giovedì 23 ottobre 2014

LE RELIGIONI ( dai Sumeri ai nostri giorni )


L’ invenzione della scrittura


Dal momento che l’essere umano si è reso conto delle proprie potenzialità e di poter disporre di comunicatività, oltre che di estro e fantasia, ha sempre cercato di mettere queste sue prerogative al proprio servizio, per poter far conoscere agli altri suoi simili le proprie gesta ed idee, dapprima con graffiti e disegni sui muri delle grotte dove risiedeva, poi, resosi conto che tale sistema era alquanto dispendioso, con dei simboli che fossero più immediati e facili da comprendere ; nacque così quella forma di espressione dei propri concetti che, ha reso possibile la comunicazione attraverso spazi e tempi oltre che distanze fra persone che potevano avere anche culture e lingue diverse fra loro.
L’ invenzione della scrittura ha rappresentato una delle pietre miliari per lo sviluppo e l’ accrescimento culturale e socio-economico della genie umana .
Generalmente si attribuisce l’ invenzione della scrittura ai Sumeri, questo popolo pre-semita, stanziatosi nella  parte meridionale della Mesopotamia che essi chiamavanoKiemgira, intorno al 3.200 A.c. è stato effettivamente il primo a codificare le proprie esperienze religiose su delle tavolette di terra cotta delle quali ancor oggi se ne conserva gran parte, e che ci hanno consentito di studiarne gli usi ed i costumi.
Il loro alfabeto, basato su 60 segni, però, era un alfabeto di tipo cuneiforme ideografico che associava il geroglifico ad un gesto, una parola o sillaba, un po’ come per la scrittura degli Egizi che risale più o meno al loro stesso periodo, mentre per avere una scrittura lineare, come quella che ancor oggi usiamo, bisognerà attendere fino al 1.500 / 1200 A.c. con lo sviluppo delle civiltà Cretese, di Cnosso ed ellenica.
In Cina la scrittura fu introdotta intorno al 1.200 A.c. , mentre i popoli dell’ America centrale la scoprirono intorno al 600 A.c.
Nello stivale Italico, la scrittura si sviluppò fra il 1.000 e l’ 800 A.c. a partire dalle regioni della Magna Grecia.
Possiamo quindi ritenere per vero che siano i Sumeri ad aver inventato la scrittura, essi come ho accennato, hanno lasciato numerose  testimonianze della loro cultura e del grado di civiltà raggiunto. Il territorio nel quale si stabilirono è quella regione compresa fra i fiumi Tigri ed Eufrate ed alla loro congiunzione per formare lo Shat El Arab sino a sfociare nel golfo persico; tale regione corrisponde grossomodo all’ attuale Iraq.
Anche gli Egizi comunque ci hanno lasciato svariate testimonianze della loro cultura che risalgono allo stesso periodo dei Sumeri.
Le città -stato
La Mesopotamia era composta di diverse città stato governate teocraticamente da un principe-sacerdote, ensi, fondate, quasi tutte, fra il 3.000 ed il 2.800 a.c. le più importanti e famose di queste erano kish, MariUruk e Ur, mentre Lagash, Larsa, Umma e Nippur erano le principali sedi di culto.
L’  Ensi, veniva generalmente indicato con l’ epiteto lugal grande uomo ), costui che era il sovrano della città-stato, univa in se le funzioni di monarca, giudice, sacerdote e comandante, nonchè presiedeva alla realizzazione delle opere di irrigazione e di regolazione delle acque.

