sabato 27 settembre 2014

IL SALENTO ED IL SUO DIALETTO

Ne gli anni '80, quando risiedevo ad Udine, in quasi tutti i locali pubblici vi era esposto un cartello, che spero sia ancora là, questo cartello che spero di ricordare bene, recitava così :
" CIACALIM FURLAN CA L' È ONOR E NO VERGOGNE " (spero che i friulani mi perdonino se la mia memoria mi ha tradito in qualche modo e mi diano testimonianza dell' esistenza odierna di questi cartelli ) .
La memoria storica e le tradizioni dei popoli, in questi tempi di globalizzazione, tendono a scomparire, la principale causa di ciò è dovuta ad un appiattimento della vita e della società che cerca, con la protezione di chi vorrebbe generalizzare ed industrializzare le varie culture per uniformare popoli e genti che hanno in realtà poco in comune.
Ma ciò poco importa alle grandi società industriali che cercano di uniformare tutto alle loro esigenze produttive e di vendita
La storia di un popolo si compone di esperienze e situazioni che la uniscono sì ad altri, ma che comunque, nel corso di secoli divengono esperienze proprie di quel determinato popolo.
Grandi migrazioni, guerre, sottomissioni e conquiste di nuovi territori fanno parte del bagaglio che tutti ci portiamo appresso e che fanno parte integrante di noi stessi  quale eredità ricevuta dai nostri avi. 
Questa eredità va quindi conservata e custodita gelosamente, se non vogliamo diventare degli automi pronti ad eseguire, come vorrebbero coloro che stanno cercando di distruggere con la complicità di politici nostrani che nutrono solo interesso economici personali e di parte che vanno contro gli interessi collettivi , le nostre memorie e di portarci alla stregua di genti settentrionali che poco conoscono di noi e dei nostri modi di vivere, dei sacrifici e della voglia di essere noi stessi con i nostri pregi ed i nostri difetti.  
Il popolo Italiano e quello meridionale in particolar modo, è un popolo che ha sempre duvuto lottare per sopravvivere anche contro la stessa natura, avara di acqua ma ricca di calore che lo ha reso generoso e comprensivo nei riguardi del proprio prossimo.
Il Salento sin dal tempo dei Messapi, è un classico esempio di ciò che sto narrando, da sempre quello Selantino, è stato un  popolo ospitale e poco propenso ad espansioni e guerre, ha comunque dovuto sopportare ed adeguarsi a situazioni che, qualche volta lo hanno portato a dover far uso delle armi  per difendere la propria terra ed i propri diritti.
Proprio questi caratteri hanno fatto si che oggi i Salentini ricordino poco della propria storia e delle vicende che purtroppo dovrebbero invece essere sempre presenti e vive nella memoria di questo nostro popolo e, da sempre ha reso la nastra terra luogo di conquiste da parte di popoli più agguerriti del nostro.
Il dialetto Salentino, come quelli Calabrese e Siciliano de anche quello di alcune parti della Lucania, presentano molte caratteristiche comuni di chiara discendenza Greca e poi Latina , non possiamo dimenticare che questi territori hanno fatto parte della Magna Grecia e che, in alcune zone dello stesso Salento qualcuno ancora parla il Grecanico, un dialetto di diretta discendenza Greca.
Oggi però possiamo renderci conto che in molte persone la conoscenza del nostro dialetto e stata completamente abbandonata, si tende a parlare in Italiano ed il dialetto ne subisce le conseguenze,
i giovani specialmente non conoscono più parole strettamente connesse all' uso dei lemmi dialettali e le parola ne risultano trasformate ed adeguate ad na lingua che non è quella Italiana nè un dialetto Salentino.
Chi conosce ad esempio il significato di frasi quali Ave chioppetu  ( in uso nell'Otrantino ) oppure l' uso di alcune lettere come C e G oppure ancora l' uso delle doppie consonanti all' inizio di determinate parole in uso in determinate zone della nostra grande regione Salentina ?
Per queste ragioni faccio mia la frase Friulana che ho citato all' inizio e la traduco nel nostro idioma.

'MPARAMUNI A PARLARE LU SALENTINU CA ETE NN' ONORE PE TTUTTI NUI  

E RECURDAMUNI SEMPRE CA CINCA ENE CU BBELLE PAROLE QUASI SEMPRE STA BB' ENE CU NNI FUTTA.

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