mercoledì 30 aprile 2014

L'ANGOLO DELLA POESIA


 Quest' oggi voglio proporvi una grande poetessa italiana, non solo perche premiata con il Nobel, ma perchè è una dei pochi poeti che tocca il cuore.
Non posso fare a meno, ogni volta che leggo una delle sue poesie del genere sociale, di commuovermi, quella che vi propongo oggi di leggere con attenzione s' intitola LA MADRE ed è il ritratto dell' amore materno disposto a qualunque sacrificio pur di vedere felice la propria creatura, senza pensare a ricevere alcuna contropartita, anzi la sua contropartita consiste nel sapere la figlia felice fra le braccia dell' uomo che ama.








E poco importa se il prezzo da pagare sarà la solitudine.

LE SATIRE QUOTIDIANE

ANCHE QUESTA VOLTA HA RAGIONE LUI
RENZI CHIEDE LE RIFORME SUBITO " O ME NE VADO "
DOVE LO TROVANO UN ALTRO DISPOSTO AD ESEGUIRE COSI' FACILMENTE GLI ORDINI ?
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V E R GO G N A !





E C'È CHI LI DIFENDE 



martedì 29 aprile 2014

L' ANGOLO DELLA POESIA

L' altro ieri, parlando con un dirigente di una partecipata comunale della mia città, al quale facevo le mie rimostranze sull' inutilità di alcuni lavori che i suoi subalterni stavano eseguendo, egli mi riferì che agiva per ordine di un assessore comunale, e. quando io asserii che era un agire da stupidi, costui mi rispose con una frase che riporto testualmente:
" Perchè, lei conosce un politico intelligente ? ".
A quel punto non c' era più nulla da dire, solo prendere atto della realtà di quella frase che, fra l' altro mi aveva riportato alla memoria la poesia di Giuseppe giusti che voglio condividere con voi.
Vi parlerò ora brevemente di questo poeta risorgimentale che, nella sua breve vita ( morì nel 1850 all' età di 41 anni ) , noto per la sua verve ironica e satirica, ci  ha lasciato testimonianza  di sagacia ed intelligenza; lasciando perdere una narrazione cronologica di un giovane scapestrato e contestatore, ci soffermiamo a quelli che furono i suoi studi universitari dei quali egli stesso ce ne lasciò testimonianza, furono 3 anni passati nella frequentazione di salotti, bettole, biliardi, teatri, casini e del famoso " Caffè
dell' Ussero " del quale, assiduo frequentatore, divenne una delle attrazioni con le sue improvvisazioni a " braccio ", scherzi, rebeschi, riscuotendo consensi ed applausi dagli avventori che vi si recavano appositamente per ascoltare i suoi versi; in quei 3 anni riuscì comunque a sostenere un esame di filosofia, del quale però non conosciamo l' esito.
Contestatore e rivoluzionario ci ha lasciato, della sua breve vita una chiara ed arguta testimonianza.
La poesia che qui potete leggere, ha per titolo IL DEPUTATO ed è sicuramente in linea con i tempi che viviamo


