venerdì 31 gennaio 2014

IMBOLC

Concludiamo oggi questa breve trattazione dei riti celtici della candelora
Come abbiamo visto, innumerevoli erano i nomi con cui i Celti identificavano la dea Brigid, alla quale dedicavano anche le feste più importanti dell' anno.
Imbolc era sicuramente quella più importante in assoluto, essa era principalmente una festa di purificazione, la rinascita della natura dopo il freddo inverno che tutto aveva imbiancato e congelato, avrebbe dato i suoi migliori frutti se la terra si fosse purificata.
Dopo il sabba di Brigit, la festa di Imbolc, il risveglio dal letargo del serpente ci dice che ormai l' arrivo della primavera era imminente e che quindi era tempo di preparare il grano da seminare e cogliere gli auspici per sapere come si presenterà la stagione del raccolto.
Con l' ultimo covone di grano raccolto l' anno precedente e conservato per questa occasione, si prepara una bambola che si vestirà con i vestiti di Brigit e che si adagerà in un giaciglio affianco ad un bastone di forma fallica, attorno si accenderanno delle candele e lumini; durante la notte, il tutto brucerà.
Il mattino successivo, se fra le ceneri si potrà intravvedere la forma fallica, allora la stagione si preannuncia buona ed i raccolti saranno ricchi.
Secondo i Celti nell' ultimo covone di grano mietuto si conservava l' anima di Brigit che bruciando purificava, con la cenere ottenuta, la terra.
Il bucaneve è il primo fiore che spunta nell' anno, perciò era considerato la pianta sacra di Imbolc.
Come abbiamo visto quindi, l' uso delle candele, dell' acqua
e del fuoco come simboli di purificazione è una prerogativa di questo periodo dell' anno, il calore del sole che rinasce, la speranza di buoni raccolti. la fiducia in un domani sicuramente migliore, erano auguri che tutti gli uomini si proponevano e si propongono.
Anche accendere i falò era un modo di festeggiare Imbolc.
Andare a riprendere queste tradizioni e riproporle non è una cattiva cosa, ciò che invece è sicuramente deprecabile è lo spacciarle per innovazioni cercando di far credere alle genti che sono delle novità e dche nulla hanno a che vedere con il passato, ed in questo, in passato, i cattolici sono stati dei maestri; i Falò di sant' Antonio, la candelora, la purificazione di Maria, la presentazione di Gesù nel tempio non sono altro che banali tentativi di mistificare le tradizioni popolari precedenti spacciandole per proprie.

LE SATIRE QUOTIDIANE

 CHIESTO IMPEACHMENT DAL M5S CONTRO RE GIORGIO I °
NAPOLITANO E' MOLTO CONTENTO
Si sente ringiovanito di 23 anni
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DAI GIORNALI DI STAMANE 31/01/14

Quando, nel novantuno
lui non era a digiuno,
che agli esteri già stava
e Cossiga bacchettava,
di certo non s' immaginava
la sorte che si preparava;
anche a lui sarebbe toccato
ciò che ieri è accaduto.

Non rispetta il suo mandato
e la Carta ha travisato,
perciò d' alto tradimento,
or l' accusa il Movimento.
E' ormai guerra aperta,
il grillino non diserta
e si butta a capofitto,
non dall 'elmo lui è protetto.


Stan cercando di bloccare
tutto l' iter parlamentare
e la legge elettorale,
non è quella da votare.
E Cossitano, che farà
la sua strada continuerà ?
Son le accuse molto gravi
 e svilirle tu non devi.

Involontario fu il ceffone,
chieder scusa qui s' impone
e Dambruoso lesto, lesto
già prepara il contesto,
ma le spinte successive
a noi sembrano eccessive.
questo noi non concepiamo
e per questo denunciamo.

Al De Rosa che l' offende
la Marzano già risponde,
m' è aumentata la pressione
l' ansiolitico s' impone;
di pompini sentir parlare,
l' avrà fatta eccitare ?
Questo dubbio ci arrovella
e ci rode le cervella.


