lunedì 30 ottobre 2017

INDCOVINELLI MALIZIOSI SALENTINI



Ci lu porta panu,                                       Chi lo porta stretto.
e ci lu porta spanu,                                   chi lo porta allentato,
ci lu porta ruttu,                                        chi lo ha rotto
e cci lu porta sanu.                                   e chi lo ha sano 


Rretu nna straticeddhra                            Dietro una stradina              
'nc' era nna caruseddhra,                         vi era una giovinetta,
la utai e la sbutai,                                      la girai e rigirai,
la iddi pelusa e la muzzecai                      la vidi pelosa e la morsicai.


Su bbenutu te Napuli mposta                   Sono venuto apposta da Napoli
cu lli nducu nna cosa tosta:                      per portarle una cosa dura:
cu lla fasce rremuddhrare                        per farla rammollire
la signura à faticare.                                la signora deve lavorare.


SOLUZIONI

LU TAMANTILE                                       IL GREMBIULE

LA MENUNCEDDHRA                             LA POPONELLA

LU BBACCALÀ                                         IL BACCALÀ

domenica 29 ottobre 2017

L' EROTISMO FRA ARTE E POESIA



Instagram, è un sito dove si può ammirare molti selfie di bellezza muliebre.
Molte volte può anche portare fortuna e rendere famose e ricche come la Super Girl qui effigiata.

La Chatelain de Vergì, componimento francese del tardo '200 citata anche dal Boccaccio nel Decameron; innamorata del giovane messer Guglielmo, un  giorno in cui il duca era fuori a cavallo, cerca di sedurlo,ignara del fatto che messer Guglielmo ha già un' amante che incontra segretamente in quel castello, provocando così le ire della duchessa respinta.

DA " La donna del Vergiù "

Un giorno er' ito el duca a suo diletto
e cavalcato a un nobile palazzo,
e la duchessa, senza alcun sospetto,
prese messer Guglielmo per lo brazzo
e menosselo in zambra a lato a letto
ragionandosi insieme con sollazzo,
e per giocar la donna e 'l cavaliere
fece venir gli scacchi e lo scacchiere.

Da poi ch' egli ebbon tre giochi giocato,
la duchessa ch' amor sovente sprona,
disse: " Messere, avete disiato
già gran tempo d' avere mia persona:
or prendete di me ciò che v' è a grato".
E abbracciandol gli baciò la gola,
poi gli baciò ben cento volte il viso
prima che il suo dal suo fosse diviso.

E abbracciandol gli dicea: " Amor mio,
perchè mi fate d' amor tanta noia ?
Deh ! contentate il vostro e 'l mio disio !
Prendiamo insieme dilettosa gioia :
io ve ne prego pell' amor di dio,
o dolce amico mio, prima ch'i' muoia !
Se mi lasciate così innamorata,
ohimè lassa, in mal punto fui nata ! ".

sabato 7 ottobre 2017

L' EROTISMO FRA ARTE E POESIA






Antenata della moderna fotografia, la Dagherrotipia ( stampa su lastra di rame con uno strato d' argento sensibilizzato con vapori di iodio), costruita nel 1939 da Louis Daguerre, si sviluppò rapidamente in tutto il mondo ponendo le basi per una nuova forma artistica basata sulla riflessione delle immagini reali, oggi disponibile,grazie allo sviluppo tecnologico, in tempo reale.

La Biblioteca Marucelliana in Firenze, conserva fra i tanti manoscritti  anche il Codice Marucelliano. in questo codice , conservato come uno dei documenti più rari della Biblioteca, vi è una vera e propria canzona databile al XIV sec di autore ignoto che decrive un vero e proprio corso di educazione sessuale che una madre fa alla propria figlia.

MADRE MIA DAMMI MARITO

Madre mia dammi marito.

Figlia mia dimmi il perchè.

Che mi faccia dolziemente
quel che fa mio padre a te.

Figlia, che sie maledetta:
tu non m' hai ancor dieci anni.
Troppo vuoi marito in fretta;
et non ti sai alzare i panni.
Non regieresti agli affanni
sì hai tènere le coscie
a ricevere le percosse:
chè dà lo tuo padre a me.

L' altra notte, madre mia,
tu facevi un gran menare;
isveglìami che dormìa,
cominciai un poco ascoltare
il baciare e l' abbracciare
col dir nol far troppo in fretta,
un cotal poco m' aspetta
che 'l farò insieme con teco.
Non posso celar la doglia
che io sento dentro al petto,
quando mio padre si spoglia
per prender teco doletto;
tutto fa tremare il letto
e, tremando, egli mi coce;
delle braccia ti fo croce;
trovane uno che 'l faccia a me.

Figlia mia, poi che ti piace,
troverotti un bel marito;
fai che soffrisca in pace
quando sei giunta al partito.
Ficheraviti dentro un dito;
poi lo piglia per la punta,
lo scudo e la mazza a fronte
ficcal tutto in corpo a te.
Figlia mia quando e' ti tocca
et volessiti baciare,
mettigli la lingua in bocca
dolzemente lo lascia fare;
se le labbra e' vuol succiare,
gittagli al collo la man manca
et la ritta sotto l' anca
accià ch' ei tiri la posta a te.
Quando di sopra ti monta,
figlia, fà che sia cortese;
sta di sotto alla riscontra,
et terrai le coscie stese;
mandale in verso il paese;
falla trita  ben calcata;
quando compie la sua giornata
e tu compi la tua per te.
Quando tel vuol far talotta,
fa' che gli usi dolci modi;
pianamente te gli accosta
et con esso lui ti godi;
non curar che 'l corpo sodi
gittagli le gambe addosso,
e poi prendi il buon sanz' osso,
ficcalo tutto in corpo a te,
Et se per maggior diletto
tel volessi far divieto,
accostagli le rene al petto;
mostreragli il viso lieto,
sto che sua gran divieto;
tu ti porrai giù bocconi
et lui sarà a cavalcioni;
assaggerai il boccone che gli è.
Quando non riza la punta,
che non potesse schermire
lo tuo scudo alla mazza a fronte
e comincialo a ferire;
quando 'l senti rinvenire,
il capo gi metti al caldo,
e con la mano lo tien saldo,
finchè e' possa far da sè.

venerdì 6 ottobre 2017

FOTOGRAFARE IL MARE IN UNA MITE MATTINA D' OTTOBRE




Rubare al sole tutto il suo bagliore
e la sua scia riflessa nel mare,
che una barca, lontana, a se attira
e grande pace al core sa donare.

Deserta la spiaggia, di rondini ricordo,
ora che  autunno l' aria già rinfresca,
meno ci scalda il sole coi suoi ardori,
tiepide notti dona ai nostri umori.

E nel cercar l' immagine più bella,
che dolci sensazioni in me risveglia,
vò passegiando, nell' umida mattina ,
qui sulla spiaggia, dove batte il mare.

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