SANTA VALPURGA O DELLA NOTTE DALLE STREGHE

Per i popoli Celti e per le popolazioni nordiche in generale,la notte fra il 30 Aprile ed il 1°Maggio era festeggiata come la notte che segnava la vittoria della luce sulle tenebre, le giornate erano più lunghe ed il sole più caldo.
Era la notte che rappresentava il passaggio dal vecchio al nuovo anno, questa notte, dunque, assumeva un significato di rinascita, di prosperità e di fertilità per tutti gli esseri viventi; possiamo infatti notare come, anche ai nostri giorni, la natura si rinnovi, la terra si copra di nuova vegetazione, gli animali generano nuova vita, è tutto un rinnovarsi in un' esplosione di colori che portano nuova gioia di vivere.
Come essere facente parte della natura, e che gode dei frutti che essa ci elargisce, anche l' uomo, in questo periodo, vive dei momenti di grande euforia caratterizzata da  gioia di vivere e di partecipare ai doni che la grande Madre Terra, ci elargisce; festeggiamenti venivano quindi organizzati in favore  di questa grande dea che sovrintendeva alla fertilità, perciò l' arrivo del nuovo anno le era dedicato in una notte carica di magnetismo e di magia.
Questa notte assumeva quindi le caratteristiche di una notte di feste  orgiastiche senza limiti morali o freni inibitori, magica e con forte carica di positività.
Era la notte dei sabbat delle streghe, con riti magici e satanici durante i quali falò erano accesi sulle vette delle colline e dei monti perchè fossero visibili dalle vallate sottostanti e dai villaggi posti in esse.
In Svezia c' era l' usanza di issare al centro dei villaggi, un albero della cuccagna costituito dal tronco di un pino ripulito dai rami e guarnito con nastri, cibi, salumi, dolciumi e leccornie varie che i giovani, che riuscivano a raggiungerle, se ne appropriavano fra il tripudio generale.
Quest' albero rappresentava l' albero cosmico, una sorta di collegamento fra il visibile e l' occulto, fra l' umano ed il divino.
Come accade oggi per Halloween, gruppi di giovani, portando in processione dei ramoscelli,  bussavano agli usci delle case offrendoli e chiedendo in cambio cibi e dolciumi.
Offrivano quei ramoscelli anche alle fanciulle in fiore, quale augurio di amore e fertilità.
Con la cristianizzazione dell' Europa settentrionale, la chiesa, bigotta, cercò di porre un freno a queste feste pagane, adducendo il fatto che fossero feste  di peccato e di depravazione.
La stregoneria e la magia  sono sempre state  perseguitate dalla chiesa quali manifestazioni del malvagio e dei seguaci di satana, perciò si volle sostituire a Beltane la notte di santa Valpurga che doveva servire a frenare satana ed i suoi discepoli..
Santa Valpurga era una monaca inglese che fu badessa del monastero tedesco di Heidenheim  presso Edehstat dove fu sepolta il 1° maggio dell 'anno 781, nella chiesa di santa croce; non esisteva alcuna ragione che fungesse da collegamento fra la santa e la festa di Beltane, l' unica ragione consisteva nella data della sua sepoltura, ossia il 1° maggio
Santa Valpurga ( Valburga )  divenne quindi la santa protettrice dalla stregoneria e, si narra che dal luogo dove fu sepolta, sgorgasse un olio santo che aveva, fra le altre, anche la proprietà di proteggere i fedeli dalla stregoneria e dal malocchio. 
Possiama quindi notare come, per raggiungere i propri scopi , la chiesa si servisse anche della superstizione popolare.

LE SATIRE QUOTIDIANE

CRISI D' IDENTITÀ - IL GRAN RIFIUTO
Strascichi psicologici per Renzi ?
Vatti a fidare di certi " AMICI "
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lunedì 28 aprile 2014

L' ANGOLO DELLA POESIA

TRE FIAMMIFERI ACCESI - JAQUES PRÈVERT

Tre fiammiferi accesi uno per uno nella notte
Il primo per vederti tutto il viso
Il secondo per vederti gli occhi
L' ultimo per vedere la tua bocca
E tutto il buio per ricordare queste cose
Mentre ti stringo fra le braccia

DUBBI IN PARADISO

Che casino, che gran ressa,
sembra bolgia od una fossa,
l' ha voluto, lui, Francesco
innalzarli al grande desco,
perciò sempre più intasato,
il paradiso s' è trovato.

Il buon dio è preoccupato
ed a Francesco ha parlato,
datti una regolata,
qui lo spazio s' è angustiato,
uno spinge a più non posso
ed un altro gli è a ridosso.

Sembra il traffico di natale,
o una sfilata di carnevale,
e con questo pigia-pigia,
or la cosa si fa grigia,
il paradiso è un po' vetusto
ed ormai non ha più posto,
non vorrei che in quest' andito,
c' entrasse pure un sodomito.