giovedì 30 gennaio 2014

LA DEA BRIGIT

Come abbiamo visto ieri,la dea Brigit era una divinità del fuoco, figlia del grande dio Dagdà, esssa era la corrispondente celtica della dea greca Athena, Minerva per i romani.
Era la conservatrice della tradizione, infatti per i Celti, la poesia, era un' arte sacra che, al di là della semplice composizione di versi, diveniva essa stessa magia, rito e memoria ancestrale di conservazione della cultura e della tradizione popolare. 
Anche l' arte di lavorare e modificare il ferro assumeva, per i Celti, la stessa sacralità della poesia.
Berigit si identificava anche con le tre dee che diedero il nome all' Irlanda: Eiriu, Banba e Fidia; 
molto spesso si identificava anche con tutte le divinità femminili: Boand, Taiitù, Etain e Aimed, per questo veniva chiamata con tre nomi differenti:
- Brigit bé legis,            dea dei guaritori;
- Brigit bé geibnechta,  dea degli artigiani ed, in particolar modo dei fabbri;
- Brigit bé filid,              dea de,la fertilità e della poesia.
Sotto la sua protezione erano anche i misteri Druidi della guarigione, infatti a lei erano numerose sorgenti sacre taumaturgiche.
Sacri a Brigit erano anche :
- la ruota del filatoio, che rappresentava il centro ruotante del cosmo, il volgere della ruota dell' anno ed                                         anche la ruota che fila i fili delle nostre vite;
- la coppa,                che rappresenta il grembo della dea, da cui tutto ha inizio
- lo specchio,            strumento di divinazione che simboleggia l' immagine dell' altro mondo cui accederanno                                  eroi ed iniziati.
In Irlanda, si preparano le " croci di Brigit "  fatte con giunchi, esse sono composte da quattro bracxci uguali racchiusi in un cerchio, rappresentano il sole, simbolo della divinità del sole e della luce, il 31 gennaio, si bruciano quelle dell' anno precedente e si conservano quelle nuove; quest'usanza deriva, come quella della preparazione dei semi di grano per la semina, da usanze precristiane che si sono tramandate sino ai nostri giorni.
Brfuciare questi oggetti, come pure le bambole di Brigit, serve a ricordare che la natura ha  bisogno di luce e calore per rinnovarsi e crescere rigogliosa.

LE SATIRE QUOTIDIANE

IMPICHMENT PER NAPOLITANO
OGGI I GRILLINI PRESENTANO LA RICHIESTA
BERLUSCONI HA GIA' PRONTA LA DOMANDA A SUCCEDERGLI
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DAI GIORNALI D STAMANE 30/01/14

Il grillino s' è incazzato,
la Boldrini l' ha fregato,
l' ostruzionismo ghigliottinato
e le banche han ringraziato,
quattromiladuecento milioni
italioti pagate e, buoni.

Finalmente ora sappiamo
che la Fiat più non abbiamo,
ora è dei paesi bassi
che più bassi hanno i tassi.
La regina Elisabetta,
or si pappa quella fetta,
a lei le tasse pagheranno,
per l' Italia,
un altro danno.

Ma all' Italia cosa resta?
gli operai che fan festa
perchè ormai, senza lavoro,
resteranno pure loro.
Dopo Monti e pure Letta
non avran più la porchetta.

Quella donna ce lo ha detto
si, è vero son stata a letto
ma con chiodi non è reato,
lui il sesso l' ha pagato,
coi soldi dei contribuenti ?
Così imparano, quei fetenti.

Ecco il Renzi ce lo ha detto
che l' accordo è stato fatto,
la nuova legge elettorale
che ci sembra sia amorale;
per bloccare i grillini,
l'han studiata ai tavolini.
E' l' inciucio che continua
e ci manda più in rovina

mercoledì 29 gennaio 2014

SANTA BRIGIDA OVVERO LA DEA BRIGIT

Quando piove della Candelora, dall ' inverno semo fora.
Dei proverbi collegati a questa ricorrenza,ne ho parlato lo scorso anno, e sono rintracciabili nell' archivio del blog.
Tratterò oggi, invece, delle usanze pagane e più propriamente Celtiche, legate a quest' avvenimento legato al culto del sole e del risveglio primaverile della natura e dell'influenza di questi nella tradizione cattolica.
Secondo una leggenda, oggi iniziano i giorni della merla che sono i giorni più freddi dell' anno e presso le popolazioni Celtiche che popolavano l' Irlanda ed il nord della Francia, il 13 gennaio ed il I° febbraio erano i giorni dedicati alle celebrazioni della dea Brigit o Brid ( la dea fanciulla ) ; il 31 gennaio era dedicato al grande SABBA di BRIGIT;
Brigit era la dea del fuoco protettrice di poeti, guaritori e fabbri ella rappresentava:
- Il fuoco dell'ispirazione poetica ( la poesia presso i Celti era sacra ) ;
- Il fuoco sacro del focolare domestico, della guarigione e della fertilità ;
- Il fuoco della forgia dei fabbri ( l' arte di lavorare e modificare il ferro era sacra ) e delle arti marziali.
Era d'uso in questo giorno accendere dei falò in onore della dea.
Il I° febbraio era il giorno dedicato alla festa di Imbolc, la festa della purificazione, infatti la terra si purificava e si rinnovava
Nella tradizione cattolica, la ricorrenza di santa Brigida, badessa irlandese, precede quella della presentazione di Gesù al tempio, dopo la nascita e trascorso il periodo di purificazione di Maria dal parto.
Curioso è il particolare che accomuna le due festività Cattolica e Celtica, ponendole entrambe negli stessi giorni anche alla luce del fatto che tutte le ricorrenze cattoliche siano sempre, sotto qualunque cielo e sotto qualunque bandiera, accomunate ed addossate a feste pagane.
Per tornare in argomento, dirò ora che la dea Brigit è molto spesso rappresentata dal serpente nei totem a lei dedicati; il serpente, che il giorno della festa di Imbolc si sveglia dal letargo invernale e preannuncia così l' imminente arrivo della primavera, col suo mutare la propria pelle, mostra un cambiamento da una vecchia ad una nuova immagineche può rappresentare il modificarsi della natura che cambia il suo aspetto dal volto invernale a quello primaverile.
In questi giorni, il sole, che ha mutato il suo orientamento rispetto all' asse della terra, comincia a riscaldarla coi suoi raggi e la terra fin' ora arida brulla e ricoperta da ghiaccio e neve,ne trova godimento, la natura esplode ed il verde inizia a far capolino sulle bianche distese nevose.
Ecco che la vecchia dea della Terra viene sostituita dalla giovane dea Brid nel continuo incedere delle stagioni.

