martedì 22 luglio 2014

LE RELIGIONI PRECOLOMBIANE NEL CONTINENTE AMERICANO ( parte 1 )

Quando il 12 ottobre del 1492 Cristoforo Colombo approdò, sull'isola Guanaham, da lui ribattezzata con il nome di San Salvador, ignorava sia di aver scoperto un nuovo continente, sia di essere approdato su di un' isola.

Egli era convinto di aver circumnavigato la terra e di essere giunto nelle Indie, perciò chiamò gli indigeni di quelle terre Indiani, tale nome è rimasto nell' immaginario collettivo tanto che ancor oggi i nativi originari dell' America sono definiti indiani d' America.
Originari del continente asiatico, questi popoli giunsero intorno al XI - IX millennio a. c. sul continente americano attraverso lo stretto di Bering e da lì si espansero su tutto il continente fino a raggiungere la Terra del Fuoco, nel 1492, all' epoca del primo viaggio di Colombo, si stima che in quel continente vivevano circa 22 milioni di nativi.
Successivamente queste popolazioni vennero denominate con diversi nomi Ameridi, Indi o Indios, queste denominazioni furono date dagli Spagnoli alle popolazioni del centro sud Americano.
Il trattato stabilito fra Spagna e Portogallo il 7-IV-1494, sotto l' egida di papa Alessandro VI nella città di Tordesillas in Nuova Castiglia, aveva come principio ispiratore e motto " Le anime a dio e le terre al re ", esso stabiliva i confini entro i quali Spagna e Portogalllo si sarebbero  suddiviso le terre del continente appena scoperto; esso stabiliva fra l' altro che in tutti i viaggi che avrebbero seguito il trattato,
doveva esser presente un numero di missionari destinati all' evangelizzazione dei popoli del continente da esplorare e sottomettere, infatti nel successivo viaggio effettuato da Colombo, erano presenti anche 12 missionari.
La conquista del sub continente sud Americano si protrasse per circa 40 anni ad opera di nobili Spagnoli, avventurieri e proseliti cattolici, che culminarono con la conquista del regno degli Aztechi, sull' Altopiano del Messico ad opera di Hernàn Cortez ( 1521 )  e con quella dell' impero degli Inca - Ecuador, Perù, Bolivia e Cile settetrionale ad opera di Francisco Pizarro entrambi spagnoli; le terre così conquistate furono suddivise in grandi latifondi e gli indigeni sottomessi, costretti al lavoro coatto e costretti a pagare enormi tributi in natura, coloro che non si sottomettevano, furono sterminati o costretti a vivere in foreste  inaccessibili.
Il domenicano spagnolo Bartolomeo de las Casas, fu l' unico a scherarsi contro i lavori firzati e lo sfruttamento degli Indios e poichè questi erano ritenuti troppo deboli per assicurare il benessere economico di quelle terre, iniziarono ad essere deportati dall' Africa schiavi neri più robusti.
Allo scopo di difendere e di evangelizzare gli Indi nomadi, i Gesuiti costituirono in Paraguai  nel 1607, le  Reduccionnes, zone protette nelle quali era vietata la proprietà privata, nel 1767 i Gesuiti  vennero espulsi  e le loro proprietà disperse.
In quegli anni l' America del sud andò incontro ad una grave crisi sociale ed economica che sfociò  nella rivolta del 1780, capeggiata dall' indio Tupac Amaru discendente dei sovrani Inca.
Nell' America Settentrionale, nel 1830, fu decisa l' assegnazione perpetua di territori agli Indiani scacciati dalle zone orientali, queste assegnazioni furono però sempre più ridotte sotto la spinta
dei coloni bianchi.
Attualmente esistono negli Stati Uniti e nel Canada, circa 2500 riserve, zone delimitate dove è in vigore una sorta di Autogoverno Indiano.
Nel continente Americano esistono oggi circa 370 tribù e popolazioni indiane e circa 150 lingue diverse.

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