martedì 12 maggio 2015

PROVERBI E DINTORNI - il morso della taranta

LA PIZZICA È SOLO UN BALLO RISANATORE ?

La pizzica, la popolare danza salentina, nota ai più quale ballo risanatore per coloro che erano stati morsi dal famigerato ragno chiamato Tarantola, in realtà assume un ben più ampio aspetto nel folklore Salentino.

la statua dedicata a Sigismondo
 Castromediano nella piazzetta a lui
 intitolata in Lecce
Il letterato caballinese Sigismondo  Castromediano, in una delle sue opere, nella quale parla, fra l' altro del matrimonio, ci spiega infatti come ai suoi tempi ( 1800 ),  la  pizzica, fosse nella sua cittadina ( Cavallino ), una danza ballata anche durante le ricorrenze allegre e spensierate, come appunto un matrimonio, egli infatti ci narra che dopo aver libato e brindato agli sposi, gli ospiti si lasciassero andare ai balli della Pizzeca - pizzeca  e ce ne descrive, fra l' altro il carattere brioso e coinvolgente: 
" Una volta dopo il pranzo si dava mano al ballo e si ballava sino a sera la pizzica, pizzica una rustica danza che somiglierebbe alla tarantella Napoletana, al bolero spagnolo, se non fosse più allegra, più vivace,più lesta, più convulsiva; una danza speciale del leccese, suggerita dal sole che ci scotta e confacente alla nostra fervente natura, da molti secoli qui adottata ". 
In poche parole, quindi il Castromediano ci descrive  tutte le caratteristiche d una danza molto antica e che qui, nel Salento, oltre che essere, come già detto, un ballo risanatore, assume tutte le peculiarità di un ballo arcaico che descrive la personalità e le caratteristiche di un' intero popolo le cui origini si perdono nella notte dei tempi sino ad arrivare ad identificarsi con quelle dei nostri bisnonni, i Messapi.
Una danza tanto coinvolgente che spinge chi l' ascolta a seguirne i passi anche se non se ne conoscono le movenze. infatti la pizzica, è principalmente improvvisazione e non vi è alcun bisogno di seguirne codici e passi prescritti.  
Vedremo in seguito come assuma fra l' altro la  caratteristica di una promessa che il pretendente facesse alla zzita con il rubarle un segreto bacio del quale però tutti dovevano sentirne lo scrocchio, e del dono di una manciata di monetine d' argento che, scivolate nel seno della ragazza, con il loro tintinnare svelassero a tutti i presenti l' avvenuta promessa di un prossimo futuro matrimonio.
La pizzica quindi, alla luce di ciò, perde quel carattere di ballo risanatore, per assumerne uno ben più ampio di espressione popolare con peculiarità locali che non sono riscontrbili negli altri balli folcloristici del mezzogiorno d' Italia.

Bisogna inoltre precisare che secondo il Castromediano, il termine pizzeca non proviene dal pizzico che la taranta reca al tarantato, ma dal pizzicore che essa porta a coloro che la ballano scatenandone il desiderio di danzare.
La pizzica possiede anche qualità curative, essa infatti è anche indicata come ottimo rimedio contro l' obesità aiutando l' organismo a dimagrire, oltre naturalmente a far guarire i tarantati.

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