domenica 28 luglio 2013

IL MIRACOLO

Il vocabolario Treccani, così definisce il termine miracolo:
- In genere qualsiasi fatto che susciti meraviglia, sorpresa, stupore in quanto supera i limiti della        normale prevedibilità dell' accadere o vada oltre le possibilità dell' azione umana.
- Per la teologia cattolica, fatto sensibile, straordinario fuori e al di sopra del consueto ordine della     natura.
Il miracolo è quindi qualcosa che sfugge alle nostre possibilità di comprensione e di valutazione.
Qualunque avvenimento, fatto, episodio che rientra in queste possibilità deve essere perciò definito miracolo.
Una guarigione al di fuori dai canoni della medicina attuale, porta i cattolici a definirla " miracolo",
anche se non si possono, giustamente fornire delle prove reali e sicuramente convincenti di questi prodigi.
Per credere in un miracolo, quindi bisogna essere forniti di una grande scorta di fede, poichè' è solo con quella che si riesce a credere in questi accadimenti.
Quando poi a ciò aggiungiamo anche che tali episodi hanno anche bisogno di un " Intercessore", in questo caso un defunto, che abbia carisma di santità o che "aspiri a tale onoreficenza, la dotazione di fede deve essere doppia, anzi tripla.
Bisogna credere nel fatto che avvengano i miracoli, che ci sia un dio che ha accordato che il miracolo accadesse e che ci sia, alla fine qualcuno che abbia fatto presente al dio la supplica di chi ha bisogno del miracolo.
Ma come facciamo a sapere che il miracolo sia avvenuto per diretta intercessione del defunto cui abbiamo rivolto la richiesta? che io sappia, non è ancora possibile, nonostamnte tutte le attuali conoscenze delle quali ci ha fornito l' evoluzione scientifica odierna, cioè non è ancora stato possibile far tornare qualcuno dall' aldilà a garantirci che realmente queste cose avvengono.
ne mai alcuno ci ha testimoniato l' assoluta garanzia della realtà di ciò che è avvenuto.
A meno che il vaticano non sia in possesso di una linea diretta con l' aldilà e possa effettivamente testimoniarci tutto questo; anche se a tutt' oggi hanno cercato di darcela a bere, ma con sistemi molto dilettantistici, e, con il pretesto che la fede non ha bisogno di spiegazioni scientifiche, riscuotendo, nonostante tutto, un discreto successo, in questo caso potremmo riconoscere la realtà e la santità di coloro che ci testimoniassero incontrovertibilmente che effettivamente queste cose accadono e sono tanto frequenti specialmente in questo periodo di materialismo assoluto e ad oltranza.
La religione cattolica, impelagata in faccende che nulla  hanno a che vedere con la fede e la santità che predicano i suoi seguaci, assiste ad un continuo ed inesorabile decadimento dei suoi principi morali e materiali, e ad un proliferare di scandali che la coinvolgono ha, particolarmente in questo periodo, bisogno di creare un nuovo alone di santità che possa giustificare l' esistenza di questa religione molto pagana e molto terrena.
Quale occasione migliore quindi, che non la creazione di nuovi santi e di nuovi idoli da adorare?
Ecco che, come per incanto le strade e le piazze, si riempiono di statue e statuette dei nuovi idoli nostrani, san Pio da Pietralcina, san Giovanni  Paolo II, madre Teresa di Calcutta, san Giovanni XXIII e via dicendo, anche se a volte la loro onestà e rettitudine non siano poi così immacolate.
Costoro sono assunti alla gloria degli altari con la famosa frase, a furor di popolo, " santi Subito", per cui si creano attorno alla loro memoria dei racconti e degli aneddoti che stabiliscano la loro santità, poco importa se effettivamente la stessa religione ha fondamenti per esistere, risulta perciò molto utile sfruttare le paure inconsce e l' ignoranza delle genti, rendendole così facilmente influenzabili,
 magari anche ponendo determinate categorie di persone, contro altre,creando e sfruttando rivalità ed antagonismi per poter acquisire potere e prestigio presso i popoli e quindi sottometterli e soggiogarli in nome e per conto di verità inesistenti, spacciandole per " rivelate".
Ma da chi?


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