martedì 19 maggio 2015

IL MORSO DELLA TARANTA



 La taranta, ovvero il famigerato ragno che con il suo morso costringe chi ne è succube a ballare, come abbiamo già avuto occasione di appurare, è in realtà innocuo per l' uomo, al quale reca al massimo qualche piccolo fastidio nel punto del morso.
Che in realtà questi problemi fossero giò conosciuti fin dall' antichità è risaputo, infatti, poichè non vi era alcuna prova della tossicità del ragno, molto spesso si parlava di punture dovute ad un fantomatico falangio; il falangio, che comunque è pur sempre un ragno, è presente in diverse specie ed è diffuso un po' dapertutto, nei paesi tropicali e sub tropicali.
Molto spesso si fa anche riferimento a più generali insetti e rettili senza peraltro specificarne generi e specie.
Nella IV° edizione del dizionario etimologico dell' Accademia della Crusca, edito nel 1729, il lemma falangio è così descritto:
Falangio = (lat Phalangium ) Di tutti i vermi, che han tosco, ragiono. Solo il falangio che di ragno ha forma. La cui puntura e qui senza perdono.
I cervi quando si sentono morsi dal falangio, che è una specie di ragno velenoso,non si fanno eglino medicare col mangiare de' granchi ?
Mentre nella V° successiva edizione, esso viene definito in questa forma:
Falangio = sost. masc. Nome di un ragno velenoso detto volgarmente Ragno della Campagna e di cui si conoscono più specie.
Venendo ora al presente, l' enciclopedia Treccani, ci riporta la seguente definizione riferita al lemma Tarantola:
Tarantola = ( lycosa tarentula ) Specie di Aracnide Aracno Licosidi, è un ragno di circa 3 cm. di lunghezza con zampe lunghe e robuste.
L' Enciclopedia Treccani, nel prosieguo, descrive la taranola e fa riferimento anche al tarantismo di cui riporto una parte della definizione che essa ci fornisce :
Tarantismo ( o tarantolismo ) = Termine coreutico-musicale di catarsi da crisi psichiche, conosciuto in tutta l' Italia meridionale a partire dal 14° sec. e riscontrabile nel Salento, benchè in forma progressivamente attenuata fino al 1990.
Nel prosieguo, l' enciclopedia, fa riferimento agli studi condotti nel Salento dal Prof. E de Martino nel 1959.
Da quanto sinora emerso, quindi, il falangio o la specie tarantola veniva indicato come insetto che non perdona e la cui cura consisteva come facevano i cervi, nel mangiare granchi.
Ed in queste autorevoli voci consultate, non si fa peraltro riferimento alle teorie secondo le quali si ricollega il tarantismo con i santi Pietro e Paolo nè con le famose sorelle Farina oppure col ballo risanatore.
In botanica i falangio è chiamato comunemente nastrino o pianta ragno ed è molto apprezzato dai conigli

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