mercoledì 15 giugno 2016

FINALMENTE L' ARTE






Per i tipi delle edizioni del Grifo, distribuito dal Nuovo Quotidiano di Lecce, è uscito nelle edicole il volume di Antonio Piceci SALENTO sapori e profumi ricette tradizionali delle cucina salentina.
A differenza di altri volumi ed agende pubblicate in precedenza sia dalle edizioni del Grifo sia dal nuovo Quotidiano di Puglia, il volume del Piceci è sicuramente di gran lunga il miglior libro di ricette Salentine che mi sia capitato fra le mani, il più completo, che tratta questo iinflazionato argomento in maniera molto completa ed esauriente.
Dopo alcune agende, due delle quali sono qui raffigurate, che fornivano ricette della tradizione Salentina, ma che rimanevano pur sempre delle agende; e dopo la delusione provata lo scorso anno nel consultare il volume di Silvia Famularo La cucina Salentina - i piatti della tradizione sempre edito dal Grifo ; riccamente illustrato ma insipido nella lettura e piuttosto sommario, ecco, a saziare i nostri appetiti ci ha pensato Antonio Piceci.

Il volume del Piceci, anche se non ci dà immagini di piatti guarniti con maestria ( penso che la cucina Salentina non ne abbia bisogno ), ma ci fa vedere immagini d' epoca dalla cultura contadina delle nostre terre, ci mostra uno spaccato molto esauriente della nostra tradizione suddividendo il menù in sezioni facilmente rintracciabili e comprensibili.
Aprendo l' indice in fondo al libro ( forse l' unico neo dei questo volume, io lo avrei posto all' inizio ) notiamo in grassetto le sezioni che iniziano da "li nsurti"
gli antipasti, seguiti dai primi piatti, l' immancabile pesce, le carni ed i dolci.
Alcune sezioni sono dedicate ai nostri prodotti più raqqresentativi come l' olio d' olva e le sue fritture, per le quali ci svela alcune importanti regole.
Altra sezione dalle pagine azzurre è quella che tratta del peperoncino Lu Tjaulicchiu, con 23 ricette ed una marmellata molto piccante aggiunte ad un suo modo personale di preparazione dell' oju santu che prevede anche la bollitura dei vasetti ( mia moglie non lo ha mai fatto ).
La terza ed ultima sezione azzurra, è sicuramente quella che più soddisfa chi, come me, cerca nella tradizione anche l' uso del nostro dialetto, essa infatti si intitola Alla scoperta del cibo perduto - cinquanta vecchie ricette della tradizione scritte in dialetto; è un trionfo di sapori che lasciano con l' acquolina in bocca: La cepuddhrata, li strangulapreveti cu li rizzi te mare, le cecore reste cu lla carne te puercu, li ciceri e tria, pittule e tanti altri piatti ormai dimenticati.
Cosa aggingere ancora ? se Tonio Piceci non aveva alcun bisogno di presentazioni, ce ne ha dato ampia prova in questo libro che, grazie alla sua valentia unita a quella di altri che hanno collaborato alla sua pubblicazione arricchiscono ed impreziosiscono la nostra cultura sia intelettuale che culinaria

 

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