lunedì 21 gennaio 2013

IL BATTESIMO

IL BATTESIMO - una violazione dei diritti civili

Giovanni Battista predica il battesimo come segno di conversione e di preparazione per accettare colui che battezzerà " in spirito santo e fuoco " ( Matteo 3, 11 )
Nei primi tempi dell' era cristiana, il battesimo veniva conferito solo a coloro che accettavano gli insegnamenti  degli apostoli ed accettavano " consapevolmente " di diventare discepoli.
Nelle prime comunità cristiane il battesimo rappresentava " il punto d' arrivo " insieme a cresima ed eucarestia, di un lungo percorso di formazione, i catecumeni, infatti, potevano presenziare solo alla prima parte della messa.
Il battesimo neonatale, detto anche pedobattesimo. Cominciò invece a diffondersi a partire dal V° secolo.
Nel battesimo moderno
il destino viene deciso su una persona incapace di decidere se accettare o meno un clichet che lo condurrà per tutta la vita, infatti secondo la dottrina cattolica il battesimo:
- rimette il peccato originale
- incorpora a cristo ed alla sua chiesa
- elargisce le virtù teologali e i doni dello spirito santo.
Pertanto, gli esseri umani, se non rinascono in dio, sono destinati alla miseria ed alla morte eterna.
Perciò gli esseri umani devono essere battezzati in tenera età ( quando cioè non sono in grado di  accettare e non sanno di essere battezzati), affinchè non muoiano senza essere stati liberati dal potere del maligno e trasferiti  nel regno della libertà dei figli di dio; è quindi evidente che i neonati non battezzati, moriranno tutti.
Una se pur timida apertura contro queste teorie, si ha con un documento approvato nel 2007 da Benedetto XVI che dichiara che vi sono delle fondate speranze: " che i bambini, morti senza battesimo, siano salvi e godano della visione beatifica".
Da quanto esposto finora possiamo dedurre che oltre a garantire la vita eterna, il battesimo, impone al battezzato un' etichetta, un marchio di membro della chiesa, sottomesso alla sua autorità.
A conferma ciò viene ribadito anche nel canone 96 del Codice di Diritto Canonico:" mediante il battesimo l' uomo è incorporato nella chiesa di cristo e in essa è costituito persona, cvon i doveri e i diritti che ai cristiani, tenuta presente la loro condizione, sono propri".
Il battesimo, quindi, marchia indelebilmente come cristiano ed obbliga ad obbedire alla chiesa chiunque lo riceva, anche se lo riceve contro la sua volontà ed a sua insaputa.
Nel medio evo infatti gli eretici venivano mandati al rogo.
A tal proposito Tommaso d' Aquino scriveva: 
" devono essere costretti, anche fisicamente ad adempiere quanto promisero...... e se eretici meritano di essere tolti dal mondo con la morte".
Nel ' 700 Benedetto XIV sosteneva che il battesimo poteva anche essere somministrato contro la volontà dei genitori, restando comunque valido.
Il battesimo è pertanto una violenza spirituale che il neonato è costretto a subire e che lo marcherà per tutta la vita al pari della circoncisione dei mussulmani e degli ebrei o dell' infibulazione, anche se, a differenza di queste, è solo una violenza spirituale in aperto contrasto con la sentenza 239/84 della Consulta "poichè non è frutto di una decisione consapevole" infatti tale sentenza impedisce ai genitori di iscrivere i propri figli  ad un sindacato o ad un partito politico.
Perchè ciò può essere invece possibile ad una religione?

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