martedì 29 luglio 2014

QUANDO MENO TE L' ASPETTI

Era la tua festa ieri,
ma fu già dall' altro ieri
che la campana Din-don-dava
ed il cuor nostro esultava,
appresa la lieta novella,
che noi tutti, or ci trastulla.

Combattuto hai il morbo,
or sappiamo, è sol ricordo,
ma il telefono scordavi
alle chiamate non rispondevi,
alfin quando ti accorgesti,
che paura ti prendesti.

Eri molto fiduciosa
ma l' attesa fu angosciosa,
dense nubi all' orizzonte
si addossavan nella mente.
Poichè alle tue chiamate,
le risposte eran negate.

Ma sentivi a te vicina
chi dal cielo ti vegliava
lei, la dolce tua mammina
che il tuo sentier guidava
e per mano ti teneva.
Alfin giunse la notizia,
apportatrice di letizia.

Tu lo sai che io non credo,
in questi affari non ci godo,
perciò, quando mi narrasti
di quei segni, in cui credesti
io non volli contraddirti
ma in cor mio ne dubitai,
far lo scettico non è bello,
ma a te dirlo, non sia mai !
perciò tacque il mio cervello.

Ma proprio ieri, guarda te,
ad accompagnare me
all' ospedale toccò a te:
con un occhio dolorante
vedea le stelle, tutte quante.

Vuoi veder che per punizione
per dar retta alla ragione,
la mia suocera dal cielo
volle punirmi, con gran duolo ?

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