domenica 19 ottobre 2014

ABRAMO E LE INCONGRUENZE BIBBLICHE

ABRAMO FRA EBRAISMO CRISTIANESIMO ED ISLAMISMO

consultando il Dizionario dei Simboli di J. Chevalier ed A. Gheerbrant ( Bur 1986 ) ed il Dizionario dei Simboli  ( enc. l ‘ Universale – Garzanti ), alla voce  Abramo, leggiamo che essa rappresenta uno dei simboli più importanti riferiti alle 3 grandi religioni monoteistiche.
Abraam o Ab – raham : il cui nome significa Il padre è gande, oppure Egli è grande nella considerazione del padre, od ancora Padre delle moltitudini; è il progenitore d’ Israele, che fu chiamato da dio affinchè abbandonasse la sua città natale Ur in Caldea, per dirigersi verso una destinazione ignota, nella quale, giuntovi, avrebbe appreso da dio, che  essa era la sua destinazione.
La terra di Haran e Canaan, era quella destinazione che, come per tutte le altre terre dell’ universo allora conosciuto, aveva abbandonato l’ unico vero dio per dedicarsi a culti politeisti ed idolatri.
abramo
Egli giunse quindi da straniero nella città di Canaan per diffondervi la voce dell’ unico vero dio e dovette per ciò affrontare innumerevoli ed inimmaginabili controversie e prove propostegli anche dal suo stesso dio, come, ad esempio il sacrificio estremo del suo unico figlio generato all’ età di 100 anni con una moglie sterile, sacrificio che, si stava accingendo a compiere quando la sua mano fu fermata all’ ultimo istante da un angelo mandato dal suo dio.
Egli quindi rappresenta nella simbologia Israelita  e cristiana, colui che, grazie ala purezza della sua fede, avrebbe difeso l’ integrità e l’ unione della sua famiglia; la sacralità di tale carattere si riscontra ancor oggi in Israele, con la lotta del suo popolo contro un ambiente corruttore e disgregante, che cerca di annullarlo, anche se in realtà, oggi, l’ impressione che se ne ricava è decisamente al contrario.
Quindi Abramo simboleggia sopratutto l’ uomo di fede che, grazie ad essa riuscirà a sconfiggere quanti gli si oppongono, perciò egli, armato solo della sua fede ed in compagnia di una moglie, sterile, affronterà un viaggio verso l’ ignoto, che lo porterà a creare un nuovo popolo.
abramo viaggio
L’ apostolo Paolo, riferendosi ad Abramo scrisse la seguente frase:
” contra spem, si spem erudidito “,   che possiamo così tradurre :
Per un’ avventura senza speranza, nutrì la speranza con la sua fede “.
Fin qui il simbolismo del personaggio, ma analizziamo ora il contesto storico e religioso di quanto finora narrato.
Ciò che abbiamo detto finora, ci porta a fare alcune riflessioni su diversi dubbi che questa vicenda ci procura, la bibbia ci narra fatti della vita di Abramo a partire dall’ età di 75 anni, quando decide di emigrare verso lidi migliori, a cento anni ebbe il suo unico figlio da una moglie che probabilmente tanto sterile poi non era, la sua morte avviene all’ età di 175 anni.
Oggi sappiamo che l’ età media di un uomo era, all’ epoca, intorno ai 50 anni, dobbiamo perciò supporre che egli abbia vissuto un’ età tripla rispetto ai suoi contemporanei, se a ciò aggiungiamo il fatto che, solo nella bibbia si parla di uomini tanto longevi da raggiungere età per noi inimmaginabili ( vedi Matusalemme ) qualche dubbio ci viene e possiamo legittimamente supporre che, in realtà, qui si parli di non una ma più persone che nel corso degli anni si siano succedute e che nella memoria popolare siano state unificate.
Analizziamo ora il contesto storico dei fatti che sono accaduti all’ epoca cui fa riferimento la bibbia  Abramo , secondo la credenza popolare sarebbe vissuto in un’ arco di tempo oscillante fra il 1800 ed il 1100 a.c. , si tratta di una tolleranza di circa 700 anni , decisamente un lasso di tempo molto lungo che ci sembra esagerato, ma procediamo ugualmente, poichè conosciamo attraverso dettagliate testimonianze i fatti accaduti in quegli anni. Circa 2.000 anni prima in quelle stesse terre, i Sumeri avevano inventato la scrittura, e ci hanno lasciato numerose testimonianze dei fatti accaduti.