2014-10-23 12.09.29
ETANA CHE SALE AL CIELO A DORSO DI UN’ AQUILA

Generalmente questi sovrani, al termine della loro vita divenivano dei veri e propri dei, a loro si associavano leggende prodigiose e si dedicavano templi; fra i più famosi possiamo ricordare Etana,  XII re della I° dinastia di Kish dopo il diluvio, il cui nome significa ilpastore che è salito in cielo, di lui si narra che fosse salito in cielo a dorso di un’ aquila per cercare la pianta della fertilità da somministrare alla propria moglie, sterile.
Fra i sovrani di Uruk possiano ricordare Lugalbanda, il re forte, mentre il suo successore Siparpastore, avrebbe regnato su Uruk per 1.200 anni, di lui si racconta che riuscì a sconfiggere l’ uccello della tempsta Imdugud, che aveva rubato agli dei le Tavole del Destino che conferivano il potere di dominare il mondo.
Il suo successore sarebbe stato Dumuzifiglio giusto e legittimo soprannominato il pescatore identificata successivamente anche come il dio dei Babilonesi della vegetazione Tamuzu e dai Semiti Tammuz.
La leggenda narra che Tammuz, ogni anno con il caldo dell’ estate, discende agli inferi in compagnia della sua sposa Inanna, dea della vegetazione, la quale rinascendo in primavera, lo restituisce a nuova  vita.
Altro celebre sovrano della dinastia di Uruk, è Gilgamesh, signore di Kullab ed eroe della saga che porta il suo nome,
Altra importante città Sumera, ricordata anche nella bibbia, è la cittò di Ur,  dei Caldei essa sarebbe stata la città natale di Abramo, il capostipite degli Israeliti, ed è anche ammissibile che la leggenda del diluvio universale narrato nella bibbia,prenda il via proprio d questo episodio già presente  nella religione sumera.
La religione
La religione, nelle città-stato Sumere, che pur facevano parte di un’ unica religione, erano comunque presenti dei culti specifici ed ogni città venerava delle proprie divinità, e, quando una città ne sconfiggeva un’ altra, le sue divinità erano asservite, come divinità secondarie della città vincitrice.
Le divinità sumere, erano in tutto 3.600 pari al quadrato del numero 60, che era alla base del sistema di calcolo sessagesimale dei Sumeri.
Tutte le divinità erano dominate da una triade cosmica al cui vertice era posto An dio del cielo e re degli dei, An, il cui nome significa appunto cielo, era sposo di Kjterra, madre di Enlil ed Inanna , e la città sede del suo culto era Uruk ed era rappresentato da una stella chiamata Dingir dio ) Il secondo componente della triade cosmica, era  Enlil, signore dell’ uragano, figlio di An e di Kj, era sposo di Ninlil, Signora della Tempesta e padre di Nanna e di Ningirsu, eleggeva i principi delle 4 zone della terra che nomnava suou pastori .
Il culto di Enlil aveva sede a Nippur ed il suo luogo sacro era Ekur, casa di Montagna,ritenuto i monte sede di tutti gli dei maggiori,
Completava la triade cosmica,Enki, Signore del Profondo, dio dell’ oceano, delle acque sotterranee e delle sorgenti, della fertilità, della sapienza, dell’ arte e della magia.

LA DEA NINHURSAG CON IL RAMOSCELLODELLA FERTILITÀ
LA DEA NINHURSAG CON IL RAMOSCELLODELLA FERTILITÀ

Era sposo di Ninki o Ninhursag, Signora della Montagna, dea madre della terra, Il centro del suo culto era la città di Eridu, dove il suo tempio Eengurra, a pianta quadrata con lato di 4 metri, con una nicchia per l’ altare e la statua del dio, risulta essere il più antico tempio Sumero riportato alla luce.
Accanto alla triade cosmica, esisteva una triade astrale al cui vertice era il dio della lunaNanna ,figlio di Enlil e sposo di Ningal, Grande Signora, padre di Utu e forse di Inanna ;  sembra infatti che Inanna non fosse figlia di An, come detto prima, ma di Nanna, i Sumeri ritenevano che egli, ogni notte, attraversasse la volta del cielo a bordo di una grande nave a forma di falce e gli attribuivano inoltre la suddivisione dell’ anno in mesi di 30 giorni del loro calendario .
Ur, era il centro del suo culto ed erano a lui dedicati uno  ziqqurat, tempoio sacro a gradini  ed un edificio  di Ekishnugal.
La seconda divinità della triade era Utu, dio del sole, custode delle leggi e giudice, nel suo viaggio quotidiano nel cielo, wgli dissipava il buio e vedeva tutto quanto accadeva sulla terra, da qui la sua funsione di giudicwe e di dio della giustizia. Il suo simbolo era un astro luminoso iscritto in un disco.
Tra le località sede del suo culto, possiamo annoverare Larsa Sippar ed i suoi templi erano chiamati Ebabbarcasa luminosa,
La terza divinità della triade astrale era Inanna , Signora del Cielo,  dea della stella del mattino e della sera, della fertilità e dell’ amore, la sua paternità rimane un mistero, forse figlia di An o di Nanna, e forse sorella di Enlil oppure di Utu, il tempio a lei dedicato nella città di Uruk, sede principale del suo culto, era chiamato Eanna .
Altra divinità importante  era Nimurta, signore  della terra, dio della caccia e della guerra, era anche dio delle tempeste, era probabilmente il dio Nimrod di cui si parla nella bibbia ( michea ; 5,5 ), definito  Signore potente e cacciatore potente davanti al signore ( genesi ; 10,8 e segg. )
Anche Ningirsu, signore di Girsu, era dio della guerra e delle tempeste ed aveva più o meno le stesse caratteristiche di di Nimurta, egli era sposo di Baba dea madre e protettrice dalla città di Lagash.
Nergal era la divinità del cocente sole dell’ estate e d’ inverno si riteneva che restasse negli Inferi acNcanto alla propria sposa Ereshkigal, signora della grande terra, sorella di Inanna, essa era la dea della terra senza ritorno, la dea, quindi del regno dei morti, si circonda di 600 spiriti chiamati  annunaki, il suo messaggero è Namtar, colui che è stato reciso, divinità della morte.
I sacerdoti, presso i Sumeri, avevano il compito di celebrare i sacrifici, e di presiedere agli oracoli ed ai giuramenti, sembra anche che i sacerdoti celebrassero i loro riti nudi.

