
L' invenzione della scrittura, ad opera dei Fenici, che fu presto adottata dai Greci, portò anche i Messapi, che erano in continuo e3 costante rapporto con i mercanti Greci,ad adottare questo nuovo metodo di comunicazione, ciò avvenne con largo anticipo rispetto alle altre popolazioni Italiche, basti pensare che gli Iapigi Peucezi e Dauni, cominciarono ad usarla circa due secoli dopo, intorno al 700 a.c. e poi, via via gli altri popoli Italici.All' alfabeto greco, però i Messapi aggiunsero anche alcuni segni appartenenti alla cultura messapica.
I Greci, che avevano stabilito le proprie colonie nella parte ionica del Salento, intanto acquisivano sempre maggiori territori, costringendo gli Iapigi ad arretrare verso l' interno trovando rifugio nei villaggi che avevano fondato coloro che erano stati cacciati dalle loro case prima di loro, Manduria, Oria, Grottaglie, Brindisi, furono alcune delle città che offrirono loro asilo e che comunque si vedevano sempre più minacciate dall' ingerenza dei greci.
Lungo il litorale adriatico, la situazione però era molto più tranquilla, non vi furono insediamenti greci, data anche la vicinanza con la Polis più vicina che era Kerkyra ( Corfù ) e che osservava ancora ottimi rapporti commerciali con i Messapi, mentre lungo la costa ionica si insediavano Spartani ed Ateniesi.

Intorno al V° sec. a.c. le città Messapiche si presentavano munite di mura di cinta alte circa 7 metri, con merlature per agevolarne le difese, le porte d'accesso alle città erano arretrate rispetto alle mura per scoraggiare gli invasori, che per poterci entrare avrebbero dovuto entrare in spazi angusti offrendo la possibilità ai difensori di attaccarli dall' alto.
Architetti greci, erano stati inviati da Metaponto per progettare e curare la costruzione di queste fortificazioni; in cambio di ciò, dal salento partivano per la città lucana, ricchi carichi di quella che era la più apprezzata risorsa delle terre salentine, e che ancor oggi consente ai nostri artigiani di esprimere la loro versatilità, una pietra calcarea denominata Pietra Leccese ( leccisu ), molto malleabile ottima per essere lavorata e scolpita in vere e proprie opere d' arte, chiunque visita il salento, non può non ammirare quelle opere che fanno bella mostra di se all' interno e nelle vetrine degli artigiani locali.

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