LE SATIRE QUOTIDIANE

          PROVERBIO LECCESE - A DDHU TROPPI GALLI CANTANU, NU FFACE MAI GIURNU
LE DONNE DI BERLUSCONI - DE GIROLAMO SI, DE GIROLAMO NO , CHI LA SPUNTERA' ?
                                                      Facciamo a testa o croce ?                                                     ________________________________________________________________________________






DAI GIORNALI DI STAMANE 29/01/14

Or ci prova Elettrolux,
che si sente già un dux,
ringraziando la Fornero,
detto legge, questo è vero
pago troppo gli operai,
tutti a casa li manderei
però posso procrastinare
e li voglio sodomizzare,
dimezzare gli stipendi;
che pensieri, son stupendi,
resteran tutti contenti;
lì al freddo a batter i denti.


E' beato fra le donne,
tutte belle, che madonne
e c' è pur quella rifatta
che già pensa, ce l'ho fatta,
ora sembran le sette sorelle,
tutte gaie e tutte belle.
Stan fra loro a chiaccherare
di ciò che lui deve fare.
La Pascale già prepara
il vestito e la fanfara,
ma la Nunzia ch' è gelosa
le vuol fare la sorpresa,
la Pascale s' è incazzata
già prepara la scenata:
la traditrice dell' Alfano,
lei sa solo far casino.

Sono tutti lì indignati,
il Sorfial ci ha aggrediti,
boia a Napolitano?
quello è matto, oppure insano?
" Nel piddì palle di merda;
  Franceschini, che Caronte;
  I lobbisti via dal tempio",
che pretende, vuole far scempio?
Lui è solo un egiziano,
ma a noi, sembra un alieno.
Ma il Sorial, che non si smonta,
la risposta ha bell' e pronta:
Se gli attacchi non  volete,
EQUITA', voi proponete.

Il regalo ai banchieri,
non fu più votato ieri,
a causa del " costruzionismo "
che al grillino fa buonismo:
BankItalia non si tocca
privatizzarla è una pecca
perciò hanno preparato,
il disordine, ordinato.

martedì 28 gennaio 2014

I PARASSITI

                                                   FRA LE PIANTE : IL VISCHIO
ORNAMENTO NATALIZIO - USATO ANCHE COME PANIA PER CATTURARE UCCELLI
                                                   FRA GLI UOMINI : POLITICO
POLITICO LOCALE              - USATO COME ESCA PER CATTURARE ALLOCCHI
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DAI GIORNALI DI STAMANE 28/01/14

Ci ricasca puntualmente,
questa casta, mai si smente
che le spese sono tante,
tanto paga, il contribuente.

Se ti ospita nella stanza
con la vista sulle stelle,
è platonico l' amore
e ti farà vedere quelle?
Certo il premio che t' aspetti,
quando a fin di quelle notti
nel concorso riservato
avrai il prezzo pattuito;
a questo punto tu ci credi
o sarà roba da Chiodi?

Il Brunetta ci riflette,
da qui esco con le ossa rotte,
sono io il capogruppo
Di Girolamo? è l' intoppo;
perciò ha detto alla Pascale,
su difendimi, sto male,
se non stiamo attenti, quella
ci frega pure le budella.

