Narra Euripide nel Palamede che Bacco sull' Ida si divertisse al suono del tamburello; mentre Porfirio ( il filosofo allievo di Plotino, che di lui pubblicò le Enneadi ), ci narra che il suono di quello strumento agitava un gran numero di persone costringendole a ballare invase dal furore del dio.
Il Tamburello, tamburieddhu nel dialetto salentino, è quindi uno strumento che dalla notte dei tempi è presente in tutte le culture, esso ha un ritmo trascinante che coinvolge coloro che ne ascoltano la musica trascinandoli in un vortice dal quale è impossibile non essere coinvolti.

Ad abbellire il Tamburieddhu, si possono aggiungere dei disegni, o delle scritte, che si voglia realizzare.
IL BALLO
Nel meridione italico con il tamburello si possono realizzare tre ritmi di danza, legati alla tradizione popolare, il primo è la Tarantella che è il ballo che si danza in quasi tutte le contrade dell'Italia meridionale, mentre gli altri due sono più propriamente legati al Salento ed alla tradizione del tarantismo, la Trescata, è il ballo eseguito principalmente dai Tarantati o da coloro che si credono morsi, abbiamo in ultimo la Pizzica che è il ballo che oggidì è il più gettonato, in quanto il più coinvolgente ed anche il più pubblicizzato dal famoso Festival della taranta che si tiene in agosto in varie piazze Salentine e nella più famosa Notta della Taranta di fine agosto a Melpignano.
Parlerò nel prossimo post più dettagliatamente dei balli legati ai culti del morso di Tarantole serpenti ed altri animali simili.
Nessun commento:
Posta un commento