Osservando il cielo, ben presto egli si rese conto che in determinati periodi il sole era più alto o basso nel cielo e la luna presentava un aspetto anzichè un altro; cercare di organizzare il proprio lavoro in base a queste scoperte si rivelò utile e proficuo.
Ben presto iniziò a segnare determinati periodi suddividendoli per meglio poter stabilire i giorni e le stagioni che caratterizzavano le condizioni climatico - ambientali.

A curare lo studio dei calendari furono i sacerdoti astronomi che dallo studio della volta celeste trassero i nomi, presi dalle forme delle costellazioni, dei mesi, ma procediamo con calma nell' analisi di questi eventi, lo studio delle fasi lunari comportava un conteggio dei mesi che portava gli studiosi a creare dei calendari che in realtà poco corrispondeva al reale svolgimento dell' anno tropico, infatti calcolando un mese lunare che comprenda tutte le sue 4 fasi, noi avremmo un mese lunare di 29,5 giorni, questo avrebbe portato l' uomo a non avere scadenze fisse in quanto le stagioni non avrebbero mai coinciso con i mesi medesimi.
Oggi il nostro calendario è di 365 giorni eppure ogni 4 anni c' è bisogno di aggiungere un giorno perchè le stagioni astronomiche ed invece, ogni 128 anni toglierlo, perchè coincida
con l' anno tropico, l' anno tropico corrisponde al periodo di tempo che passa fra uno zenit del sole e quello successivo, il problema che si presentava era quindi quello di dove allungare l' anno suddiviso in 12 mesi dalle fasi lunari che ponevano la durata dell' anno in 354 giorni, per cui vi era la necessità di aggiungere ad intervalli regolari un 13° mese.
Quasi tutti i calendari dell' antichità successivi ai Sumeri, sebbene siano stati modificati nel corso dei millenni, presentano queste caratteristiche.

Per gli antichi Romani, il calendario, promulgato per la prima volta da Romolo, fu modificato da Numa Pompilio il calendario di Romolo, prevedeva un anno di 304 giorni suddivisi in 10 mesi con 4 mesi di 31 giorni e 6 mesi di 30 giorni, vi erano poi 61 giorni ( inverno ) che non erano assegnati ad alcun mese; l' anno aveva inizio il giorno in cui la chiesa oggi festeggia la pasqua, ossia la luna piena di marzo, quel giorno segnava anche l' inizio della primavera.

Il calendario Giuliano, che nel lasso di tempo fra il 46 a.c. ed il 1582 d.c. aveva accumulato 10 giorni di ritardo, e pertanto non corrispondeva più alle sue caratteristiche di calendario solare, fu sostituito, nel 1582 da papa Gregorio XIII con il calendario che da lui prende il nom e di calendario Gregoriano.
Del calendario Giuliano e di quello Gregoriano parlerò più dettagliatamente nel prossimo post.
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