La Pascale si ribella,
scegli me oppure quella,
lei rivolta a Berlusconi
gli ripete, non ragioni,
è molto peggio lei di Fini,
 che ti offriva i tortellini?
Questa è un' altra cosa,
di costei io son gelosa
se mi ruberà gli amanti,
che farò senza contanti?

Non c' è dolo hanno detto
e per questo l' hanno assolto
che la casa, a sua insaputa,
quell' Anemone ha pagata.
Si è vero, l' avevo inteso,
ma non avevo allor compreso,
che l' Anemone in questione
fosse lui oppur l' erbone,
quest' Anemone di mare
faceva male, a quanto pare.

Berlusconi s' è impuntato
e l' accordo ha bloccato,
qui la soglia è troppo alta,
senza scala, non si salta,
non lo voglio il trentotto
o qui faccio un quarantotto,
di delinquere s' impone,
se non vinco l'elezione.

lunedì 27 gennaio 2014

LA PUBBLICITA'

CERTO CHE VEDENDO QUEST' IMMAGINE
QUALCUNO POTREBBE PENSARE CHE IN ITALIA
CI SIA GENTE CHE HA ANCORA DEI SOLDI IN BANCA SUL PROPRIO CONTO CORRENTE
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ANOMALIE DA " IL FATTO QUOTIDIANO "

https://www.facebook.com/photo.php?fbid=787665634581018&set=a.137729829574605.26457.132707500076838&type=1

Stamattina ho notato
che sul Fatto han pubblicato,
in prima pagina una foto
che non corrisponde al dato.
Sulla copia che ho io del Fatto
Di Girolamo han ritratto,
ma nel post di Anna Quercia*
han cambiato quella faccia.
Lì si parla di nuovi mostri
e non corrispondono ai nostri.

Vuoi vedere che anche quelli
nell' edizioni fanno i monelli?
Le notizie territoriali
andran bene pei giornali,
oppur faranno edizioni
in base alle popolazioni?
E le cambian, cosa strana,
che casino, che gran frana.

DAI GIORNALI DI STAMANE 27/01/14

E' per restare sempre in piedi
che s' è iscritta alle olimpiadi,
De Girolamo, che stile!
ce lo dice oggi il giornale.
Lei non l' asta userà,
ma più in alto salterà,
per far questo, cosa strana,
è andata a scuola, dalla rana.
Le hanno detto di saltare,
l' inciucio è da ripristinare
e, da brava soldatessa,
Obbedisco! ha detto essa ,
perciò nel prossimo governo
come premio avrà un bel corno.

Ora il Letta che farà?
la befana, passata è già,
gli stan dicendo di sparire,
e lo zio, non può dormire
il nipote Cunctator ( temporeggiatore )
immolato sarà ognor.
Alla corte del Berlusconi,
posti in piedi, ne convieni?


Sono tutti dei portenti,
san resuscitare i morti
e poi, dopo tante manfrine
lor si godon le rovine,
Renzi Napolitano e Cancellieri,
sono lì, fieri ed alteri,
Berlusconi, lui sornione,
si prepara l' elezione;
e poi, cantan la canzone,
per il popolo accattone:
" Chi ha avuto, ha avuto ha avuto,
chi ha dato, ha dato ha dato ".




Incazzati son gli Israeliti,
per gli slogan antisemiti
e così mettono al palo
chi gli ha fatto quel regalo;
nel dì della memoria,
non fa festa questa storia,
con le teste del maiale,
non l' arrosto si può fare.

domenica 26 gennaio 2014

DAI GIORNALI DI STAMANE 26/01/14

Ce lo dice oggi il Corriere
Sartori vuol farlo sapere,
se col Renzi fa cognome,
gli mancava solo il nome.
Gli ripete Berlusconi,
le riforme che proponi
son vent' anni che le faccio,
ed io questo non lo taccio.
La riforma elettorale,
è mia figlia e tanto vale;
perciò l' erede del Porcellum,
avrà in nome, Bastardellum.



Ci ricorda Celentano,
l' ho predetto, caso strano,
quarantasette primavere
son passate, stai a sentire,
dell' Abruzzo, a macchia d' olio,
tutto questo monopolio
conquistato ha quel complesso
che il problema ha nel sesso.





Lui vuol farci lo sgambetto,
sembra annaspi, poveretto,
non sa più che pesci pigliare
e gli specchi vuol scalare;
ora il Renzi e Berlusconi
già si sentono padroni
gli ripeton, caro Letta,
non avere tanta fretta
il conflitto d' interessi,
rivangare, non è prassi.

