domenica 1 febbraio 2015

LA MEMORIA CORTA

" L' armi canto e il valor di un grande eroe
che pria da Troia, per destino ai lidi
d' Italia e di Lavinio errando venne "
LA GROTTA DEI CERVI
DI PORTO BADISCO

Così Virgilio ci descrive la figura di Enea che, sfuggito alla morte nella distruzione della sua città Troia, giunse nelle terre dove poi sarebbe sorta la città destinata a dominare il mondo.
Nei pressi di Otranto, la famosa località salentina, vi è un' altra località che avrebbe sicuramente tutti i requisiti per competere con questa cittadina, sia per la bellezza del panorama che ci offre, sia per essere il sito archeologico più importante d' Europa per le testimonianze che in esso sono gelosamente nascoste e non accessibili al pubblico.
Conosciuta come il primo approdo di Enea in terra Italica, Porto Badisco, fa parte del comprensorio di Otranto, è un' insenatura naturale di sicuro riparo dalle intemperie per le barche degli abitanti di quella zona.
Pochi però sono coloro che possono apprezzare le scoperte archeologiche di 5 speleologi magliesi che il I° febbraio del 1970, si avventurarono in una piccola cavità  nascosta fra quegli anfratti, per rimanere abbagliati alla vista di ciò che fino ad allora occhio umano non era ancora stato in grado di vedere.
I. Mattioli, S. Albertini, R Mazzotta, E, Evangelisti e D. Rizzo appartenenti al Gruppo Speleologico Salentino " P de Lorentiis " di Maglie, sono le 5 persone cui dobbiamo questa eccezionale scoperta
il filmato trasmesso dall' emittente Leccese Telerama, è una delle testimonianze di gratitudine della comunità Salentina a queste persone, che non hanno mai ricevuto alcun riconoscimento dalle istituzioni nazionali, che peraltro poco fanno anche per proteggere questo importantissimo referto della preistoria della nostra terra, tenendo conto, inoltre che la mole di testimonianze che ci fornisce, ne fa il più ricco sito di tutto il continente europeo.

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