venerdì 28 febbraio 2014

LE SATIRE QUOTIDIANE

                                                                     L' A MORALE
                                                   SCONCERTO FRA I RENZIANI
                            GIACOMO PORTAS ( MODERATI ) RIFIUTA LA POLTRONA
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                                                     BY - IL FATTO QUOTIDIANO




martedì 25 febbraio 2014

LE SATIRE QUOTIDIANE

                         BLA-BLA-BLA - BLA-BLA-BLA - BLA-BLA-BLA - BLA-BLA-BLA
    PARLA AL SENATO, PARLA IN CONSIGLIO DEI MINISTRI, PARLA IN PARLAMENTO
     MA COS' AVRA' DI TANTO IMPORTANTE DA DIRE? ALLA FIERA DELLE VANITA' ?
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BY IL FATTO QUOTIDIANO



lunedì 24 febbraio 2014

LA STAFFETTA

Di scomodar Carducci non son degno,
la mente mi riporta quell' ingegno,
quando il cipresso a lui rivolto disse,
pover' uom sei nato tu, ma per le risse.

Letta, ora Renzi guarda in cagnesco
e si ripete sempre come un disco,
con che coraggio m' hai tu silurato?
m' hai colto in fallo, mentr' ero sbadato.

Or saran tue, pene e delusioni,
i colpi bassi e le contradizioni
quando dovrai, per mantenere il posto,
scendere a patti, e, fare il compromesso.

E per tener tutti quanti contenti,
col pallottolier, già fatto hai i conti.
Hai elargito doni a piene mani,
a giaguari, caimani e sette nani.
Or vai per la tua strada col problema,
è meglio scontentar Giorgio o Dalema?

domenica 16 febbraio 2014

LE SATIRE DOMENICALI

                                                     ANTICO PLOVELBIO CINESE
                                                       NON C' E' DUE SENZA TLE    
              DOPO MONTI E LETTA ORA ATTENDIAMO IL CAPITOMBOLO DI RENZI
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BY - IL FATTO QUOTIDIANO













giovedì 13 febbraio 2014

RENZI - COME DARGLI TORTO ? MODIFICATO

Se circa 20 anni fa Berlusconi avesse potuto immaginare che, con la sua entrata in politica, avrebbe accelerato la distruzione socio-culturale del sistema Italia in modo così repentino, sicuramente avrebbe orientato le sue politiche in altre direzioni.
Si lo so sono un sognatore, non posso certo trascurare il fattore egoistico dell' individuo, ciò che è certo è che l' eredità che ci sta lasciando è solo un cumulo di rovine, la cultura Italiana ne è il classico esempio.
Ormai non si parla più di arti, professioni ma solo di mestieri; chi ricorda la differenza che esiste fra questi vocaboli? Leggiamone le definizioni che ci riporta un piccolo, banale dizionario commerciale, prenderò, in questo caso il Piccolo Palazzi nell' edizione del 1993:
" Arte           = attività umana che si svolge per opera d' ingegno;
                       attività diretta a conseguire un determinato effetto
                       estetico, artistico e sim.
  Mestiere     = attività specifica manuale;
                       ogni occupazione che da da vivere.
  Professione = il professare, esercizio di una disciplina o di un' arte;
                       spec. dichiarazione pubblica del proprio convincimento
                       morale, religioso, artistico, letterale ecc. ".
Analizzando questi lemmi ne loro giusto significato, possiamo quindi notare che: un' Arte ha bisogno, per potersi esrcitare, di intelletto, estro, e di una preparazione culturale approfondita della materia; un Mestiere ha bisogno di manualità e di poca conoscenza in quanto richiede solo un limitato impegno culturale; una Professione necessita anzitutto di conoscenze specifiche oltre che generali, culturali, morali, religiose ecc.
Sul Fatto Quotidiano di oggi, Marco Travaglio, riporta nel suo editoriale dal titolo " Pacco di coalizione ", alcune frasi estrapolate dai discorsi di E. Letta e M. Renzi, non voglio ora entrare nel merito del contenuto di questi sproloqui
sicuramente risibili che dimostrano un' escalation di frasi di convenienza di gente che è evidentemente abituata a vivere alla giornata e che dimostra di essere un mero esecutore di ordini dall' alto.
La conferma di ciò ci viene dalla citata frase di M. Renzi del 23/01 u.s. che riporto integralmente:
" Le riforme non devono essere a rischio, il governo è il governo Letta,io faccio un altro MESTIERE ".
Come dargli torto ?
Alla luce di quanto analizzato innanzi e di quanto emerge dall' editoriale di Travaglio, risulta chiaro che i due signori dei quali si citano le frasi, fossero entrambi mossi, nel dirle solo da fatti contingenti ai momenti in cui esse venivano recitate; che ci fosse, nel dirle un po' di furbizia e di tatticismo non    fa altro che avvalorare la tesi che ci troviamo alla presenza di due istrioni della politica e, come dice lo stesso Renzi, mestieranti che vivono alla giornata seguendo con diligenza le direttive di chi trama alle loro spalle tirando i loro fili.

