lunedì 22 aprile 2013

HA GIURATO L' HO VISTO IN TIVVU'

E' da oggi pomeriggio,
che seguivo mogio,mogio,
perchè in tutte le tivvù
non c' era altro da lassù.
Giù dal colle era sceso,
ben stirato e ben disteso,
col vestito della festa,
che un occhio a noi, ci costa.



Per parlare alla nazione,
e giurare col sermone,
il momento è molto grave,
e pensarci non è soave.
Tutti dobbiam collaborare
e lo scoglio superare.

I politici, mea culpa
devon fare questa volta,
alle domande della gente,
non san poi risponder niente,
e si fanno coglier spesso
impreparati nel digresso.

Il dialogo cercare
qui bisogna annoverare
e pur tutti i movimenti,
son partiti, e son contenti,
e con gli altri poi parlare
soluzioni per cercare,
Se si chiudono le porte,
il dialogo non parte.

A questo punto mi domando,
che discorso sta facendo,
lui che in oltre sessant' anni
della politica gl' inganni,
già conosce a menadito;
oppur forse l' ha scordato?
Delle leggi che ha firmato
lungo il suo primo mandato?
Le promesse da marinaio
sono tante, questo è il guaio.
La politica ne è piena,
tutto ciò fa tanta pena.


Sarà poi coincidenza
ma di dirlo non sto senza,
guarda caso poi stamane
ha distrutto all' Ucciardone,
il piemme di Palermo,
tutti i nastri che confermo
della trattativa in corso,
che al Mancin fanno ricorso

Mi ricordo di quell' altro,
che ripete con far scaltro,
il primo sasso va lanciato
da chi è senza peccato.

Ma i grillini a quell' assise
non chiedevano le scuse.
Seduti essi rimanevano
e le mani non battevano.

Ed intanto il Berlusconi,
gongolante fa pressioni,
ora voglio questo e quello,
che risolto ho il papello.
































































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