giovedì 26 giugno 2014

LA NOTTE DI SAN GIOVANNI


Quando Salomè, in cambio di una danza molto sensuale, chiese, sobillata dalla madre  Erotiade, la testa di san Giovanni Battista, non avrebbe sicuramente mai immaginato le conseguenze di quella sua richiesta, creare cioè il primo martire cristiano e trasformare se stessa e sua madre Erotiade in due streghe che avrebbero passato, nella tradizione cattolica, l' eternità a cavallo di una scopa per espiare la loro colpa nei confronti del santo.
La notte che intercorre fra il 23 ed il 24 giugno, e infatti ricordata nella tradizione cristiana come la notte di san Giovanni, e una notte carica di magia durante la quale si possono interpretare i  segnali di un prossimo futuro.
Fra le tante credenze popolari, che sono infatti innumerevoli, ricordiamo quella che nella valle d' Itria è collegata a questa notte nella quale molte fanciulle da marito espongono fuori da una finestra della propria abitazione, un uovo immerso in un contenitore pieno d' acqua, dalla forma che l' uovo  avrà assunto il mattino successivo, si potrà dedurre se per un prossimo futuro esse potranno trovare l' uomo della propria vita.
Secondo la tradizione cattolica, san Giovanni Battista, che non ha nulla da vedere con quel san Giovanni decollato, magistralmente interpretato da Totò, nacque i 24 giugno, ossia esattamente 6 mesi prima del cristo, nulla di più contraddittorio con la realtà che la stessa chiesa afferma, infatti essa riconosce che nella  realtà il cristo non è affatto nato il 24 dicembre.
Qual' è dunque lo scopo di questa contraddizione? ce ne fornisce le prove Virgilio che nelle Bucoliche ci narra della festa di Ambarvalia, una festa che presso i Romani, si celebrava il 24 giugno:; la notte precedente , ossia fra il 23 ed il 24, si celebravano riti orgiastici dove tutto era permesso e consentito.
Ambarvalia era dedicata alla dea delle messi Cerere, questa era una dea che apparteneva al gruppo dei 20 dei principali ( 12 uomini ed 8 donne ), erano questi, dei ai quali i romani dedicavano templi e statue, i festeggiamenti culminavano con i sacrificio di un maiale, una pecora ed un toro che erano stati in precedenza portati in processione attorno alle mura dell' Urbe.
E una notte carica di magia nella quale raccogliere le erbe bagnate dalla rugiada e bruciare quelle raccolte l' anno prima, Iperico, artemisia, menta, salvia, ruta, tutte erbe con poteri magici e medicamentosi.
Questa festa che cade durante il solstizio d' estate, in cui il sole ha raggiunto il punto più alto nel cielo ed ha iniziato il lento ma continuo declino che lo porterà al solstizio d' inverno, avviene in un periodo nel quale la luna è in fase crescente per cui nelle antiche religioni solari si riteneva che i due astri si sposassero fra loro e perciò, questo periodo era considerato carico di magia e di influssi benefici, anche le streghe celebravano i loro sabba in questo giorno perciò la religione cattolica ne fece una festa da addebitare al demonio e quindi da combattere creando ad hoc la notte di san Giovanni, adducendo fra l' altro, che le streghe per raggiungere i luoghi in cui si tenevano li loro sabba volassero a cavallo di scope, in segno di sfregio, sopra la basilica di san Giovanni.
La liberalità e gli eccessi che portavano tutte le feste pagane, con i loro riti orgiastici e il fatto che in quelle occasioni si concedesse libero sfogo ai sensi ed alla sessualità consentendo anche la possibilità di praticare l' amore libero, non piaceva alla chiesa che invece ha sempre cercato di tenere il popolo sotto controllo per meglio poter influire e decidere in nome e per conto di un popolo che tenuto assoggettato diveniva più facilmente governabile e gestibile; la diffusione capillare nel territorio di chiese e conventi, servendo a questo scopo, permetteva anche di controllare ogni singolo individuo con una presenza costante e dominatrice.


Nessun commento:

Posta un commento

Visualizzazioni totali

Archivio blog