sabato 7 ottobre 2017

L' EROTISMO FRA ARTE E POESIA






Antenata della moderna fotografia, la Dagherrotipia ( stampa su lastra di rame con uno strato d' argento sensibilizzato con vapori di iodio), costruita nel 1939 da Louis Daguerre, si sviluppò rapidamente in tutto il mondo ponendo le basi per una nuova forma artistica basata sulla riflessione delle immagini reali, oggi disponibile,grazie allo sviluppo tecnologico, in tempo reale.

La Biblioteca Marucelliana in Firenze, conserva fra i tanti manoscritti  anche il Codice Marucelliano. in questo codice , conservato come uno dei documenti più rari della Biblioteca, vi è una vera e propria canzona databile al XIV sec di autore ignoto che decrive un vero e proprio corso di educazione sessuale che una madre fa alla propria figlia.

MADRE MIA DAMMI MARITO

Madre mia dammi marito.

Figlia mia dimmi il perchè.

Che mi faccia dolziemente
quel che fa mio padre a te.

Figlia, che sie maledetta:
tu non m' hai ancor dieci anni.
Troppo vuoi marito in fretta;
et non ti sai alzare i panni.
Non regieresti agli affanni
sì hai tènere le coscie
a ricevere le percosse:
chè dà lo tuo padre a me.

L' altra notte, madre mia,
tu facevi un gran menare;
isveglìami che dormìa,
cominciai un poco ascoltare
il baciare e l' abbracciare
col dir nol far troppo in fretta,
un cotal poco m' aspetta
che 'l farò insieme con teco.
Non posso celar la doglia
che io sento dentro al petto,
quando mio padre si spoglia
per prender teco doletto;
tutto fa tremare il letto
e, tremando, egli mi coce;
delle braccia ti fo croce;
trovane uno che 'l faccia a me.

Figlia mia, poi che ti piace,
troverotti un bel marito;
fai che soffrisca in pace
quando sei giunta al partito.
Ficheraviti dentro un dito;
poi lo piglia per la punta,
lo scudo e la mazza a fronte
ficcal tutto in corpo a te.
Figlia mia quando e' ti tocca
et volessiti baciare,
mettigli la lingua in bocca
dolzemente lo lascia fare;
se le labbra e' vuol succiare,
gittagli al collo la man manca
et la ritta sotto l' anca
accià ch' ei tiri la posta a te.
Quando di sopra ti monta,
figlia, fà che sia cortese;
sta di sotto alla riscontra,
et terrai le coscie stese;
mandale in verso il paese;
falla trita  ben calcata;
quando compie la sua giornata
e tu compi la tua per te.
Quando tel vuol far talotta,
fa' che gli usi dolci modi;
pianamente te gli accosta
et con esso lui ti godi;
non curar che 'l corpo sodi
gittagli le gambe addosso,
e poi prendi il buon sanz' osso,
ficcalo tutto in corpo a te,
Et se per maggior diletto
tel volessi far divieto,
accostagli le rene al petto;
mostreragli il viso lieto,
sto che sua gran divieto;
tu ti porrai giù bocconi
et lui sarà a cavalcioni;
assaggerai il boccone che gli è.
Quando non riza la punta,
che non potesse schermire
lo tuo scudo alla mazza a fronte
e comincialo a ferire;
quando 'l senti rinvenire,
il capo gi metti al caldo,
e con la mano lo tien saldo,
finchè e' possa far da sè.

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