Nessun sa che pesci pigliare
e stan tutti li a guardare
quelle lotte di potere
che si combattono in quest' ore.
Sono i servi del potere
che le leggi dovran votare,
la fedeltà sarà premiata,
già la legge è preparata,
per lor le briciole son pronte
e si recan tutti al fronte,
così poi si spartiranno
ciò che gli consentiranno,
ma a loro par che piaccia,
di ricever questa " MANCIA ".

sabato 25 gennaio 2014

CHE GRANDE........CUORE, L' ANNAMARIA

Che la ministra Cancellieri
non sia proprio nata ieri,
ce lo dicon tosti, tosti,
i piemme, ed i Ligresti.
La nostra cara Annamaria,
santa donna, mesta e pia,
si commuove facilmente,
col detenuto è accattivante,
e per questo, a quanto pare,
vuol le carceri svuotare.

Che Strasburgo ce lo impone,
non è solo mia opinione;
lei, lo dice a tutti quanti,
ci han multato, sti fetenti.

Il piemme ch' è cattivo,
è ora giunto all'arrivo.
Il mio decreto svuoterà
tante celle, che bontà!




Gli avvocati son contenti,
dei clienti son garanti,
tutti quanti innocenti,
sono i giudici ignoranti.
Ringraziamo Annamaria
sto decreto, santo sia.

E fra tutti il più contento
è il Vellini, che portento,
ma in quel di Agrigento
già incombe lo sgomento:
dicon che, di Cosa Nostra
sia un boss in bella mostra.

La ministra, Cancellieri
ringraziamenti par che speri,
e su, Il Mattino, stamattina,
un' intervista ci commina:
I mafiosi, mamma mia!
non andranno per la via;
SE LA CAMERA CE LO CHIEDE,
risponderemo in buona fede.

mercoledì 22 gennaio 2014

I RITI SACRI NELL' ANTICA ROMA - I FUNERALI

Come il matrimonio , anche il rito funebre, assumeva nell' antica Roma una doppia valenza:
- separare il defunto dalla comunità dei viventi dov' era vissuto fino alla morte
- trasferirlo nella comunità dei defunti;
ma anche quella di far tornare i vivi alla vita normale.
Il Pater familias, che era il più anziano componente della comunità familiare, era chiamato al capezzale di colui che stava per morire, per raccogliere dalle sue labbra l' ultimo respiro e per chiudergli gli occhi dopo la morte, aveva anche l' incarico di constatarne la morte chiamando ad alta voce il nome del defunto per 3 volte.
Dopo la morte, i familiari iniziavano la " conclamatio " che consisteva nel chiamare il nome del defunto per dargli l' ultimo saluto.
Intanto il defunto veniva lavato, unto, vestito con una toga bianca ed adagiato sul letto con i piedi rivolti verso la porta. 
Aggiungi didascalia
Se il defunto era povero, la stessa sera della morte.erano chiamati 4 " Vespillones " ( portantini ) che provvedevano a portarlo via affinchè il corpo fosse cremato oppure sepolto fuori dalla porta Esquilina.
Se invece il morto era ricco, oppure persona costituita in dignità, si organizzava un corteo funebre composto da un banditore che lo precedeva seguito dai  " tibicini " e poi dalle prefiche che cantavano le lodi del morto, delle immagini in cera del defunto erano issate su dei pali  e precedevano la bara scoperta, nella quale era adagiato il morto al seguito c' erano i familiari ed anche dei liberti, divenuti tali per espresso volere del defunto, tutti erano vestiti in nero.
Dopo la sepoltura, seguiva un pasto a base di salsiccia o di budino, consumato presso la tomba ed a cui partecipavano tutti coloro che avevano preso parte al corteo. 
Alla fine tutti si sottoponevano ad una fumigazione lustratrice.
Dopo 8 giorni aveva luogo una doppia cerimonia che consisteva in un sacrificio offerto ai Mani del defunto e ad alla fine una cena " novemdialis", un sontuoso banchetto al quale i convitati partecipavano indossando una toga bianca; questo banchetto chiudeva il periodo di separazione osservata dai parenti del defunto, che potevano così ritornare alla vita normale.
Intanto l' anima del defunto aveva raggiunto una località sotterranea chiamata " Orco ",  L' Orco era il demone della morte e le anime che dovevano andare nell' oltretomba, dovevano fermarsi presso di lui fino al raggiungimento dei giorni previsti dalle cerimonie; in  quei giorni esse potevano tornare sulla terra sotto forma di spiriti che potevano essere benefici, Mani, oppure malvagi; Lemures o Larvae.
Oltre all ' orco, nell' oltretomba avevano sede anche altre divinità, Mania che secondo la mitologia greca era la personificazione della follia ed affine alle Erinnni, Vediove, dio identificato poi con Plutone ed altri.
 

