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con le prove che di recente
all' uopo avevo costruito,
e, dalla Ruby sostenuto,
ma, la giudice violenta,
però poi non s' accontenta,
e perciò mi ha condannato
da comune pregiudicato.
Sette anni sono tanti,
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uscirò dalla galera,
in una bara tutta nera.
Perciò alla Cancellieri,
come dissi l' altro ieri,
ed all' amato Napolitano,
che conosce già il mio piano,
e al nipote amico Letta,
dico, fate in tutta fretta,
l' amnistia innanzi tutto,
che di sabbia copra tutto.
Le riforme ch' io mi aspetto,
ed a tutto son disposto.
Voglio fare il presidente,
che le condanne sono tante.
Vittima son sacrificale
della giudice statale,
e, come sempre, lo confesso,
che le giudici a processo,
voglion solo condannarmi
e di fatto assassinarmi.
Or io dico ai giudicanti,
state attenti tutti quanti,
che se Silvio fate fuori,
per qualcun saran dolori.
Che fra le intercettazioni,
e pur le investigazioni,
avvocati e testimoni,
non avran più occupazioni,
ed a casa resteranno,
disoccupati tutti saranno.
E con questa crisi nera,
nel lavoro chi più spera?
Anche i giudici lo sanno,
che più cause non avranno.
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