I due contendenti, sicuramente discreti giocatori di poker, applicano le sue regole alla politica ma senza riuscire a proporre quel quid intellettuale e morale che trasformerebbe due mestieranti in artisti oppure professionisti.






          

mercoledì 12 febbraio 2014

SAN VALENTINO - PATRONO DEGLI INNAMORATI ?

Nell' arcaica mitologia romana, il Fauno è una divinità rurale rappresentata da un corpo umano che ha le gambe e le corna di capra, se ne va in giro per i boschi sempre a caccia di ninfe, suonando il flauto di Pan, perciò il suo culto nell' urbe è legato ai riti della fertilità.


Dapprima considerato una divinità di campagna, in antitesi col dio Silvano, fu in seguito ad esso associato formando poi un' unica divinità.
Con la conquista di Roma della Grecia, esso fu identificato con i satiri della mitologia Greca legati al culto di Dioniso.
Era anche considerato il creatore dei Salii e dei Luperci, le due confraternite dedicate al culto iniziatico di Marte.
Virgilio, nell' Eneide ci narra che Fauno è lo sposo della ninfa Marica, con la quale generò Latino.
Il dio Fauno era anche chiamato Luperco, in qualità di protettore delle greggi dai lupi e lupo lui stesso, il suo nome deriva infatti da Lupus.
Nelle comunità rurali, la sua festa chiamata Faunalia, ricorreva il 5 dicembre con danze e processioni.
A Roma, invece, il Fauno Luperco riceveva i suoi festeggiamenti il 15 Febbraio ed erano chiamati Lupercalia.
In quel giorno si svolgevano grandi feste che erano fra le più importanti dell' anno assieme ai Saturnalia che si svolgevano in autunno.
Erano, come ho già detto, festeggiamenti di gioia dedicati alla fertilità ed al risveglio della natura, quindi forieri di buone novità.
Oltre alla processione dei Luperci che ho descritto pochi giorni fa, il 15 febbraio si svolgeva la candelora con l' accensione di ceri e falò in tutta l' urbe, ed anche la vera e propria festa dell' amore.
La festa dell' amore consisteva nel formare delle coppie di giovani che avrebbero convissuto per un anno intero, al termine del quale, sarebbero tarnati liberi di formare nuove coppie con altri giovani.
Questo culto era dedicato esclusivamente ai Luperci, fossero essi uomini o donne; in due diverse urne, erano posti i nomi degli uomini, in una, e delle donne nell' altra, era poi incaricato un bambino a sorteggiare a turno un nome maschile ed uno femminile che avrebbero formato una coppia e così via fino a sorteggiare tutte le coppie che dovevano convivere per quell' anno.
Nel III° sec d.c. la chiesa, ritenendo immorale questa festa, la sostituì con quella dedicata a santa Febronia, ecco un altro santo mai esistito che fu messo nel calendario con l' unico scopo di poter soppiantare un rito pagano malvisto dalla chiesa.
Nel 496 poi, papa Gelosio sostituì santa Febronia con san Valentino, un vescovo martire morto lapidato e decapitato due secoli prima, adducendo che in vita, fosse stato protettore degli innamorati, oltre che degli epilettici e dei ciechi, la leggenda narra che il santo avesse restituito la vista, durante la sua prigionia alla figlia adolescente del suo carceriere.
In realtà nei paesi che annoverano tale santo come protettore, egli è considerato un santo protettore dell'agricoltura ed in particolare dei frutteti e degli aranceti.
Su http://it.cathopedia.org/wiki/San_Valentino   L' Enciclopedia Cattolica, è
 così definito:
" è considerato impropriamente patrono degli innamorati ".
Oggi questa festa è diventata un grosso busines commerciale e molte aziende devonno la loro fortuna proprio all' aver sfruttato questo filone.

