Lo schiaffo alle regole internazionali, che vietano le espulsioni di cittadini verso paesi totalitari alle quali aderisce anche l' Italia, perpetrato da Alfano "all' insaputa" del governo che aveva tutto il diritto di essere informato, è sicuramente un boomerang che prima o poi si ritorcerà contro lo stesso, le posizioni dubbie sono tante e tutti i ministri interessati hanno tenuto comportamenti alquanto dubbi.
Più passano i giorni da quel 29 maggio in cui 50 poliziotti agli ordini di Lamberto Giannini, responsabile della Digos di Roma, e di Maurizio Improta dirigente dell' ufficio immigrazione, entrambi guarda caso già promossi a questori, con la supervisione di Angelino Alfano, ministro dell' interno nonchè vice premier e punto di riferimento dell' ambasciatore del Kazakistan in Italia cui furono consegnate le due donne da usare come esche per cercare di catturare l' oppositore al regime dittatoriale di Nazarbayev, 50 poliziotti per catturare due pericolosissime donne, moglie e figlia di Mukhtar Abliazov di 29 e 6 anni, dopo aver mandato in ospedale con con un trauma cranico il cognato di Alma, la moglie di Abliazov, 50 poliziotti che dopo avere preso le due donne ed averle portate in questura, le hanno tenute per 3 giorni e poi estradate senza aver prima controllato la veridicità dei documenti che erano stati loro esibiti ed in tutta segretezza portate in aeroporto e consegnate all' ambasciatore kazako perchè le portasse prigioniere in Kazakistan.
Quest' azione compiuta da eroi, con sommo sprezzo del pericolo, era sicuramente da premiare, infatti sono stati premiati.
Due peric
olose criminali sono così state catturate ed assicurate all' ingiustizia, è marginale, infatti che una delle due avesse solo 6 anni, era una criminale potenziale, perciò andava cacciata dall' Italia, quest' Italia dove mafiosi, assassini, evasori e collusi di tutti i generi possono circolare liberamente, mentre una perseguitata politica deve essere espatriata, anche perchè ciò può tornare utile a chi magari si prepara a trascorrere qualche anno di latitanza.
Cosa centra Berlusconi con tutto ciò? - direte voi - Anche se la cosa può non sembrare verosimile, il sospetto sorge spontaneo, infatti qualche giorno fa uno dei suoi avvocati, disse chiaramente che se Berlusconi fosse stato condannato, avrebbe scelto la via della fuga, piuttosto che gli arresti, anche se domiciliari.
In Italia non esiste la pena di morte e la pigrizia delle istituzioni fa si che a cercare un latitante ci vogliano secoli prima di trovarlo, se poi questo dispone di amicizie influenti, allora la cosa diventa inprobabile.
Se consideriamo poi che il tiranno kazako è un buon amico di Berlusconi e socio in affari, infatti proprio in questi giorni si discute nel Salento sul passaggio di un gasdotto che dovrebbe portare in Italia il gas Kazako
passando vicino a San Foca e distruggendo delle spiagge da sogno, fare quindi dei favori a questa gente potrebbe rivelarsi estremamente importante .
Alla luce di questi fatti, quindi prende corpo l' ipotesi che fare un favore ai tiranni potrebbe rivelarsi utile, infatti il fedele Angelino è stato un ottimo esecutore del piano congegnato per eliminare un pericoloso sovversivo, anche se nel blitz, però, il sovversivo non c' era e quindi il colpo è riuscito a metà, ne è stato possibile far " cantare" il cognato che si è beccato un bel trauma cranico,m perciò, non avendo trovato chi si doveva catturare si è optato per le due donne da usare come ostaggi.
Calpestare la dignità delle persone e particolarmente di una bambina di 6 anni, ci dimostra, anche se non c' è da meravigliarsi più di tanto, la qualità della gente che ci governa e dei loro servitori,gente di questa risma, è sicuramente da mandare quanto prima in galera.
Oggi intanto il governo ha annullato l' ordine di espulsione delle due donne ma, pensate che Nazarbayev ce le rimanderà indietro?
venerdì 12 luglio 2013
.E SE FOSSE PROPRIO COSI' ?
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