sabato 25 gennaio 2020

Di tutto un po': L' EROTISMO NELL' ARTE E NELLA POESIA

Di tutto un po': L' EROTISMO NELL' ARTE E NELLA POESIA: PER RISVEGLIARE LE FANTASIE EROTICHE DELLE SIGNORE Sicuramente, al di là della perfezione delle forme e delle proporzioni delle due ...

L' EROTISMO NELL' ARTE E NELLA POESIA

PER RISVEGLIARE LE FANTASIE EROTICHE DELLE SIGNORE


Sicuramente, al di là della perfezione delle forme e delle proporzioni delle due opere qui raffigurate; i David di Donatello e del Michelangelo che rappresentano l' eroe biblico in due momenti della vita, giovane uomo quello realizzato dal Michelangelo superando i problemi qualitativi che il blocco di marmo ( più scadente nella parte sinistra ) imponeva, mentre notiamo che il David di Donatello, opera realizzata in bronzo, e di dimensioni più ridotte ( la statua è infatti alta 158 cm. ) che lo rappresenta con caratteri quasi infantili.
Per tornare al David di Michelangelo, generalmente riconosciuta come l' opera perfetta per eccellenza, ricorderò quanto detto da Giorgio Vasari :
" Veramente che questa opera ha tolto il grido a tutte la statue moderne et antiche, greche o latine che esse si fossero "

Per completare l' opera, oggi dedicata tutta al gentil sesso, citerò l' autrice erotica di Castelfranco Veneto, Patrizia Valduga, autrice fra l' altro di un volume intitolato " Poesie Erotiche " edito da Einaudi o del volume ( da cui sono tratti i versi sotto riportati ) La Tentazione Crocetti 1985
" E QUANDO FIGA E TESTA SONO PRONTE "

MA SE OGNI NOTTE

.....Ma se ogni notte di passi e rintocchi
volevi la mia mano fra le cosce.....
Come sono, mio dio, gli uomini, sciocchi.....

VIENI

Vieni, entra e coglimi, saggiami, provami.....
comprimimi discioglimi tormentami.....
infiammami programmami rinnovami.
Accelera.....rallenta.....disorientami.

Cuocimi bollimi addentami.....covami.
Poi fondimi e confondimi.....spaventami.....
nuocimi, perdimi e trovami, giovami.
Scovami..... ardimi bruciami arroventami.

Stringimi e allentami, calami e aumentami.
Domami, sgominami poi sgomentami.....
dissociami divorami.....comprovami.

Legami annegami e infine annientami.
Addormentami e ancora entra.....riprovami.
Incoronami. Eternami. Inargentami.

venerdì 24 gennaio 2020

Di tutto un po': LAMENTO IN MORTE DI UN CIPRESSO

Di tutto un po': LAMENTO IN MORTE DI UN CIPRESSO: In questa dolce radiosa mattina in un gennaio davver molto mite, triste il cuore, l’ anima in pena, per la na...

LAMENTO IN MORTE DI UN CIPRESSO




In questa dolce radiosa mattina
in un gennaio davver molto mite,
triste il cuore, l’ anima in pena,
per la natura, dell’ uomo violenta.

Tu eri là, da immemore tempo,
t’ han sradicato così, in un lampo,
sacrilega mano, ferite recava
ed al tuo corpo dolor procurava.

Inerme subivi passivo l’ onta
più non vedrai il sol che tramonta,
alto, maestoso al cielo volgevi
la tua chioma orgoglioso mostravi.

Ora di te resta solo ricordo,
per quest’ azione d’ un uomo balordo
a cui tu non recavi alcun male
ma su di te, infieriva, quel tale.

Ora quel verde che all’ uom reca gioia
e la tua ombra che mai diede noia,
e pur l’ ossigeno che ci fornivi
solo ricordo, il ben che facevi.

Forse nessuno udrà il lamento
chescaturiva dal tuo cuor sgomento,
ma il dolore al cor m' arrivava
una lagrima, dagli occhi, sgorgava.

lunedì 20 gennaio 2020

PROVERBI E INDOVINELLI MALIZIOSI SALENTINI

MODI DI DIRE

Puru le acche niure facenu lu latte jancu
                                   Anche le mucche nere fanno il latte bianco

Puttane rritirate, surdati congetati e preti spugghuati,
rimanenu sempre comu su stati
                                   Prostitute che non eaercitano più, soldati congedati
                                   e preti che non vestono più l' abito talare,
                                   restano sempre com' erano prima

Carusa bbeddhra e pulita, senza tote se mmarita
                                    Rqgazza bella e onesta, si sposa anche senza dote

La ecina ete serpente, se nu tte ite te sente
                                    La vicina è come il serpente, se non ti vede, ti sente