I POLITI - CANI

Son passate le elezioni,
ci ragioni e ne convieni,
che diventi sconosciuto
all' eletto del partito,
dopo sorrisi, baci, inchini
si dividono i destini.

La politica, cari miei,
non la fanno i cicisbei,
sembran tutti così carini
aguzzi hanno i canini,
per poter meglio azzannare
quel bell' osso da spolpare.

Sono belve assatanate
di potere assetate,
han studiato dai gesuiti
e poi, pure dai partiti,
per sembrare ancor più buoni
affiliati si son massoni.

Sono tanti elegantoni,
e gli armadi hanno pieni
di camicie e di cravatte
da sfoggiare giorno e notte,
sono v.i.p., cosa ne pensi ?
sempre a caccia di consensi.

Sempre pronti a barattare,
per denaro e per potere
sul mercato hanno scordato
il principio del partito
e senza tanti complimenti
vanno in cerca di offerenti.

Se scoperti sono in flagrante
lor le scuse hanno già pronte.
Giuro, io non lo sapevo,
tanto ingenuo, ci credevo,
non l' ho fatto con il duolo
e per questo non mi duolo

Tutti quanti sti scienziati,
sti dottori, sti avvocati
per decider del mio destino
organizzato hanno un festino,
Napolitano, Letta, Renzi
già pretendono  ch' io danzi.

lunedì 10 febbraio 2014

MANOVRE DUBBIE NEL MOVIMENTO ?

