
Al di là delle considerazionio che oggi noi possiamo opporre ad un' opera scritta due secoli fa, ritengo che il sig Becchetti avrebbe invece dovuto adottare ben altro atteggiamento che non il sarcasmo espresso in quella sua opera; è vero che le opere retro datate sicuramente possono presentare delle lacune o dare adito ad interpretazioni non proprio fedeli dei fatti raccontati, ma è pur vero che in realtà nessuna opera scritta ha mai narrato di fatti in tempo reale.

L' Archeologia, non ha che antichi scritti che narravano fatti accaduti secoli prima e che la memoria storica tramanda, l' Archeologo, in base a queste testimonianze riesce a ricostruire ed a provare la veridicità di ciò che era scritto trovando nel terreno le prove con i risultati che i suoi scavi riportano alla luce.
Quando ancora non esisteva la scrittura, esistevano graffiti, ceramiche e tanti altri indizi che lo studioso raccoglie, cataloga e rivela al mondo per darne testimonianza.
Di questo dobbiamo dare atto agli sforzi costoro che cercano di darci delle risposte agli interrogativi che il passato dell' umanità ci pone.

Dopo questa premessa, e non dopo aver reso un doveroso omaggio agli Archeologi dell' Università del Salento e di altre Università con le quali collaborano, che fin dagli anni '60 svolgono approfonditi studi nella nostra regione ottenendo ottimi risultati e riportando alla luce testimonianze di non poco rilievo
e testimoniando i meriti dei prof. Valli, D' Andria, Assunta Orlando, Cosimo Pagliara, Gino Felice Lo Porto, Jean-Paul Morel, Dowe Intema e di tanti altri che sarebbe troppo lungo da elencarli tutti, affrontiamo ora l' argomento che ci siamo riptoposti di narrare e che tratta degli insediamenti Messapici nel territorio Salentino; il Salento, terra a sud est dell' Italia, e rappresenta il tacco del nostro stivale, è la regione più orientale della nostra penisola ed anch' esso una penisola che abbraccia le provincie di Lecce, Brindisi e Taranto è fin dagli anni '60 oggetto di particolari attenzioni da parte del dipartimento di Archeologia dell' Università del Salento in collaborazione anche con altre università Italiane e straniere che hanno riportato alla luce insediamenti e necropoli Iapigie e Messapiche in tutto il territorio Salentino Ostuni, Fasano, Taranto, Porto Cesareo, Salve, Ugento, Leuca, Otranto, sono alcvune delle località che hanno svelato tanti segreti nascosti nelle visceri delle loro terre.
Quasi tutti i ritrovamenti sono datati all' età del bronzo ma anche a quella del ferro.
I ritrovamenti abbracciano un periodo risalente dal 1800 a.c. in poi.
Se consideriamo che l' età del bronzo va dal II° millennio a.c. e fino all' età del ferro, X-IX sec. e che l' invenzione della scrittura, ad opera dei Fenici, che dà inizio alla storia vera e propria risale al 1000 a.c. e che la fondazione della città di Roma risale al 700 a.c., possiamo renderci conto di quanto approssimative siano state le notizie che hanno poi portato alle scoperte narrate, ciò nonostante se qualcuno non avesse creduto a quei " sentito dire " oggi non potremmo godere di quanto i nostri archeologi hanno scoperto e riportato alla luce rendendocene testimoni.
Quasi tutti i ritrovamenti sono datati all' età del bronzo ma anche a quella del ferro.
I ritrovamenti abbracciano un periodo risalente dal 1800 a.c. in poi.
Se consideriamo che l' età del bronzo va dal II° millennio a.c. e fino all' età del ferro, X-IX sec. e che l' invenzione della scrittura, ad opera dei Fenici, che dà inizio alla storia vera e propria risale al 1000 a.c. e che la fondazione della città di Roma risale al 700 a.c., possiamo renderci conto di quanto approssimative siano state le notizie che hanno poi portato alle scoperte narrate, ciò nonostante se qualcuno non avesse creduto a quei " sentito dire " oggi non potremmo godere di quanto i nostri archeologi hanno scoperto e riportato alla luce rendendocene testimoni.
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