Il 6 agosto, avrà inizio il festival itinerante della Taranta, come ho già scritto in altro post, esso abbraccerà 15 località del Salento leccese, per poi concludersi nella grande "Notte della Taranta".
A partire da oggi, traccerò una breve storia del tarantismo che, ( per non tediare i mie lettori), dividerò in quattro parti.
Le fonti storiche e filosofico culturali, le trarrò con degli spunti presi da diverse pubblicazioni, le più importanti delle quali sono:
- Ernesto De Martino ; La terra del rimorso Il saggiatore- la Feltrinelli
- Luigi Giuseppe De Simone ; Il tarantismo in terra d' Otranto Edizioni Grifo
- Giancarlo Vallone ; Le donne guaritrici nella terra del rimorso Congedo Editore
(dal ballo risanatore allo sputo medicinale)
Ed altri testi cui farò riferimento in seguito.
Il fenomeno del Tarantismo, grazie alla ricorrenza de "La Notte Della Taranta", è ormai conosciuto in tutto il mondo e la " Pizzica", il ballo che lo accompagna, è diventato un evento culturale di notevole spessore, anche se il festival ne ha un po' trasformato le caratteristiche peculiari.
La Pizzica, come tutte le manifestazioni popolari, era inizialmente un ballo che si svolgeva in coppia
ed aveva come tema il corteggiamento dell' uomo, che cercava di avvicinarsi ad un contatto corporale, e la donna che resisteva alle avances del corteggiatore.
Solo in questo tema ricordava se pur lontanamente la Tarantella, ma era tutt' altra cosa.
Il ballo delle tarantate era invece una serie di movimenti scomposti che si esprimevano in tanti modi diversi, infatti, non tutte le tarantate ballano allo stesso modo.
La pizzica ha preso molto dai balli delle tarantate.
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