giovedì 25 luglio 2013

PERCHE' IL BRASILE ?

Sicuramente la memoria dei popoli presenta a volte delle lacune, che fanno cadere nell' oblio i comportamenti di determinate persone ed è pronta ad osannare ed applaudire comportamenti che in determinate circostanze dovrebbero far riflettere e pensare maggiormente.
Esempi eclatanti li possiamo principalmente notare in politica e nella religione; non possimao dimenticare l' ascesa di personaggi quali Silvio Berlusconi oppure l' elezione al soglio pontificio di Jorge Mario Bergoglio.
Riandando con la memoria al 19-aprile-2005, ricordiamo l' elezione a pontefice di Joseph Aloisius Rtzinger, che, in quell' occasione superò di pochi voti Bergoglio .
Ratzinger si è dimesso e, nel nuovo conclave, questa volta, Bergoglio ce l'ha fatta e si è presentato al popolo cattolico col nome di Francesco, ma sarà poi effettivamente meritevole di tanto onore? Il nome del poverello di Assisi è forse troppo impegnativo per chi sembra avere tanti scheletri nell' armadio.
Il 7 giugmo u.s. una bambina gli chiese se " aveva voluto essere papa", al che Bergoglio replicò:
" Non ho voluto io essere papa". 
Sarà vero?A seguito della sua elezione, la sorella di Orlando Yorio diceva sul quotidiano Argentino Pagina 12;
" Non posso crederci, sono così sconvolta e arrabbiata che non so cosa fare" Bergoglio? " ha ottenuto ciò che voleva". Suo fratello l' aveva avvertita "vuole diventare papa, è la persona più indicata per coprire il marciume. e un esperto nel dissimulare" ( Orlando Yorio è un dei due gesuiti rapiti e torturati per sei mesi dal regime del dittatore Videla, pare, fra l' altro, su denunzia dello stesso Bergoglio).
Miguel Ignacio Mom Debussy, ex gesuita ed ex pupillo di Bergoglio, scrive che è diventato papa grazie alla sua spropositata sete di potere. 
Anche il fratello di Yorio si sfogò su quello stesso giornale: " L' incubo di padre Yorio è diventato realtà"...." è diventato papa nonostante non sia ancora riuscito a coprire in modo convincente le sue ombre del passato".
Il giornalista argentino Horacio Verbitsky, autore di diversi libri che, con prove circostanziate, accusa Bergoglio di complicità e collusione con il regime di Videla, ci mette in guardia da questo dicendo, fra l' altro che è un attore molto bravo nel manovrare qualunque situazione a proprio favore.
Nel processo sul sequestro dei due gesuiti Jalics e Yorio, Bergoglio dichiarò, per iscritto, che non vi era, nell' archivio episcopale, nessun documento sui desapparecidos, fu smentito dal nuovo direttore dell' archivio Jose Arancedache inviò al giudice Martina Forns, una copia del documento dell' incontro del dittatore Videla con i vescovi Raul Primatesta, Juan Artamburu e Vincente Zazperul nel quale si discuteva con straordinaria franchezza su cosa si doveva dire o non dire, sui detenuti scomparsi che erano stati assassinati, poichè Videla voleva proteggere chi li aveva uccisi.
Nel suo libro Chiesa e Dittatura, Emilio Mignone descrive Bergoglio come un pastore che anzichè difendere le sue pecore, le consegna al lupo,
Racconta Verbitsky che, appena diventato arcivescovo, Bergoglio tentò di avvicinare, in chiesa, Mignone per parlargli, ma questi lo fermò col cenno della mano.
Da giovane Bergoglio ha fatto parte della "guardia de Hierro", il settore giovanile del peronismo di destra, e la sua ambigua politica resta sempre quella di "Apostrofare gli sfruttatori e predicare mansuetudine presso gli sfruttati".
Oggi questo consumato attore ce lo ritroviamo in Italia, cosa potremo aspettarci? Siucuramente una alleanza fra le destre sotto la sua guida, o magari un bel golpettino, staremo a vedere.
In Argentina, intanto non aveva sicuramente la faccia di andarci, troppe madri piangono ancora i propri figli desapparecidos ed avrebbe quanto meno ricevuto troppe contestazioni perciò ha preferito andare fra le favelas brasiliane, dove poteva predicare la "sua" tolleranza ed ammansire quei disperati che non hanno memoria dei suoi trascorsi.












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