domenica 29 dicembre 2013

L' ANTICA RELIGIONE ROMANA 2

Inizialmente tutte le città, che in realtà erano dei piccoli villaggi di pastori e contadini, rappresentavano delle entità indipendenti fra loro ( città stato ) che si confederavano per difendersi da attacchi esterni prestandosi reciproca assistenza.
Intorno al 1.000 a.c. la regione grossomodo la regione che oggi chiamiamo Lazio, era abitato da due etnie indo-germaniche, I Liguri ed i Siculi; i liguri si stanziartono poi nella regione che da loro preseil nome Liguria, mentre i Siculi si stanziarono nella Sicilia.
Il loro posto fu poi occupato dai latini, mentre gli Etruschi avevano già occupato l' attuale Toscana.Intorno al VII sec. vi erano nel Lazio, non meno di 47 centri abitati latini che usavano fortificare le città con mura di pietre.
La più importante città era Alba longa che rappresentava il centro culturale e religioso dei latini e sede del tempio del più antico dio da essi venerato, Giove Laziale.
Non esistono dati storici o testimonianze che possano farci risalire con certezza alla sua ubicazione che possiamo comunque approssimare nei pressi di Castelgandolfo.
L' importanza di Alba Longa, sta nel fatto che essa è strettamente legata alla leggenda sulla nascita di Roma; Secondo tale leggenda infatti Enea, approdato nel Lazio recando con se i Penati di Troia che avrebbero dovuto proteggere i futuri destini delle città che lui fonderà, venne ospitato da latino, re degli aborigeni, che gli dà in sposa la propria figlia Lavinia, fonda la città di Lavinio che successivamente suo figlio Ascanio abbandonerà per edificare la città di Alba Longa.
L' ultimo re di Alba Longa, fu Amulio che scacciato il fratello Numitore, legittimo re, costrinse la nipote Rea Silvia a farsi vestale, in modo che non potesse sposarsi ed avere così dei figli legittimi  eredi al trono della città.
Il dio Marte, vede la fanciulla, ancora vergine, e la seduce, dalla loro unione nasceranno due gemelli Romolo e Remo.
Saputolo Amulio, ordina che i due gemelli siano uccisi gettandoli nel Tevere, i due gemelli, vengono invece adagiati in una cesta ed affidati al fiume giunti a riva, vengono dapprima allattati da una lupa in una caverna chiamata Lupercale, e poi adottati da un pastore Faustolo e dalla di lui moglie.
I due gemelli, divenuti adulti, uccisero Amulio e restituirono il regno al nonno Numitore, dopo ciò decisero di fondare una nuova città e si posero sulle cime, Romolo del Palatino  e Remo dell' Aventino.
Remo vide 6 avvoltoi, Romolo invece 12, furono comunque entrambi dichiarati re perchè uno li aveva visti prima e l' altro ne aveva visti di più.
La morte di Remo, avvenuta per mano del fratello,  è anch' essa rappresentata con due differenti versioni; alcuni sostengono che Remo fosse saltato all' interno del solco tracciato dal fratello sfidandolo, altri sostengono che il diverbio fosse nato per cause a noi sconosciute.
Dal punto di vista religioso, questa leggenda mette in risalto il fatto che gli dei, anche i più ostili a che Enea giungesse sui lidi Italici per formare quella che sarebbe stata la città che doveva dominare il mondo, nulla potevano contro il Fato e dovevano sottostare al suo potere. Ma anche il fatto che nessun uomo era in grado di opporsi alla volontà degli dei e di ciò ne fece le spese Amulio.
Questa leggenda, narrataci da Virgilio nell' Eneide, era gia stata narrata da Damaste di Sigeo, storico Greco del V° sec. a.c..
La storia di Enea era comunque già nota anche agli Etruschi che adoravano Enea quale figlio di Afrodite che essi identificavano nella loro dea Turan
A questa si aggiunge poi la leggenda della lupa e della grotta che sembra essere un' aggiunta di chiara matrice romana; quindi non è che la fusione di due diverse legende che furono amalgamate insieme per dare una matrice divina alla storia di Roma e del suo fondatore Romolo.
Un altro racconto sull' origine dei due gemelli Romolo e Remo , ci viene da Plutarco che riporta un racconto di Promathion ( IV sec. a.c. ) in cui ci narra che nella casa del re degli Albani Tarchezio, era improvvisamente apparso sul focolare un Phallus ( forse proveniente dal " genius " della famiglia) , dal quale e da una Vergine sarebbe poi stato generato un uomo che sarebbe poi stato famoso.
Ma la vergine, figlia di Tarchezio, fu poi, per volere della divinità sostituita da una schiava che diede alla luce due gemelli.
Tarchezio ordinò che i due gemelli fossero uccisi e qui si ricollega la storia narrata da Virgilio della lupa e della grotta.
Romolo, dopo aver fondato la città, regno per 37 anni e, dopo il famoso Ratto delle Sabine, regnò assieme al re sabino Tito Tazio.
la parte più antica della città sorse quindi sul Palatino per poi allargarsi a macchia d' olio.
A Romolo sono attribuite iniziative religiose ma anche di utilità sociale come un calendario di 10 mesi.
Suddivise la città in 3 parti
1) Parte riservata al demanio statale
2) Parte destinata alla cos
truzione dei templi
3) Rimanente territorio suddiviso fra le famiglie Romane .
Divise inoltre il popolo della città in 3 tribù : i Ramnes, i Tities e i Luceres
Istituì inoltre un consiglio del re formato da 100 Pater familias.
" Antiquissima populi Romani distributio triplex est quam Romulus fecit: in regem in senatum in populum; qui populus in trews tribus dividebatur: Titienses. Lucerens, Ramnetem ".
L' antichissima distribuzione del popolo Romano che fece Romolo, è triplice: nel re, nel senato, nel popolo: per cui il popolo doveva essere diviso in 3 tribù : Titiensi, Lucerensi, Ramnensi.
I Titiensi erano i Sabini di Tito Tazio
I Lucerenzi erano i Sabini che abitavano sul Quirinale
I Ramnensi erano gli abitanti del Palatino
La morte di Romolo è avvolta nel mistero, egli scomparve durante un furibondo temporale e si sparse la voce che fosse stato rapito dagli dei ed assurto al loro rango per cui fu in seguito adorato col nome di Quirino.

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