martedì 24 settembre 2013

UN FENOMENO CHE NON SI FERMA MAI

Che l' Argentina non sia Santo Domingo è evidente da qui hanno potuto richiamare l' arcivescovo pedofilo Josef Versolowsky prima che fosse arrestato, con la scusa dell' inchiesta a Roma, per sottrarlo alla detenzione nel paese latino americano.
In Argentina, invece, la contrastata patria  di papa Francesco, evidentemente non hanno potuto far nulla per salvare il sacerdote pedofilo Julio Cesar Grassi, magari perchè e ancora troppo vivo il ricordo dei recenti trascorsi dittatoriali, prima che fosse arrestato per aver violato i termini della libertà condizionata.
Molto conosciuto in Argentina, lodato ed apprezzato anche da Bergoglio, il sacerdote è il fondatore di una comunità per la protezione degli orfani, ed in questa sua veste, pare abbia abusato di un minore affidatogli, tanto da aver ricevuto una condanna a 15 anni di carcere.
La settimana scorsa la corte suprema Argentina ha respinto l' appello proposto dal Grassi e ne ha ordinato l' arresto immediato.
Che Bergoglio fosse a conoscenza di questa vicenda, è risaputo e per questo è stato accusato il 19 marzo  dal Washington Post, di aver taciuto sui casi di pedofilia clericale argentina; secondo il giornale americano, Bergoglio si è sempre rifiutato di scusarsi a nome della chiesa, o di ricevere le vittime degli abusi, ne di risarcire le vittime stesse, probabilmente perchè voleva evitare, come accaduto negli Usa, il fallimento economico delle parrocchie a causa di questo fenomeno, o molto probabilmente perchè, predicando la povertà non gli sembrava giusto che qualcuno si arricchisse, magari per aver ricevuto un giusto risarcimento per gli abusi ricevuti ed aver visto la propria vita rovinata.
Sembra che nell' ultimo periodo Argentino, Bergoglio avesse assunto una posizione intransigente verso questa categoria di preti arrivando anche ad incoraggiare chi voleva denunziare i pedofili, ma mai riconoscendo le colpe della chiesa in questo problema.
Curioso è anche il fatto che, quando le Iene cercarono di intervistarlo, prima del conclave, la sua migliore risposta fu uno scatto degno di un centometrista.
Morto un papa se ne fa un altro, ma nessuno di costoro fa nulla di incisivo per fermare questo desolante fenomeno, sarà forse perchè preti gay e pedofili formano una forte lobby all' interno del vaticano.Chissà, forse rispettano i papi passati e non vogliono offendere la memoria di Giulio III°  del Monte, o di Leone X°. 

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