mercoledì 7 ottobre 2015

I MORALIZZATORI AMORALI

 Che la Merkel voglia atteggiarsi a moralizzatrice cercando di dare della sua  Germania un' immagine di correttezza e di efficienza è quanto meno dubbio ed improbabile. Che la Germania sia il tempio dell' efficienza ed un paese fra i più ricchi del mondo può esser vero, ma sulla moralità teutonica sicuramente si deve stendere quel famoso velo pietoso che possa farci digerire questa enorme bugia.
Aziende come VOLKSWAGEN, non sono nuove a scandali sull' allegra gestione di enormi capitali; i basti ricordare la diatriba  che la oppose alla PORSCHE nel 2006 che costò alla casa delle famose vetture sportive un enorme rischio di fallimento e dal quale si salvò grazie all' aiuto ricevuto da Volkswagen.
Ma anche DEUTSCHE POST fu colpevole di un' evasione fiscale da 10 Mln di euro nel 2008, soldi finiti nei paradisi fiscali delle Cayman.
Che dire poi della BAYER che dovette pagare ( solo negli U.S.A. ) risarcimenti per oltre 10 Mln di dollari a causa della pillola antifecondativa Yasmine che provocava trombosi ed embolie.
Che dire di DEUTSCHE BANK che di dollari dovette pagarne 2,5 Mld per false certificazioni sui prestiti e fidi fra banche e false dichiarazioni, ai governi Inglese ed Americano .
Ma anche nel settore della corruzione i tedeschi possono gloriarsi di essere insuperabili, aziende come M.A.N. la casa costruttrice di veicoli commerciali, oppure KRAUS MAFFEI WEGMAN costruttrice di mezzi per la difesa carri armati Tigre e sommergibili Poseidon (un paio dei quali acquistati anche dal governo dell' usurpatore Renzi ). od il colosso SIEMENS fanno delle bustarelle i loro cavalli di battaglia grazie alla complicità delle alte gerarchie greche.
Alla luce di questi fatti ben poco si può aggiungere alle pretese della Merkel  di voler assurgere a maestra di coerenza, correttezza e di morale sicuramente non ha i titoli per potersi arrogare tali prerogative.

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