LE SATIRE QUOTIDIANE

I DUE NUOVI SANTI
PREOCCUPAZIONE NELLA CASTA
VUOI VEDERE CHE CI MANDERANNO DEI NUOVI RACCOMANDATI ?
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domenica 27 aprile 2014

LE SATIRE QUOTIDIANE

FRA LE SABBIE DELLE RIFORME
TUTTO RALLENTA
Vi abbiamo trasmesso - RENZI IL TURBO-LENTO
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BY - DISEGNI & FRIENDS - IL FATTOQUOTIDIANO











sabato 26 aprile 2014

I FLOREALIA

Aprile dolce dormire, questo proverbio ci ricorda che aprile è il mese del risveglio della natura, delle allergie edel trionfo della luce sulle tenebre dell' inverno, il sole più caldo, porta sonnolenza come ci ricorda anche Vivaldi nella sua Primavera.
Anche presso i Romani, Aprile era un mese allegro e spensierato, la speranza di buoni raccolti era presagio di buoni affari per i contadini che avevano atteso a lungo il ritorno della bella stagione per raccogliere i frutti del lavoro fatto prima dell' inverno, perciò avevano dedicato questo mese alla dea Flora, e,prima di loro anche altri popoli Italici come i Sabini.
I festeggiamenti in onore della dea iniziavano il 28 aprile e si concludevano il 3 maggio, erano feste orgiastiche e lascive che richiamavano a Roma cortigiane ( questo era il nome che i romani davano alle prostitute ) provenienti da molte città vicine.
Flora è la dea Romana della fioritura dei cereali e delle piante utili all' alimentazione, vigneti, alberi da frutto, era una divinità Italica e principalmente Sabina, il cui culto fu introdotto a Roma da Tito Tazio.
>Era anche la dea di tutto ciò che sboccia e fiorisce ed in questo senso era la dea delle fanciulle in cerca di  nuovi amori,
Ovidio ha poi collegato il culto di Flora a quello ellenico di Cloride, ninfa Greca sposa di Zefiro, che, innamoratosene, la rapì e, come regalo di nozze, le concesse di regnare sui fiori, non solo quelli coltivati, ma anche quelli dei campi coltivati.
Il miele è uno dei doni fatti da Cloride agli uomini
Questa leggenda sembra sia frutto della fantasia di Ovidio che ne trasse spunto dal rapimento di Orizia ad opera di Borea.
I FLOREALIA erano chiamati i giorni dedicati a Flora, la loro prima celebrazione risale all' anno 238 a.c.
poichè questo fu il responso dell' interpretazione dei libri Sibillini a causa di una carestia che incombeva su Roma quell' anno
Nei primi 5 giorni di Florealia, si svolgevano i  " Ludi Scaenici ", spettacoli teatrali durante i quali le attrici di mimo si denudavano su richiesta degli spettatori, il 6° giorno si svolgevano i " Ludi Circenses " nei quali gli animali domestici capre, lepri e tutti gli animali erbivori, venivano inseguiti e catturati dagli uomini.
Particolare valore veniva poi attribuito ai 7 fiori degli dei, questi fiori, secondo i Romani, avevano una particolare magia in quanto essi erano stati generati dal sangue degli dei caduto sulla terra; questi fiori erano :
Le ROSE ROSSE;
l' ANEMONE, nato dal sangue di Adone;
la VIOLA, dalle tre gocce di sangue di Afrodite;
IL GIACINTO, nato dal figlio di Diomede;
il GIGLIO, simbolo di purezza generato da Diana;
il NARCISO, nato da un giovane punito da Afrodite per aver respinto l' amore di Eco;
il GAROFANO ROSA, spuntato per volontà di Motuta protettrice delle nascite, questo fiore, con l' affermarsi del cristianesimo, fu assimilato alle lacrime della Madonna e, per questo, oggi, è considerato il consolatore delle madri.
Questi fiori, sacri agli dei, venivano portati in processione e, diventati secchi, venivano bruciati nel sacro fuoco di Vesta.













LE SATIRE QUOTIDIANE

IL DUBBIO
25 APRILE ANNIVERSARIO DELLA LIBERAZIONE
NAPOLITANO - IO C'ERO
SI ! MA DA QUALE PARTE ?
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venerdì 25 aprile 2014

LE SATIRE QUOTIDIANE

A PROPOSITO DI RE GIORGIO
C' ERA UNA VOLTA
IL POPOLO SOVRANO
OGGI IL POPOLO DOV' È ?
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giovedì 24 aprile 2014

LE SATIRE QUOTIDIANE

RENZI S' E' INCAZZATO
GRILLO NON MI FA GIOCARE CON BATISTUTTA
 PER LAVARE L' ONTA SUBITA LO SFIDA IN UN DUELLO ALL' ULTIMO SANGUE
HA NOMINATO IL TROTA SUO PADRINO
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BY IL FATTO QUOTIDIANO



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