I GIORNALI STAMATTINA

Che sorpresa stamattina
dai giornali si propina,
sarà la crisi, che mestizia,
sono a corto di notizia.



L' editor per risparmiare
fa le pagine mancare,
taglia qua, cuci di là
grande dieta si farà.




Or cerchiamo nella rete
se anche loro hanno sete,
ed infatti su " il Journal "
non commentano i giornal.
Poi, per fare par condicio
anche " Daw " si fa l' inciucio.

Forse è colpa dello stato,
che il danar non ha mandato?
O forse per accaparrare
non conviene scialacquare;
quando i soldi mancheranno
i portafogli traboccheranno

Ed intanto i giornalisti
sono lì, pesti e tristi
che non trovano lavoro,
o un politico per loro,
che li faccia trotterellare
fra le sedi del giornale.

Come tanti Sancho Panza
or dovranno fare senza,
e qui urge la soluzione
che trovare si conviene.
Se il lavoro viene a mancare,
tanta terra c' è da zappare.

martedì 21 gennaio 2014

I RITI SACRI NELL' ANTICA ROMA - IL MATRIMONIO

In una società aperta e multetnica come quella dell' antica Roma, era molto difficile riuscire a conservare una tradizione propria della cultura tramandata, senza che questa subisse delle contaminazioni dovute all' immigrazione di genti con culture e tradizioni diverse.
La religione, con le sue regole fisse e ben delineate, sicuramente aveva la pretesa di assolvere tale compito; i riti, con le proprie regole molto rigide, sia pubblici che privati, non permettevano che usanze barbare inquinassero la cultura dei romani.
Il rito del matrimonio, non era esente dal rispetto di tali regole.
Bisogna anzitutto dire che i matrimoni  erano generalmente decisi dai genitori dei ragazzi, all' origine vi erano quasi sempre motivi di interesse e poco importava l' accondiscendenza degli sposi.

Come in tutti i popoli antichi, anche presso i romani, come abbiamo già potuto constatare, il focolare, con il suo fuoco sacro, era il centro di aggregazione di tutte le famiglie,ne proteggeva i componenti fin dalla nascita e fino alla morte e legava indissolubilmente tutti coloro che ne facevano parte.
Il matrimonio quindi, con il distacco di uno dei membri della famiglia, comportava il fatto che chi usciva dalla casa, doveva essere messo in condizione di potersi allontanare da quel nucleo per entrare a far parte di un altro nucleo familiare, e questo problema si presentava per le donne poichè generalmente erano loro che uscivano dalla propria casa paterna per andare a vivere in quella del marito, che sia per motivi di lavoro che di interessi, rimaneva nella casa paterna: la società romana era quindi patriarcale.
Il rito del matrimonio era perciò alquanto complesso e si suddivideva in due fasi:
a ) fino al distacco dalla famiglia paterna;
b ) il passaggio dalla vecchia alla nuova famiglia.
Il matrimonio, ancor oggi, assolve 3 funzioni sociali basilari per la società ed i suoi componenti, esso serva a:
1 ) formare un nuovo gruppo, dall' unione di due giovani con lo scopo di perpetuare nella prole, la loro genie;
2 ) sottrarre uno dei membri di una famiglia ( la donna ) e consentirne l' ingresso della stessa in una nuova,          disposta ad accoglierla come nuovo membro
3 ) attua l' accoppiamento di due esseri al di fuori della propria cerchia familiare.
I romani erano evidentemente un popolo molto superstizioso e perciò erano molto attenti a far iniziare qualunque attività sotto i migliori auspici perciò assumevano tutti quegli accorgimenti che potessero fermare infausti influssi, fatture, malocchi ed agenti spiritici in genere.
I riti preparatori al matrimonio iniziavano con la trattativa fra le due famiglie, quella dello sposo che dovrà fornire a quella della sposa un' adeguata ricompensa per la perdita di un componente del loro nucleo familiare, questa trattativa avviene fra i due pater familias che però non trattano direttamente ma tramite un auspice; stabilita l' entità della dote da riconoscere alla famiglia della sposa, il padre dello sposo chiederà al padre della sposa, la mano della figlia per il proprio figlio, solo dopo una risposta affermativa del padre della sposa ci sarà uno scambio di doni che consiste principalmente nel regalo di un anello di ferro senza gemma ( anulus pronubus ) il cui significato era quello di legare la ragazza al suo promesso sposo, ella infatti da quel momento era considerata " pacta " ( pattuita ) mentre sino ad allora era stata considerata " sperata ".
Da quel momento iniziava per gli sposi, e specialmente per la sposa, un periodo di maggior riservatezza che servirà ad allontanarli dai vecchi amici e dai coetanei.
Il giorno stabilito per il matrimonio, presso la casa della sposa  si svolgeva una cerimonia durante la quale il padre la scioglieva dai vincoli verso i " sacra " paterni che lei aveva venerato fino ad allora, ma che doveva abbandonare per aderire a quelli del marito, verso sera si organizzava una processione per accompagnare la sposa alla sua nuova casa; questa processione era preceduta da fiaccole resinose che servivano a scacciare gli spiriti nefasti, di seguito venivano lo sposo accompagnato dai suoi familiari e la sposa anch' essa accompagnata dai suoi familiari; affiancati a questa processione procedevano gli amici dello sposo che esprimevano il loro dissenso per la perdita dell' amico coetaneo , che usciva dalle loro cerchie per approdare  in quelle degli uomini sposati, cantando e facendo scherzi osceni.
La sposa indossava una tunica di lana senza pieghe tenuta in vita da una cinta pure di lana, i capelli erano acconciati a tumulo girati a 6 strati, raccolti in una rete gialla e fermati da una spilla, indossava anche un velo rosso che serviva a difenderla dal malocchio.
Giunti alla casa dove abiteranno gli sposi, si svolgeva il vero e proprio rito di distacco dalla casa familiare dei propri genitori, e l' ingresso nella nuova famiglia che ora si componeva.
La porta della casa era già stata adornata con alloro e mirto e toccava alla sposa ungerla di olio ed adornarla con nastri di lana, riceveva poi il fuoco ce l' acqua, veri e propri simboli della vita domestica, dopo di ciò,sollevata in braccio dallo sposo, era introdotta in casa senza toccare la soglia.
A questo punto iniziava il vero e proprio rito sacro del matrimonio che consisteva nel far mangiare agli sposi una focaccia di farro ( perconfarreationem )

