martedì 5 novembre 2013

IL NOVELLO E SAN MARTINO

Un decreto ministeriale del 1992, stabilisce che possono definirsi " NOVELLI " solo i vini I.G.T. e V.Q.P.R.D. prodotti con la tecnica della macerazione carbonica.  
I vitigni che possono dar luogo ai novelli, sono 60, dei quali 7 sono cosidetti Internazionali.
E' consentito che in bottiglia i vini con macerazione carbonica siano in percentuale che può variare dal 30 al 100 % , in aggiunta a vini di produzione tradizionale.
La commercializzazione può avvenire dal 6 novembre in poi, anche se quest' anno è stato posto in commercio prima.
In Francia, invece, la regolamentazione è molto più restrittiva, anzitutto il vino "beaujolais nouveau"
può essere prodotto solo con uve gamay  e può essere commercializzato solo dal III° giovedì di novembre.
Recita il proverbio  : " Per san Martino, ogni mosto diventa vino ".
Ma cosa c' entra san Martino con il vino? nulla è solo un modo di dire visto la concomitanza dei periodi.
Un particolare curioso, che, penso nessuno conosca, è che nel calendario cattolico, sono presenti 4 fra santi e beati chiamati Martino; la curiosità sta nel fatto che le ricorrenze di questi santi, avvengono tutte nei giorni 11 e 12 dei mesi di novembre, dicembre e gennaio:
- 11/11 san Martino di tours   vescovo
- 11/12 san Martino Lubreras Peralta sacerdote martire
- 12/12 san Martino Sanz mercedario
- 12/01 san Martino di Leon - di santa croce
Il Martino più conosciuto, è sicuramente il vescovo di Tours, al quale è legato il famoso aneddoto legato ad un mantello diviso con un povero semi assiderato, che molti dicono essere stato Gesù Cristo e dal quale si ricavò la favoletta relativa alla cosidetta piccola estate di san Martino.
Tornando ora all' argomento principale di questa mia divagazione, parliamo un po' più di quel prodotto chiamato pomposamente vino novello;  come abbiamo accennato prima, è un vino ottenuto con la macerazione carbonica. 
Quanti di noi sanno cos' è la macerazione carbonica? 
Dopo la vendemmia, un certo quantitativo di grappoli d' uva viene posto in autoclave e sottoposto a pressione con anidride carbonica in mancanza d' ossigeno e sottoposti ad una macerazione forzata che può durare da qualche ora ad alcuni giorni, durante questa macerazione, gli organismi aerobici presenti sulle bucce penetrano all' interno degli acini ricavandone un alcol la cui gradazione si aggira attorno ai 2°  attraverso un processo di fermentazione intracellulare.
Al termine di questa fermentazione, i grappoli vengono avviati ad una pressa e pigiati con immediata separazione del succo dalle vinacce, si ricava da ciò un succo dolciastro che verrà immesso in altri contenitori a continuare la fermentazione.
Il processo di macerazione carbonica accelera la naturale fermentazione del mosto, riducendo notevolmente i tempi di produzione dei vini ma contemporaneamente da luogo a dei prodotti a minor contenuto alcolico e polifenolico con dei vini dalla vita molto breve, max 1 anno che tendono ad ossidare e che sono dotati di un' effimera fragranza, molti dei quali hanno bisogno di essere additivati con vini a fermentazione naturale che possa dar loro un sentore di robustezza e di fragranza.
Se proprio volete, quindi, a san Martino brindate col del vero vino, ne vale sicuramente la pena ed il palato sarà soddisfatto.

Nessun commento:

Posta un commento

Visualizzazioni totali

Archivio blog