giovedì 25 aprile 2019

LA CARTAPESTA LECCESE


" Figghiu, è santu stu mestieri,                 " Figlio, è santo questo mestiere,
  santu Ronzu, santa Rini,                            sant' Oronzo, santa Irene,
  ieu bbu fazzu li custumi                             io vi faccio i vestiti
  ui lu ggiurnu te la morte                           voi il giorno della morte
  me mandati an paraisu ".                          mi mandate in paradiso "

La teoria che la cartapesta leccese fosse inizialmente stata influenzata dall' arte dei cartapestai romani e / o bolognesi intorno agli anni a cavallo fra i secoli XVII e XVIII è oggi superata. Si tende a credere che essa sia più che altro stata influenzata dai cartapestai napoletani che furono attivi in quello stesso periodo.
L' importanza della città di Lecce, intorno al 1532, eletta la capitale della Puglia, era giudicata il " viceregno " della città di Napoli, ciò permetteva a Lecce di assumere ( anche se le sue dimensioni non le davano questo appellativo) le caratteristiche di una piccola metropoli.
Nel XVII° secolo infatti la città subì una radicale trasformazione con l' ammodernamento di tutti i monumenti.
Di ciò si avvantaggiarono i cartapestai locali che poterono così apprendere le tecniche dei maestri cartapestai napoletani e migliorare quest' arte le cui caratteristiche nel corso del tempo hanno subito una continua evoluzione al punto che oggi la nostra cartapesta è riconoscuta la migliore a livello mondiale.
Partendo da due paletti di legno legati a croce cui si legano, con del fil di ferro, vari strati di paglia per dare un abbozzo della sagoma che si vuol dare, i maestri cartapestai leccesi, con della carta di giornali, della " ponnula " ( una colla fatta di farina 00 miscelata con acqua ), e pochi ferri che nel corso dei secoli sono rimasti sempre gli stessi,
riuscivano a creare inizialmente solo statue di natura religiosa, in quanto la richiesta di queste era molto alta, mentre oggi possiamo anche ammirare altri oggetti d' arredamento che la fantasia dei moderni cartapestai riesce a creare.
Quest' arte fa ormai parte della cultura e del folklore leccesi, tanto da essere meta e richiamo turistico, impossibile andare via da Lecce senza aver visitato almeno un laboratorio di cartapesta.
Il cartapestaio non è solo un lavoratore della carta, egli deve anche possedere un buona conoscenza della pittura, per dare alla sua opera quell' immagine che più la avvicina alla realtà, ed essere anche un ottimo lavoratore della creta per poter dare agli arti delle statue che realizza una corrispondenza con quelli umani.
Purtroppo la storia non narra di maestri cartapestai leccesi se non di epoca successiva all' inizio del XVIII° secolo, quando ormai quest' arte era già divenuta famosa ed aveva oltrepassato i confini della Puglia e dell' Italia; il primo di cui ci narra fu Pietro Surgente, un artigiano che aveva il suo laboratorio in via delle anime del purgatorio al n° 16, L' attuale corso Vittorio Emanuele, che partendo da via Libertini giunge a piazza sant' Oromzo; allora il termine cartapestaio ancora non esisteva perciò egli si definiva : " Stucchiatore dimorante a Lecce " .
Nato a Lecce il 10/5/1742 e morto nel 1827, era denominato dai leccesi " mesciu Pietru te li cristi " e fu fra l' altro maestro di Antonio Maccagnani, zio dello scultore Eugenio Maccagnani cui è dedicata la famosa Galleria d' arte sita sul corso Vittorio Emanuele.
Antonio Maccagnani nato a Lecce nel 1809 e morto nel 1892 fu sicuramente il più conosciuto fra i cartapestai leccesi, fu allievo, oltre del già citato Pietro Surgente, anche del maestro Raffaele de Augustinis e, per il disegno, del pittore Luigi Tondi,
Attorno al 1840, visto il successo che riscuoteva l' arte della cartapesta, molti altri artigiani ritennero doveroso dedicarvisi ed in particolare i barbieri, fra questi divenne famoso Achille de Lucrezi che superò in fama sia Raffaele che Francesco ed Eugenio Maccagnani, rispettivamente, fratello, figlio e nipote di Antonio.
Altri cartapestai famosi sono stati Giuseppe Manzo, Luigi Guacci, allievo di Raffaele Maccagnani,Caretta, Malecore e tanti altri artisti che sarebbe troppo lungo elencarli tutti.
C' è solo da aggiungere che la cartapesta non è solo la nobile arte della città di Lecce, anche se ne rappresenta sicuramente una peculiarità,tanto da averne dedicato una via, ma anche della provincia leccese.

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