mercoledì 31 ottobre 2018

L' EROTISMO NELL' ARTE E NELLA POESA


La mitologia greca ci narra spesso dele avventure amorose di Giove, il re degli dei che, pur di possedere una donna, non esitava a tramutarsi in qualunque essere divino, animale o umano e delle sue trasformazioni, sempre per conquistare qualunque donna della quale si era invaghito.
Callisto era una ninfa che faceva parte del seguito di Artemide, la dea della caccia conosciuta dai romani come Diana.
Un giorno, mentre riposava sdraiata in un prato, Callisto fu notata da Giove che se ne invaghì ed, allo scopo di possederla discese sulla terra trasformandosi in Artemide, dopo averla posseduta, se ne tornò sull' Olompo, a seguito di questo rapporto, Callisto rimase incinta ma tenne per se questo segreto,
Un giorno che Artemide era scesa sulla terra ed era in comagnia delle sue ninfe, giunte presso un laghetto, decisero di fare tutte un bagno, ma Callisto non voleva spogliarsi per non far scoprire il suo segreto, allora le altre ninfe la spogliarono a forza scoprendo così la sua gravidanza, Artamide si adirò per questo fatto e cacciò Callisto dal suo seguito.
Hera, la moglie di Giove era all' oscuro di quanto accaduto, ma ne giunse a conoscenza dopo la nascita del figlio di Callisto, allora, per vendetta, ma anche per evitare Che il marito avesse ancora rapporti e quindi altri figli con la ninfa, tramutò questa in un orso.
Il mito Callisto raffigura un amore lesbico, infatti, non essendo a conoscenza che  la dea Artemide altri non era che Giove travestito, Callisto si diede ad Artemide e mai poteva immaginare di rimanere anche incinta da quel rapporto.


Corrado Govoni,vissuto fra il 1884 ed iil 1965, fu un poeta sospeso fra il liberty ed il crepuscolarismo ed attraversò anche una fase dello sperimentalismo futurista.
Di tono esplcitamente dannunziano, il sonetto che riporto di seguito e che narra di un rapporto lesbico.

DA VAS LUXURIAE

SAZIETÀ

Dai dolcissimi amplessi estenuate
dormono le due femmine divine
con le chiome lunghissime avvinghiate
a le braccia ed a l' anche alabastrine.

Dormono dolcemente, sodisfatte
di morsi interminabili, supine
e ignude con le coscie scostate
a prender  le coppe coralline,

Sopra il letto moriron le rose
e nel grande bacino scintillante
svanirono gli aromi cordiali;

ma le vulve dolcissime e pelose
emanano un odore inebriante,
come due scotolette naturali...







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