domenica 31 marzo 2013

LA PASQUA NAPOLITANA

Alla fin della tenzone
a sbrogliar la situazione
ci pensò immantinente
il beneamato presidente.

Lui chiamò alla sua corte,
per rimescolar le carte
nani guitti e saltimbanchi
per tener tutti contenti.

E per fare d' onestà
il suo motto, equità,
spartirà a profusione
fra quei tanti, le poltrone.

Dell' inciucio ha dimostrato
così maestro d' esser stato,
è perciò da applaudire
il suo lesto proseguire

E per rendere ragiante,
lui,  l' amato Grillo, parlante
a Berlusconi, Monti e Bersani
ha elargito a piene mani.

Degli scandali italiani
ne abbiam pieni i Maroni,
dalla lega quindi, fra tutti,
ha chiamato il Giorgetti.

Poi la chiesa scontentare?
non si deve proprio fare
Onida Milanesi e Manco
e pur Monti un poco stanco.

A salvare Berlusconi
dai quei giudici lazzaroni,
poi ci pensa Quagliarello
che fra tutti è anche più bello.

La sinistra poi si sà
accontentare si dovrà,
e con Buibbico e Violante
tutta brava e cara gente.

C'è poi Siena da salvare
la sua banca controllare
Abbiam Rossi Salvatore
di banch' Italia direttore.

Dobbiam fare il censimento
dei malanni e lo sgomento
e dell' Istat prontamente
Giovannino, ecco il presidente.

Alla fin ci son le aziende
da riscriver  nelle agende,
a garantir la concorrenza
Petruzzella, puoi far senza?

Tanti sono i bravi saggi
cui ha riservato i seggi
senatori e presidenti
del vecchiume rappresentanti.

Nella pasqua di quest' anno
che regali ci faranno?
nuove tasse da pagare
per le banche da salvare

Che vi dico, poi miei cari,
date loro i denari
altrimenti approntate
agl' incroci barricate.






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