sabato 26 aprile 2014

I FLOREALIA

Aprile dolce dormire, questo proverbio ci ricorda che aprile è il mese del risveglio della natura, delle allergie edel trionfo della luce sulle tenebre dell' inverno, il sole più caldo, porta sonnolenza come ci ricorda anche Vivaldi nella sua Primavera.
Anche presso i Romani, Aprile era un mese allegro e spensierato, la speranza di buoni raccolti era presagio di buoni affari per i contadini che avevano atteso a lungo il ritorno della bella stagione per raccogliere i frutti del lavoro fatto prima dell' inverno, perciò avevano dedicato questo mese alla dea Flora, e,prima di loro anche altri popoli Italici come i Sabini.
I festeggiamenti in onore della dea iniziavano il 28 aprile e si concludevano il 3 maggio, erano feste orgiastiche e lascive che richiamavano a Roma cortigiane ( questo era il nome che i romani davano alle prostitute ) provenienti da molte città vicine.
Flora è la dea Romana della fioritura dei cereali e delle piante utili all' alimentazione, vigneti, alberi da frutto, era una divinità Italica e principalmente Sabina, il cui culto fu introdotto a Roma da Tito Tazio.
>Era anche la dea di tutto ciò che sboccia e fiorisce ed in questo senso era la dea delle fanciulle in cerca di  nuovi amori,
Ovidio ha poi collegato il culto di Flora a quello ellenico di Cloride, ninfa Greca sposa di Zefiro, che, innamoratosene, la rapì e, come regalo di nozze, le concesse di regnare sui fiori, non solo quelli coltivati, ma anche quelli dei campi coltivati.
Il miele è uno dei doni fatti da Cloride agli uomini
Questa leggenda sembra sia frutto della fantasia di Ovidio che ne trasse spunto dal rapimento di Orizia ad opera di Borea.
I FLOREALIA erano chiamati i giorni dedicati a Flora, la loro prima celebrazione risale all' anno 238 a.c.
poichè questo fu il responso dell' interpretazione dei libri Sibillini a causa di una carestia che incombeva su Roma quell' anno
Nei primi 5 giorni di Florealia, si svolgevano i  " Ludi Scaenici ", spettacoli teatrali durante i quali le attrici di mimo si denudavano su richiesta degli spettatori, il 6° giorno si svolgevano i " Ludi Circenses " nei quali gli animali domestici capre, lepri e tutti gli animali erbivori, venivano inseguiti e catturati dagli uomini.
Particolare valore veniva poi attribuito ai 7 fiori degli dei, questi fiori, secondo i Romani, avevano una particolare magia in quanto essi erano stati generati dal sangue degli dei caduto sulla terra; questi fiori erano :
Le ROSE ROSSE;
l' ANEMONE, nato dal sangue di Adone;
la VIOLA, dalle tre gocce di sangue di Afrodite;
IL GIACINTO, nato dal figlio di Diomede;
il GIGLIO, simbolo di purezza generato da Diana;
il NARCISO, nato da un giovane punito da Afrodite per aver respinto l' amore di Eco;
il GAROFANO ROSA, spuntato per volontà di Motuta protettrice delle nascite, questo fiore, con l' affermarsi del cristianesimo, fu assimilato alle lacrime della Madonna e, per questo, oggi, è considerato il consolatore delle madri.
Questi fiori, sacri agli dei, venivano portati in processione e, diventati secchi, venivano bruciati nel sacro fuoco di Vesta.













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