A becchi e furestieri, le ncueddhri comu uei
                                     A vecchi e forestieri le dici ( le frottole ) come vuoi

INDOVINELLI

Lu monecu te sant' Anna nde  purtaa menza canna,
e la moneca chiangia, ca cchiù llonga la ulia
                                     Il monaco di sant' SAnna ne portava mezza canna
                                     e la monaca piangeva che più lunga la voleva

Sane o rutte, le fimmene lu tenenu tutte
                                      sane o rotte, le donne lo hanno tutte

La schiuppetta temesciu Tummasi
spara prima lli carcagni,
poi lle puntwe te li nasi
                                      Lo schioppo ti maestro Tommaso
                                      spara prima ai talloni,
                                      poi alle punte dei nasi

SOLUZIONI

1) La corona del rosario
2) Il ditale
3) il peto  

giovedì 16 gennaio 2020

Di tutto un po': PROVERBI E INDOVINELLI MALIZIOSI SALENTINI

Di tutto un po': PROVERBI E INDOVINELLI MALIZIOSI SALENTINI: A casa bruciata mintinci fuecu                                                                                         A casa incendiata ...

PROVERBI E INDOVINELLI MALIZIOSI SALENTINI

A casa bruciata mintinci fuecu                                           
                                             A casa incendiata metti fuoco

Mangia a gustu tou,
iestite a gustu te l' autri
                                             Mangia come preferisci tu,
                                             vestiti come preferiscono gli altri

Sci te ole male, te unge,
sci te ole bbene, te punge
                                             Chi ti vuol male, ti loda
                                             chi ti vuol bene, ti sprona

Li uai te la pignata,
li sape la cucchiara ca li ggira
                                            I guai della pentola,
                                            li conosce il cucchiaio che li gira

Fattela cu lli megghiu te tie
e fancini le spese
                                           Fattela con chi è meglio di te
                                           e pagagli le spese.

NDUINELLI                             INDOVINELLI

Addhu uei cu te lu mintu,
sulla cascia o susu llu liettu?
Ma però cu sciamu bbueni
tocca tte asci li carzuni
                                          Dove vuoi che te lo metta,
                                          sulla cassa o sopra il letto ?
                                          però, per andar bene
                                          devi abbassarti ipantaloni

Don Nicola tene donn' Anna
quandu ole la zzicca susu.
Nna manu ni minte a 'ncanna
e nna manu llu pertusu.
Ddinga ddanga, sutta e susu
                                          Don Nicola tiene donn' Anna
                                          quando vuole la prende in braccio.
                                          Le mette una mano al collo
                                          e una mano sopra il buco.
                                          Dinga danga, sopra e sotto

Au rretu llu liettu
ni la ficcu, ni la spiccu,
dopu nna bbona menz' ura
tau acqua lla signura
                                         Vado dietro al letto
                                         glielo ficco glielo spicco,
                                         dopo circa mezz' ora
                                         do acqua alla signora

SOLUZIONI                       

1) LU CRISTERU                    IL CLISTERE
2) LA CHITARRA                    LA CHITARRA
3) LA COFANA                        IL MASTELLO DEL BUCATO
                  

venerdì 10 gennaio 2020

Di tutto un po': È TUTTA COLPA DI ESOPO ovvero Le scuse di Fedro



LUPUS ET AGNUS                                                   

Ad rivam eundem lupus et agnus venerunt,     
siti compulsi, superior stabat lupus.                     
longeque inferior agnus. Tunc fauce improba
latro incitatus iugurgi causam intulit:
" Cur" inquit" turbulentam facisti mihi
aquam bibenti ?" laniger contra timens:
" Qui possum, quaeso, facem quod quereris lupe ?
a te decurrit ad meos haustus liquor".
repulsus ille veritatis viribus:
" Ante hos sex menses male" ait "dixisti mihi"
respondit agnus: " Equidem natus non eram".
"Pater hercle tuus" ille inquit " male dixit mihi";
atque ita correptum lacerat iniusta nece,

Haec propter illo scripta est Homines fabula
qui fictis causis innocentes opprimunt.

                                                               IL LUPO E L' AGNELLO
                           Presso la stessa riva giunsero il lupo e l' agnello,
                           spinti dalla sete, in alto stava il lupo,     
                            e più lontano, in basso l' agnello, Allora da malvagia
                           bocca incitato trovò una causa per litigare:
                            " Perchè" disse" mi sporchi l'acqua che devo bere ?"
                            Il lanuto, per contro timoroso :
                            " Come posso fare ciò di cui mi accusi lupo ?
                            da te a me scorre l'acqua che bevo".
                            respinto dalla forza di quella verità :
                             " Prima di questi sei mesi" disse " parlasti male di me".
                            rispose l' agnello . " Allora non ero ancora nato".
                            "Tuo padre per Ercole" soggiunse quello " parlò male di me"
                            e afferrato lo sbranò pur essendo nel torto.