domenica 19 gennaio 2014

AI 5 STELLE

E' notorio ormai per tanti
che i grillini non sian santi,
hanno anch' essi le loro beghe
e si curan le botteghe,
come bravi contadinelli,
lor si curano gli orticelli.

Ai cognati ed ai fratelli,
e persino alle sorelle
loro affidano le stelle:
hai un compito importante
da curare immantinente
e su ciò non puoi sbagliare
che poi scappa l' elettore;
or che Renzi, con Berlusconi,
vuol cambiare le elezioni,
a difenderci stiamo attenti
con le unghie e con i denti,
dai massoni e dai potenti
che ci voglion malcontenti.


La sorella del senatore,
che si sente già assessore,
già promette a destra e a manca
che il politico lei sbianca,
sarem noi, i cinque stelle
che vinceremo la querelle.

Sembrerà sta cosa strana,
non è semplice la grana
da risolver, siate buoni:
Gli infiltrati ed i massoni,
i mafiosi e gli spioni,
e le beghe da coglioni
voi dovrete allontanare
tutti insieme collaborare.


venerdì 17 gennaio 2014

LA NOTTE DEI FUOCHI

Il viandante che fino agli anni '50 del secolo appena passato, si avventurava nei paesi del Salento, restava sbalordito davanti ad un particoolare che, unico nel suo genere, caratterizzava il popolo Salentino, sugli usci delle porte, quando essi non fossero aperti,faceva bella mostra di se la chiave nella toppa delle serrature; oggi quest' usanza non esiste più, forse solo in alcuni vicoli di qualche paesino dove tutti conoscono tutti e solo in case molto povere abitate per lo più da vecchi pensionati.
Questa vecchia usanza mi è tornata alla mente giorni fa, quando scrivevo, a proposito dei Messapi, che i loro villaggi arcaici, erano sprovvisti di recinzioni o fortificazioni atte a proteggerli da invasioni esterne, nella loro tranquillità essi, almeno finchè non sorsero i primi problemi con i greci, apevano di non aver nulla da temere dai villaggi vicini.
Affrontiamo ora l' argomento che mi sono proposto di trattare oggi e che ha attinenza con la ricorrenza del santo cattolico Antonio abate; per entrare in argomento, è bene ricordare che nelle capanne dei Messapi ed in genere di tutti i popoli antichi, ardesse al centro delle capanne, il focolare, attorno a quel fuoco, sacro, si riuniva la sera tutto il nucleo familiare che non era solo la famiglia che risiedeva nella capanna, ma anche altri familiari che abitavano nelle vicinanze e che condividevano affetti ed interessi.
Era questo un momento di aggregazione che aumentava la coesione dei membri della famiglia che, così riuniti, potevano discutere davanti a tutti gli altri di problemi di qualunque tipo si potessero presentare e si facevano programmi per il lavoro da svolgere il giorno successivo, si narravano fiabe e miti che i bambini ascoltavano e che avrebbero sognato, il capo famiglia dava le direttive su ciò che doveva esser fatto e poi si andava a letto, stanchi ma soddisfatti della giornata trascorsa.
Trascorsi alcuni secoli, ritroviamo il Focolare ed il fuoco sacro presso i Romani, quest' usanza non si era mai interrotta anzi era continuata radicandosi sempre più nelle varie culture.
Quando ero bambino, nelle notti d' inverno, mia nonna rimasta vedova, ricordo, viveva con noi e la sera, aspettando il ritorno dei nostri genitori, ci riunivamo attorno ad un braciere nel quale ella aveva messo della brace presa da una cucina a legna che usava per cucinare, era una cucina tutta ricoperta di piastrelle bianche e sul piano c' erano incassate le pentole sotto cui si accendeva il fuoco con la legna; la nonna ci raccontava aneddoti, storie, quasi tutte a sfondo religioso, fiabe che noi bambini ascoltavamo attenti anche perchè ci parlavano di mondi meravigliosi dei quali sognavamo di vedere e vivere.
