domenica 28 luglio 2019

GENNAIO

A completamento dell' opera " LA BALLATA DELLE STAGIONI " ho voluto dare spazio alla cultura contadina del mio Salento, aggiungendo proverbi e modi di dire salentini sempre collegati al tema che contraddistingue lo scorrere del tempo e le sue stagioni.
Spero che ciò aiuti a diffondere e far meglio conoscere la cultura contadina che fa parte della cultura più generale di tutti noi.
Oggi pubblico la prima parte dedicata al mese di GENNAIO sperando che gli amici che la leggeranno  la trovino interessante:

GENNAIO

Nei calendari dell’ antica Roma, il periodo invernale non era un periodo vivo, ma dormiente, la onatura covava sottoterra e le piante non sbucavano dal terreno; perciò il calendario degli antichi romani era composto da 10 mesi.
L’ anno iniziava con il primo marzo e terminava in dicembre ed era composto da 340 giorni.
Numa Pompilio pose rimedio a ciò creando un nuovo calendario di 365 giorni, aggiungendo i mesi di Gennaio e Febbraio, dal quale successivamente fu derivato il nostro calendario gregoriano.
Numa Pompilio nel suo nuovo calendario spostò l’ inizio dell’ anno al primo Gennaio.
Perchè Numa Pompilio diede al primo mese del nuovo calendario il nome Gennaio ?
Egli lo fece per onorare quella che era la più importante divinità romana di quel periodo; padre di Tiber ( tevere ) e del dio fons ( dio delle sorgenti ), il dio bifronte Giano, dio della conoscenza, capace di porre uno sguardo al passato ed al futuro, perciò anche della sapienza, dell’ esperienza, degli inizi e della fine, che conosce il passato ed il futuro, dio della transizione soprannominato fra l’ altro deus deorum, Giano rappresenta la più antica divinità del Pantheon romano, dio italico che non ha corrispondenti nella mitologia greca. Anche se la sua figura potrebbe essere stata ripresa dalla divinità bifronte Sumera Usmu o Isimud il cui culto fiorì durante il periodo babilonese Kaka.
Al suo nome era stato dedicato il colle Gianicolo.
Dio considerato molto umano al punto che si poteva anche ironizzare con la sua immagine, come descritto da Seneca nel poema burlesco “ l’ Apocolocintosi “, o da Orazio che lo definì “ dio Mattutino “.

La campagna salentina innevata
Naturalmente quelli che ho presentato sono solo alcuni dei proverbi che i nostri nonni conoscevano ed erano soliti narrare per descrivere e bizzarrie del tempo ed il suo scorrere scandendo i tempi e le stagioni vhe permettevano di curare la terra per raccogliere i migliori frutti nella stagione più adatta.

venerdì 26 luglio 2019

DI PEGGIO IN PEGGIO

DOPO IL PUNTERUOLO ROSSO, LA XYLELLA, IL TAV, L' ILVA
LE BALLE DEL CAZZARO VERDE ECCO UN ALTRO SCHIAFFO DATO ALL' ITALIA DAI GIALLOVERDE
LO SFREGIO AL NOSTRO AMBIENTE CHE ATTRAVERSERÀ L' ITALIA DAL SALENTO ALLE ALPI
DUE GASDOTTI, UN VERO AFFRONTO A TUTTI NOI




venerdì 5 luglio 2019

A PROPOSITO DI.......

Ci comunica Travaglio sul " FATTO QUOTIDIANO"  di oggi



Ora però ci sorge un dubbio :
DEFINIRE SALVINI  "  CAZZARO VERDE " PUÒ ESSERE DI PUBBLICO DOMINIO OPPURE È SOGGETTO A COPYRIGHT ?

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