venerdì 22 febbraio 2013

I CATTOLICI, QUESTI SCONOSCIUTI

Questa mattina, su La 7, ho assistito all' incontro dibattito fra Pierferdinando Casini ed Antonio Ingroia.
Stendo un velo pietoso su tutta la parte iniziale dell' incontro, anche perchè c' era poco da dire, passo invece alla parte che più mi ha colpito, nel senso che mi ha quasi fatto male lo schiaffo di Casini che si lamentava con Ingroia del fatto che, a suo dire , non rispettava la libertà di pensiero e d' opinione dei cattolici..
Si parlava di matrimoni e di aperture all' adottabilità  per le coppie gay, Ingroia, che sostiene la libertà degli individui a poter apertamente scegliere i propri orientamenti sia sessuali che etici, e Casini che difendeva l' orientamento cattolico di chiusura verso qualunque discorso che ponga queste persone alla pari con i cosiddetti normali.
Non ho mai ritenuto Casini degno di grande considerazione politica, per me è solo un furbastro che cavalca l' onda dell' interesse personale e cerca,  con la protezione della chiesa, di essere sempre al centro di quell' attenzione che le potenzialità del suo elettorato non gli permetterebbero di avere.
Ex D.C., degno portaborse di Forlani, che ha perfino, con pessimi risultati, cercato di rifondare la vecchia D.C. incontrando resistenze ed ostacoli persino da parte clericale, mentre sappiamo benissimo che la chiesa odierna, come un polpo dai mille tentacoli è abbarbicata a difendere i suoi interessi su tutti i fronti abbordabili
Dicevo quindi che Casini si è lamantato del fatto che Ingroia non rispettasse le sue idee, come lui rispettava quelle del suo interlocutore.
Decisamante non sapevo a quel punto se spegnere il televisore o cambiare canale, quando la trasmissione è finita.
Se fosse vero che Casini rispettava le idee di Ingroia, avrebbe dovuto per lo meno cercare di comprenderle e discuterne, mentre invece chiudeva ogni possibilità di dialogo non ammettendo, anzi condannando la possibilità di adozioni e matrimoni gay e non lasciando nessuno spiraglio al dibattito.
Evidentemente nella morale cristiana, omofoba i gay sono da considerare, anzi non lo sono affatto, indegni di qualsiasi considerazione, salvo poi proteggerli se sono preti  e pedofili e cercare, in tal caso, di mascherare ed insabbiare le loro malefatte.
Non so se i cattolici si rendono conto di questo controsenso, ma di sicuro ciò non giova  all' immagine ed ala reputazione di una delle tante religioni esistenti che vivono e si nutrono della creduloneria delle genti.

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