Narra la leggenda che Diogene di Sinope, detto il cinico, andasse in giro per le vie della sua città munito di una lanterna, alla continua ricerca di un " Uomo ".
Questo filosofo Greco, vissuto fra il 413 ed il 323 a.c. ci è noto principalmente per il rigore con cui trattava il potere ed i potenti dell' epoca; il suo rigorismo etico votato al rifiuto di tutto il " superfluo ", tanto da portarlo a vivere in una botte, mal  si adatterebbe ai nostri tempi, l' uomo moderno, invece, fa del superfluo ragione di vita.
Nell' odierna società, i valori rappresentati dal potere e dal denaro, sono valori cui i nostri contemporanei sono attratti come da prodigiose calamite dalle quali è impossibile staccarsi, in politica, poi, tali valori diventano prerogative irrinunciabili per potere far sfoggio di fascino anche intellettuale, anche se tale fascino è solo un' effimero inganno che colpisce esclusivamente chi non è in grado di distinguere i veri valori da quelli fasulli.
Cantava Pino Daniele che " ogni scarrafone è bell' a' mamma soia ", nella nostra società, però, se lo scarrafone è ricco e potente, diventa agli occhi di creduloni e di adulatori ruffiani, il principe azzurro delle fiabe.
Questo degrado di valori etico-morali, ha oggi assunto aspetti macroscopici che, anche se esistiti in altri tempi, sono oggi diventati impossibili da tollerare, avendo ormai superato qualunque limite di sopportabilità.
In questa nostra bislaccata e martoriata Italia, frutto di malcostume, tradimenti e collusioni, che sono andati via via aumentando dall' ultimo sessantennio ed ancor di più dall' ultimo ventennio trascorsi, sembra che questi valori tanto stupidi ed effimeri, siano assurti a verità dogmatiche dalle quali non riusciamo a staccarci neppure con l' uso dei più potenti solventi per sciogliere la colla che ci tiene avvinghiati ad essi.
Neppure le forze politiche emergenti sembrano immuni da questo contagio.
L' uomo, che per sua natura difficilmente riesce a resistere a lusinghe e ad adulazioni, al cospetto di gente arrivista, invidiosa e qualunquista, sembra perdere quell' autocontrollo e quell' obiettività che dovrebbe sempre qualificare chi svolge determinati e delicati incarichi, specialmente quando tali onori sono stati loro attribuiti dalla fiducia che hanno riposto in essi tante altre persone
Non è raro purtroppo notare, all' interno di gruppi che dovrebbero esprimere un' unità di intenti e di obiettivi, gelosie, sotterfugi ed attegiamenti ambigui degni solo della politica più bieca ed assurda.
Si creano così gruppi, gruppuscoli e correnti che cercano di manovrare nell' ombra destabilizzando e distruggendo il lavoro di gente che invece lavora con onesti intenti ed obiettivi e che , se non riesce a difendersi ed a proteggersi, viene criminalizzata e messa alla gogna.
Tutto ciò porta ad indebolire i gruppi e ad offrire ai nemici ottime armi per destabilizzarli ed attaccarli.
Chi promuove tutto ciò, non sempre lo fa in malafede, anche se è difficile crederlo, a volte, può essere spinto da bassi motivi id interesse, oppure dalla sete di conquista di qualche misera briciola di potere da sbandierare ed esibire quale trofeo dello status raggiunto, perdendo così di vista gli obiettivi che hanno portato alla ricerca di una maggiore equità sociale e si inseguono invece effimeri obiettivi cne portano solo alla conquista del " posto al sole ".
Non nascondo di aver provato una certa simpatia, anche se mi sono sempre mantenuto in disparte dall' aderire a forme di sviscerato agonismo per la novità che rappresentava l' entrata in politica attiva del M5S, anche perchè, sempre dichiaratomi qualunquista convinto ed indipendente pseudo anarchico,
ho sempre cercato di mantenere una coerenza con l' immagine che mi son creato.
Vedendo quanto constatato dopo aver frequentato per un breve periodo di tempo alcuni meetup del Movimento, ed aver notato e sentito alcune voci in riguardo, non posso, oggi, esimermi da una critica a coloro che organizzano e gestiscono queste sedi ed in  particolare quelle della mia città, in particolar modo a coloro che, non so quanto in buona fede, invece di attirare nuove forze all' interno del movimento, tendono invece ad allontanare chi cerca di costruire un dialogo creando così dei gruppi circoscritti
; questo non giova certo all' immagine che si crea in chi potrebbe invece apportare qualcosa di utile e proficuo.
I vostri nemici continuano a temervi e stanno cercando di discreditarvi, miei cari amici, gli attacchi a Grillo e quanto accade nelle aule dei palazzi dimostrano chiaramente quanto il sistema stia annaspando e la belva ferita è la più pericolosa; perciò è questo il momento di lasciar perdere le beghe da cortile, rimanere uniti e far fronte comune contro il nemico che annaspa, non rovinate quanto di buono avete fatto finora, auguri miei cari amici grillini.

venerdì 7 febbraio 2014

ALLA RICERCA DEI NOSTRI PADRI - I TRULLI

Gli Iapigi, come abbiamo già accennato, stabilitisi nella terra di Bari, diedero origine ad una etnia che prese il nome di Feucezi; i Feucezi occuparono l' altopiano denominato Murgia Barese e la relativa valle dell' Itria.
In questa valle i Feucezi hanno lasciato testimonianze della loro presenza che oggi hanno fatto si che la valle sia conosciuta e rinomata a livello mondiale, essi infatti hanno tramandato ai posteri il loro particolare modo di costruire delle abitazioni rurali che oggi sono riconosciute come Patrimonio Mondiale dell' Umanità.
Il luogo che particolarmente si identifica con queste costruzioni, è la città di Alberobello, nel cui centro storico vi è accentrata la maggiore concentrazione di trulli. 
Tutta la valle d' Itria denuncia la presenza dei Trulli, ma Alberobello  è l' unica cittadina che ne ha meglio conservato la testimonianza.
Nati inizialmente come ripari per gli agricoltori e per i loro arnesi di lavoro, i Trulli hanno nel corso dei secoli assunto particolare importanza anche come costruzioni difensive dagli attacchi di invasori.
La struttura dei trulli, si articolava in una stanza di forma circolare, i muri erano molto spessi e muniti di intercapedine che faceva sì che avessero la caratteristica di essere caldi d' inverno e freschi d' estate, non avevano finestre eccezion fatta per un piccolo finestrino che serviva al ricambi dell' aria interna, e questo, oltre alla porta d' ingresso era l' unico collegamento con l' esterno.
I muri " a secco ", erano costruiti con una pietra calcarea ( tufo ) molto malleabile e facilmente lavorabile che permetteva di avere dei pezzi abbastanza squadrati che potevano agevolare il lavoro dei costruttori, il soffito veniva chiuso da una pseudo cupola fatta con chianche e chiancarelle di tufo alla cui sommità veniva montata la cappa del camino per la fuoriuscita del fumo del focolare che era al centro della stanza.
Col passare dei secoli e con l' aumentare del numero dei componenti delle famiglie che vi risiedevano, alla struttura iniziale venivano  aggiunte per gemmazione altre stanze che si affiancavano a quella principale, oppure si ottenevano delle nicchie nei muri il cui spessore, come ho già detto, era piuttosto considerevole, altre volte invece si ottenevano , con delle travi di legno, dei soppalchi sfruttando così l' altezza dei trulli
senza modificarne la fisionomia iniziale.
Purtroppo il modello costruttivo dei trulli, non ha permesso la conservazione di trulli molto antichi, negli scavi effettuati, gli archeologi hanno trovato dei reperti di costruzioni in muratura risalenti all' età del bronzo ma non hanno potuto trovare, finora, la prova certa dell' esistenza dei trulli in quelle epoche, i più antichi trulli che oggi possiamo conoscere risalgono al XVI° secolo.

