A seguito di ciò le autorità cittadine decisero di innalzare al santo un pubblico monumento.
Il sindaco di Brindisi, Carlo Stea, offrì allora alla città di Lecce una delle due colonne in cipollino africano, che alcuni storiografi errando attribuivano appartenute ad un tempio di Minerva; poste al' ingresso del porto della città, indicavano l' inizio della via Appia che conduceva a Roma, tale colonna, alta circa 30 metri era caduta dal suo basamento posto su di un rialzo di terra.
La decisione del sindaco fu però osteggiata dai suoi concittadini, per ciò la donazione fu ratificata solo nel 1660 dal vicerè di Napoli, l' anno successivo fu così trasferita a Lecce suddivisa in 7 blocchi, col capitello.
La statua bronzea però, fusa a Venezia, vi fu adattata solo nel 1739.
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LECCE: Porta Rugge o Rusce ai primi del 1900 |
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MAGLIE: il mercato del sabato ai pri,i del 1900 |
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