martedì 9 dicembre 2014

PROVERBI E DINTORNI - IL MORSO DELLA TARANTA

Narra una leggenda che gli apostoli Pietro e Paolo, al loro arrivi in Italia, attraversassero la città di Galatina e quivi passassero la notte ospiti di una casa nei pressi dell' attuale piazza san Pietro.
Quella stessa casa, a cavallo fra il 1600 ed il 1700, era proprietà di due sorelle Francesca e Polissena Farina, che asserivano essere dirette discendenti di coloro che avevano ospitato gli evangelisti che, avevano voluto ringraziare quella famiglia per l' ospitalità donando alle sole donne di quella famiglia la possibilità di guarire coloro che fossero stati morsi dalla taranta, attraverso la loro saliva, infatti esse praticavano lo sputo medicinale a scopo terapeutico.
Purtroppo sia Francesca che Polissena non avevano potuto aver figli, per questa causa con loro si chiudeva quel ciclo pertanto questo tipo di cura dal morso del ragno non avrebbe più potuto essere praticato.
Restava solo perciò l' unico rimedio che consisteva nel ballo; il ballo rimaneva  dunque l' unico
metodo per guarire da quel male.
Il fenomeno del tarantismo ha, nel Salento, origini molto antiche, che risalirebbero alla preistoria ed agli stessi Messapi, la trasformazione di questo fenomeno in ricorrenza cristiana è dovuta, asserisce De Martino nel suo libro La terra del rimorso al fatto che non potendo eliminarla dalla memoria storica del popolo, rendendola propria, la chiesa cercasse di riportare entro i canoni cattolici tutte quelle usanze pagane che non riusciva a sconfiggere.
Non è infrequente questo comportamento del clero che ha sempre teso ad appropriarsi di tutto ciò che non riusciva ad abolire senza creare malcontento o disaffezione del popolo, è molto più semplice adattare qualcosa alle proprie esigenze che dover rischiare di  creare situazioni di scontento, ed in questo la chiesa si è sempre dimostrata maestra.
Riporta Giancarlo Vallone nel libro Le donne guaritrici nella terra del rimorso, quanto asserito dal De Martino a suffragio di quanto riportato innanzi :
" Tuttavia il culto Paolino agisce più profondamente e cioè sullo stesso piano della vita simbolica, introducendo il simbolo - Paolo nello stesso ordine simbolico del Tarantismo ma, contemporaneamente, vietando a questo, in cappella, la sua terapia tradizionale ( sostituita dal culto del santo ) ".
Quindi non solo trasformazione di una credenza pagana in cristiana ma addirittura viene lo stesso santo ad assumere il ruolo di guaritore in funzione del ballo che diviene preghiera, infatti fino alla metà del secolo scorso esisteva a Galatina una cisterna presso la chiesa dedicata ai santi protettori della città Pietro e Paolo, che aveva la funzione di certificare l' avvenuta grazia concessa da san Paolo e cioè l' avvenuta guarigione del tarantato.
Ma di questo parleremo in seguito.

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