giovedì 6 febbraio 2014

LE SATIRE DE " IL FATTO "

                                                           IL SENATO OVVERO
                                          LO STRANO CASO DEL DOC. J. E MR. H.
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mercoledì 5 febbraio 2014

EDIZIONE STRAORDINARIA

BY - ILMALE.NET



CHE DIO LA BENEDCA


LE SATIRE DEL "FATTO"

                                                       ALLA CACCIA DEI POVERACCI
                                                       CASINI - IL FIGLIOL PRODIGO
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lunedì 3 febbraio 2014

FESTIVITA' PAGANE - LA FESTA DELLA LUNA

Gli antichi popoli pagani, festeggiavano il 7 febbraio, la festa della luna.
La Luna, come divinità non aveva riti propri, in quanto essa è sempre stata un divinità secondaria; rappresenta la vita al femminile e, molto spesso era considerata la moglie del sole e sua antagonista.
Essa era considerata, data la stessa ricorrenza con il flusso mestruale delle donne, l' infuenza che esercita sulle maree e sulle acque in genere, dea delle acque e della sessualità delle donne e della koro fertilità, perciò è sempre considerata una divinità al femminile.
I popoli nordici, Estoni, Finni, yakuti celebrano i matrimoni con la luna nuova;
Gli Aztechi  ponevano come dei lunari, anche quelli dell' ubriachezza in quanto ci si ubriacava in occasione dei banchetti che seguivano ai raccolti, ed erano ritenuti dei di fertilità;
Per i Maya, essa è simbolo di pigrizia e di licenza sessuale, ma anche dea della tessitura, infatti aveva come simbolo il ragno;
Per gli ebrei rappresenta il loro popolo errante, infatti come esso lei muta la propria condizione.
La luna di Febbraio è anche detta : Luna immacolata, Luna di purificazione o di pulizia, Luna casta, grande luna, luna delle corna.
E' un a luna di purificazione in cui si può buttar via tutto il vecchio per far spazio al nuovo.
Così come la luna si rinnova, possiamo rinnovarci anche noi con una buona dieta disintossicante.

LA SATIRA DEL FATTO

IL MOVIMENTO 
ISTIGA LA VIOLENZA
LA BOLDRINI  la fa!
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BY - IL FATTO QUOTIDIANO di ieri









LAURA BOLDRINI - CHE CASINO

PROLOGO

Non fa certo una gran figura,
quel che dice è da iattura
il suo ruolo istituzionale
non rispetta, e questo è male,
l' abbiam vista ieri sera
che barbina la figura,
su rai uno e su rai tre,
s' è svilita sol da sè.
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S' è  infiltrata in processione
in tivvù sa far pressione,
e non certo per scusarsi
ma del potere, avvalersi;
di domenica la rai,
con Boldrini riempirai,
Domenica in, e poi Fazio,
lei lì trova tanto spazio.


L' opposizione ha fallito
far pressione non ha saputo,
e per questo non è stato
il decreto scorporato.
E poi, per la ghigliottina,
che cos è questa manfrina?
Era tanta la tensione:
e poi, io ho sempre ragione!