Partendo dal 1800 a.c., per giungere al 1100 a.c., consideriamo solo i fatti più salienti ed importanti accaduti, questi sono tre avvenimenti che segnano la vita e le condizioni cui erano costretti a vivere i popoli dediti alla pastorizia di quelle regioni; lasciamo perdere le scorribande di predoni che imperversavano allora e dalle quali i pastori sapevano difendersi, ma consideriamo invece le invasioni di eserciti che per sete di conquiste, invadevano le terre che ritenevano più ricche e nelle quali potersi stabilire schiavizzando e decimando la popolazione residente.
Per queste ragioni,  consideriamo  tre eventi accaduti :
1800 a.c. la Caldea fu, invasa e conquistata dal re di Babilonia Hammurabi che estese il suo regno su tutta la Mesopotamia;
1500 a.c. la Mesopotamia fu invasa e conquistata dal popolo dei Cassiti ( popolo di origini iraniche ) e poco tempo dopo fu conquistata ancora dagli  Elamiti ;
1137 a.c. il re di Babilonia Nabuccodonosor rifonda il regno di Mesopotamia riconquistando le terre perdute dai suoi avi.
Quelli erano quindi tempi di notevoli cambiamenti, durante i quali i pastori rischiavano di perdere i propri averi a causa dell’ arroganza dei conquistatori, logico quindi pensare che qualcuno, e fra questi Abramo, decidesse di emigrare verso terre più ospitali e pacifiche, la storia quindi narrata dalla bibbia è solo un resoconto romanzato e creato ad hoc per giustificare e dare un ascendente divino alla nascita di Israele  e del suo popolo quale generato da una volontà divina, un po’ come la storia del popolo romano narrato nell’ Eneide.
Poco conosciamo invece della storia personale di Abramo, anche perchè la bibbia ci narra la vicenda come espressa volontà di dio dando una forte eco proprio a questo fatto, Ebrei e Cattolici trascurano quindi questo aspetto che invece è presente nella tradizione Islamica  e Giudaica che sono molto simili.
La tradizione Islamica ci narra di  Abramo ucciso da re Nimrod che aveva saputo di una profezia che riferiva di stare attento ad un giovane che portava questo nome ed aveva un potere superiore agli dei ed allo stesso re.
Abramo fu generato dall’ arcangelo Gibril ( Gabriele ) e, per 15 anni tenuto nascosto, in una caverna dalla madre, dove fu nutrito dalla mano di allah e cibato con acqua, latte, succo di datteri e latte cagliato, al compimento dei 15 anni, Abramo potè uscire dalla caverna e conoscere il mondo ed il suo creatore,
Alla luce di quanto esposto possiamo quindi concludere che Abramo possa essere in realtà lo pseudonimo di più persone, pastori che a causa di invasioni di eserciti stranieri, decisero di salvaguardare i propri averi ed iniziare una vita nomade che li portò, con alterne fortune, a girovagare per il Medio Oriente e che Abramo fosse in realtà il loro primo capo, colui che decideva sul da farsi e sulla strada da prendere, assurto  poi, al ruolo diProfeta ossia Padre di moltitudini.
Non e raro, anzi molto frequente che i re e condottieri di quei periodi, dopo la loro morte fossero assunti al ruolo di dei perchè considerati eroi e discendenti da stirpi di divinità .
La bibbia comunque su ciò è molto nebulosa e non chiarisce questi aspetti, poichè secondo le intenzioni di chi la scriveva, doveva servire unicamente a diffondere la parola ed i comandamenti dell’ unico vero dio; anzi si presta ad interpretazioni ed a stravolgimenti del suo messaggio, forse proprio a causa del fatto che in verità è solo una serie di libri scritti da uomini per altri uomini e spacciati per ispirati, anzi,  rivelati.

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