Spero che ciò aiuti a diffondere e far meglio conoscere la cultura contadina che fa parte della cultura più generale di tutti noi.
Oggi pubblico la prima parte dedicata al mese di GENNAIO sperando che gli amici che la leggeranno la trovino interessante:
GENNAIO
Nei calendari
dell’ antica Roma, il periodo invernale non era un periodo vivo, ma
dormiente, la onatura covava sottoterra e le piante non sbucavano dal
terreno; perciò il calendario degli antichi romani era composto da
10 mesi.
L’ anno iniziava
con il primo marzo e terminava in dicembre ed era composto da 340
giorni.
Numa Pompilio pose
rimedio a ciò creando un nuovo calendario di 365 giorni, aggiungendo
i mesi di Gennaio e Febbraio, dal quale successivamente fu derivato
il nostro calendario gregoriano.
Numa Pompilio nel
suo nuovo calendario spostò l’ inizio dell’ anno al primo
Gennaio.
Perchè Numa
Pompilio diede al primo mese del nuovo calendario il nome Gennaio ?
Egli lo fece per
onorare quella che era la più importante divinità romana di quel
periodo; padre di Tiber ( tevere ) e del dio fons ( dio delle
sorgenti ), il dio bifronte Giano, dio della conoscenza, capace di
porre uno sguardo al passato ed al futuro, perciò anche della
sapienza, dell’ esperienza, degli inizi e della fine, che conosce
il passato ed il futuro, dio della transizione soprannominato fra l’
altro deus deorum, Giano
rappresenta la più antica divinità del Pantheon romano, dio italico
che non ha corrispondenti nella mitologia greca. Anche
se la sua figura potrebbe essere stata ripresa dalla divinità
bifronte Sumera Usmu o Isimud il cui culto fiorì durante il
periodo babilonese Kaka.
Al suo nome era stato dedicato il colle Gianicolo.
Dio
considerato molto umano al punto che si poteva anche ironizzare con
la sua immagine, come descritto da Seneca nel poema burlesco “ l’
Apocolocintosi “, o da
Orazio che lo definì “ dio
Mattutino “. La campagna salentina innevata |
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