                            Questa favola è stata proprio scritta  per gli uomini
                            che con false ragioni opprimono gli innocenti.                    

È TUTTA COLPA DI ESOPO ovvero Le scuse di Fedro



LUPUS ET AGNUS                                                   

Ad rivam eundem lupus et agnus venerunt,     
siti compulsi, superior stabat lupus.                     
longeque inferior agnus. Tunc fauce improba
latro incitatus iugurgi causam intulit:
" Cur" inquit" turbulentam facisti mihi
aquam bibenti ?" laniger contra timens:
" Qui possum, quaeso, facem quod quereris lupe ?
a te decurrit ad meos haustus liquor".
repulsus ille veritatis viribus:
" Ante hos sex menses male" ait "dixisti mihi"
respondit agnus: " Equidem natus non eram".
"Pater hercle tuus" ille inquit " male dixit mihi";
atque ita correptum lacerat iniusta nece,

Haec propter illo scripta est Homines fabula
qui fictis causis innocentes opprimunt.

                                                               IL LUPO E L' AGNELLO
                           Presso la stessa riva giunsero il lupo e l' agnello,
                           spinti dalla sete, in alto stava il lupo,     
                            e più lontano, in basso l' agnello, Allora da malvagia
                           bocca incitato trovò una causa per litigare:
                            " Perchè" disse" mi sporchi l'acqua che devo bere ?"
                            Il lanuto, per contro timoroso :
                            " Come posso fare ciò di cui mi accusi lupo ?
                            da te a me scorre l'acqua che bevo".
                            respinto dalla forza di quella verità :
                             " Prima di questi sei mesi" disse " parlasti male di me".
                            rispose l' agnello . " Allora non ero ancora nato".
                            "Tuo padre per Ercole" soggiunse quello " parlò male di me"
                            e afferrato lo sbranò pur essendo nel torto.

                            Questa favola è stata proprio scritta  per gli uomini
                            che con false ragioni opprimono gli innocenti.                    
















giovedì 9 gennaio 2020

Di tutto un po': LA LUNA PIENA

Di tutto un po': LA LUNA PIENA: LA LUNA PIENA A LECCE GUARDANDO LA LUNA PIENA È quasi un mese che non ti rivedo riflessa nel mio mar ...

LA LUNA PIENA





LA LUNA PIENA A LECCE
GUARDANDO LA LUNA PIENA

È quasi un mese che non ti rivedo
riflessa nel mio mar dolce Selene,
fra l’ onde che s’ infrangon sulla spiaggia
ma sopra muri vederti concedo.

Da questo chiaro cielo di Gennaio
tu bianca sfera, mi fai l’ occhiolino,
mi chiedi di guardarti dal mio regno
ma qui in città, son io ,che m’ annoio.

Gli spazi aperti della mia marina,
mentre delle auto sono a respirar
l’ olezzo degli scarichi inquinanti,
non già del mar l’ odor che non inquina.

E raccontarti, dolce mia amante,
della mia vita, sogni e speranze,
e le cocenti forti delusioni
mentre sei lì, nel cielo, incurante.

sabato 4 gennaio 2020

L' EROTISMO NELL' ARTE E NELLA POESIA


Jean Antoine Watteau  The toilette

























La WALLACE COLLECTION di Londra è un museo inglese famoso per essere una delle più grandi collezioni dell' arte francese fuori dalla Francia.
L' immenso patrimonio artistico di questo museo fu dovuto ai primi 4 marchesi di Hortford e principalmente al III° ed al IV° , quest' ultimo in rtealtà non erta un  vero e proprio marchese di Hortford, in quanto illegittimo e mai riconosciuto dal padre che, alla sua morte, lo lasciò erede di un' immensa fortuna tranne però che del titolo di marchese.
Richard Jackson, aveva infatti assunto il nome da nubile della madre, fu comunque nominato baronetto per meriti personali.
Fra gli autori ospiti del museo londinese, figura anche Jean Antoine Watteau e tra le sue opere anche " The Toilette "


DI CUPIDO NARRAR

Di Cupido, narrar or mi sovviene,
amorose gesta, fallaci sogni,
che pene al cor ferito ei reca
e tiene l’ uom legato da catene

Dell’ uomo triste, l’ animo gentile
cui il dardo d’ eros trafisse il cor,
che all’ amata dedica i versi
che suggerisce l’ animo febbrile.

E sogna infocate notti deste,
di luminose stelle, firmamento
dalla passion travolti vede i cor
e di lussuria grandi son le feste.

Trepidi baci, languide promesse
che nel cuore della donna amata
faranno breccia, alle resistenze
sperando ch’ ella, gli si concedesse

Valter Rella

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