Al rientro dei genitori, si cenava, si parlava dei compiti che avevamo svolto nel pomeriggio e poi si andava a letto.
Quel fuoco aggregante, oggi non esiste più il calore che esso emanava è stato sostituito dai termosifoni, le case sono più calde ma anche più fredde.
Il fuoco, quel Fuoco; che ha resistito per millenni, arde ancora nei camini, ma ha perso il suo valore.
Il fuoco nei simbolismi, sembra avere una vita propria, come abbiamo visto può avere valore aggregante, ma può anche corrodere e distruggere, se una vergine vestale, nell' antica Roma, avesse fatto spegnerew il fuoco sacro di Vesta, sarebbe stata sepolta viva.
Il fuoco poteva scendere dal cielo, fulmini o fiammelle come nella pentecoste cristiana, oppure salire dal fondo degli inferi, lava, il suo significato mutava.
Nel Messico precolombiano, a cxapodanno si rinnovava il fuoco sacro che gli Aztechi offrivano al dio del sole Huitzilopochtli assieme all' acqua.
Nella religione dei Parsi ( Zoroastro ) il fuoco è sacro
Gli Assiri gli dedicavano delle preghiere, in quanto pensavano che esso scacciasse le avversità:
" cuoci, cuoci, brucia, brucia!
Il male non potrà entrare qui!
Va via malvagio!
Io ti incateno, ti lego e ti consegno a Gila che ti divor e ti brucia,che elimina le incantatrici.
Come questa pelle di capra, consumati alla fiamma del fuoco dei credenti".
Nella religione Indu. il 15 del mese successivo al capodanno, si accendono i falò
E' il simbolo divino essenziale del Mazdeismo.
Nell' Induismo, il Budda sostituisce il fuoco interiore.
Nelle tradizioni Celtiche i falò vengono accesi con l' arrivo della bella stagione, il 1° maggio.
Per i Bambara, popolo sudanese del Mali esso rappresenta la saggezza umana.
Come abbiamo potuto vedere in tutte le religioni, delle quali ne ho tralasciato una gran parte, ed in tutte le culture, e presente il culto del fuoco e dell' accensione dei falò, pertanto neppure la religione cattolica poteva esimersi, visti i precedenti narrati, dall' ereditare tale culto, ho parlato della pentecoste, ma ieri era il 16° giorno dopo il Capodanno e pertanto l' usanza deve essere rispettata, sia che vogliamo chiamarla  culto fel fuoco oppure sant' Antonio abate il cui rapporto con il fuoco sembra fosse dovuto al fatto che il suo mito dice che andasse nell' inferno a perorare la causa di alcune anime.
Il famoso " Fuoco di sant' Antonio ", nulla ha a che vedere con il fuoco in quanto si tratta di un Herpes causato dalla segale cornuta, nociva per l' uomo.

IL LADRO TORNA SEMPRE

Ricomincia l'avventura                                                  BY fabiomagnasciutti.blogspot.it
del signor Bonaventura,
poi ch'è stava molto male,
trascurar dovea il giornale.

Il dado è tratto
ed or col botto
da riprender è il misfatto
da Repubblica e dal Fatto,
sul politico nostrano,
calcheremo noi la mano.

Parlerem di cinque stelle,
ma nel cielo non son quelle
scopriremo gli altarini
di quei signori, i grillini.

Renzi, Letta, Napolitano
non ci fermeran la mano,
or la penna abbiamo nuova
e gli romperem le uova.
Siamo pronti ad iniziare
agguerriti, a quanto pare.






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