E le offese della rete?
contro me hanno le mete.
San parlar sol di pompini,
vuoi che io non li rovini?
Preso Lupo ha un ceffone?
non l' ho visto ed ho ragione
non mi rode certo il tarlo
e, per questo non ne parlo.

I grillini, che vuoi che dica,
qui non faccio una piega,
loro son sempre contro tutto,

e di dirlo non mi pento,
san solo esser eversivi
sono solo dei sovversivi,
le istituzioni spazzar via,
voglion solo e così via.

A lei replica Di Maio,
questo è un grande guaio,
assomiglia a Berlusconi
e non sente lei ragioni
mero calcolo politico
questo è certo e qui lo dico.
super partes non è lei,
lo ha dimostrato a tutti noi.


sabato 1 febbraio 2014

FEBBRAIO - I LUPERCALIA

Nell' arcaico calendario Romano, l' inverno non aveva mesi, in quanto stagione morta; il calendario infatti iniziava a Marzo , mese in cui iniziava l' anno e terminava a Dicembre, i mesi di Gennaio e Febbraio furono, aggiunti da Numa Pompilio cui, come abbiamo già accennato, va il merito di aver riorganizzato non solo la religione arcaica, ma, fra le altre cose, anche il calendario.
L' aggiunta quindi di Gennaio e Febbraio fu principalmente dovuta al fratto di dover allineare il calendario romano con il trascorrere delle stagioni.
Il mese di Febbraio era un mese in cui, continuando le antiche usanze, preparava all' arrivo del nuovo anno ed alla rinascita della natura, era il mese in cui il Fauno Luperco riceveva i suoi festeggiamenti, il 15 del mese era infatti dedicato ai lupercalia.
I luperci, in quel giorno gli immolavano una pecora ed un cane, il sacerdote, dopo aver ucciso la pecora, con il coltello ancora intriso del suo sangue, toccava la fronte di tutti i luperci presenti, i quali si pulivano con uno straccio di lana imbevuto nel latte della pecora stessa; intanto dalla pelle venivano fatte delle cinghie che servivano, durante una processione organizzata dopo il rito dell'immolazione e durante la quale i luperci giravano nudi nella città, a fustigare tutte le donne che trovavano per strada, per renderle fertili.
Di altre usanze durante i lupercalia, destinate ai riti dell' amore, ne parleremo fra qualche giorno.
Febbraio era il mese dedicato alla purificazione, infatti febbruare significa purificare oppure rimedio agli errori, era anche li mese dedicato a Giunone purificata, era questa una divinità specifica della donna,denominata anche Lucina riconosciuta come dea specifica della vita sessuale della donna in particolare nel momento del parto, protettrice delle matrone e patrona del casto connubio.
Era il  mese dedicato al culto dei morti in onore dei quali si dedicavano sacrifici ed offerte, era principalmente dedicato al dio Etrusco Februus ed alla dea romana Febris; Februus era il dio successivamente mutato in Plutone, dei morti e della purificazione, mentre febris era la dea
 delle febbri malariche, molto temute a Roma che era ancora in molte zone paludosa e soggetta alla malaria.
Il 7 febbraio era il giorno in cui ricorrevano i festeggiamenti in onore della luna, anche di questo ve ne parlerò a breve.


PAPA FRANCESCO

Si, lo so, son Don Quijotte:
Quello è furbo di tre cotte.
prende in giro tutti quanti,
ma il passato, lo rammenti ?

Di francesco ha preso il nome,
ma non certo, il cognome,
lui parla di povertà
ma non per se, per carità!


Si fa tanta propaganda
e va in giro con la banda;
ogni azione è studiata
e, per bene, programmata.



La modestia, cari miei,

non si addice certo a lui
che sa fare, col potere,
la sua immagine valere





Va su tutti i giornali,
i mass-media son solidali,
per ogni passo che lui fa,
la fanfara è pronta già.

Già fa scuola, i politicanti
ad imitarlo sono pronti.
Che volete che vi dica?
Preferisco una gran figa.

LE SATIRE QUOTIDIANE

IN QUESTO SABATO PIOVOSO
IL GOVERNO ATTENDISTA
MASTRAPASQUA NON SPODESTA
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