SACRIFICIO DI UN'ARIETE
SACRIFICIO DI UN’ARIETE

I luoghi di culto dei Sumeri, erano composti da grandi torri che si ergevano sulle città . composte da massi enormi sovrapposti  sui quali era possibile salire per mezzo di scalinate.
In seguito gli Accadi costruirono i loro templi sulla forma dei templi dei Sumeri dando ad essi il nome di Ziqqurat , lo ziqqurat meglio conservato, si trova presso Ur , la sua costruzione, ad opera di Urnammu, e databile fra il 2050 ed il 1985 a.c. e fu ricostruito nel 650 a.c., sulla cima di quello ziqqurat, c’ era il sacrario dedicato a Nanna.

LO ZIQQURAT NEI PRESSI DI UR DEDICATO AL CULTO DI NANNA
LO ZIQQURAT NEI PRESSI DI UR DEDICATO AL CULTO DI NANNA

L’ arte sacra dei Sumeri era inizialmente basata su statue maschili e femminili che raffiguravano le divinità, successivamente si sviluppò anche con la realizzazione di incisioni e bassorilievi negli edifici di culto.
Come abbiamo accennato in precedenza, il metodo di calcolo dei Sumeri era sessagesimale, ancor oggi ritroviamo tale sistema nel computo del tempo e degli angoli in geometria.
La saga di Gilgamesh
Ho già narrato del poema epico dedicato a Gilgamesh in un precedente post sul mio sito in Blogger quindi farò, in questa sede un veloce sunto anche perchè la parte che mi interessa ora narrare riguarda L’ episodio riferito al Diluvio Universale.
Gilgameshe è il re della città di Kullab, egli vuole scoprire il segreto della vita eterna e cogliere l’ erba che rende immortali, assieme al suo servo e pastore Enkidù intraprende così un viaggio alla ricerca di questa miracolosa erba e dopo vari peripezie incontra sull’ isola dei beati il saggio Utnapishtim, l’ unico essere umano che conosca il segreto dell’ erba che rende immortali, Utnapishhtim racconta a Gilgamesh la propria storia, di come sia sfuggfito al diluvio Universale e gli indica il posto dove potrà trovare la pianta dell’ immortalità che è in fondo al mare.
Gilgamesh riesce quindi a trovare la pianta ed a raccoglierla ma, quando sta per riemergere dale acque, un serpente gliela ruba, allora egli capisce che se gli dei avessero voluto che l’ uomo fosse immortale lo avrebbero creato tale e quindi riprende la via per tornare verso casa.
La saga di Gilgamesh si conclude con questi versi :
” Gilgamesh, dove corri ?
la vita che cerci non la troverai!
Quando gli dei hanno creato l’ umanità
hanno assegnato la morte agli uomini
ed hanno tenuto per sè la vita “.
Finora abbiamo quindi visto ciò che era la religione dei Sumeri nel contesto storico- politico, sociale e culturale di questo popolo, l’ eredità lasciata dai Sumeri nei riguardi di tutte le altre religioni e l’ influenza delle loro credenze con le altre religioni susseguitesi a quella sumera, avremo occasione di approfondirle in seguito, quando parleremo delle analogie fra tutte le religioni, ed analizzeremo tutti gli aspetti relativi a queste analogie.

Nessun commento:

Posta un commento

Visualizzazioni totali

Archivio blog