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Son saltuario, in questo mese
con impegni alle prese,
epperò questa mattina
il giornale mi propina.
Il governo, tu mi dicii partiti farà felici,
del finanziamento puoi parlare,
in campagna elettorale.
Più importante ora è fare,
la riforma del potere,
le elezioni, a quanto pare,
presto noi dovrem rifare,
perciò è giusto e sacrosanto
che sia pronto, tutto quanto,
l' elettore sodomizzare,
è pur sempre un bel godere.
I kazaki, già li senti,
che non son poi tutti santi,
ammoniscono la Banino
l' ambasciator tenga vicino,
se lo manderete a casa
per reagire avrem la scusa.

S' avvicina galoppando,
il berluska par tremando,
il trenta luglio noi sapremo
che condanna riceveremo,
Berlusconi andrà in galera
o ci perseguiterà ancora?
E il Giornale ora ci avverte
meno cinque, per la sorte.
Ha paura Napolitano,
che a stromboli, Vulcano
poi ci voglia vendicare
e per questo eruttare,
sommergendo lui soltanto;
perciò ha cambiato intento,
in montagna se n' è andato
in una frana, io ho sperato.
Dal Brasile ce lo dice,il Francesco non lo tace,
falsi idoli son questi,
ma dei nostri più modesti
e con questi che già abbiamo,
altri non sopporteremo.
Il successo ed il potere
solo noi possiamo avere,
con i santi nelle chiese
e non ammettiamo scuse.
Ed il Letta oggi ci avverte,
chi dissente mi diverte,
che non c' è alternativa,
ne col voto o l' invettiva.
Questo governo deve restare,
larghe intese continuare.
Io, mio zio e con l' Alfano
c' è Berlusconi e, Napolitano
e del resto, per contorno,
il Piddì ci gira attorno.
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