martedì 7 luglio 2015

E GIUNSE LUGLIO



Alati carri recan sole in soglio,
è qui presente, ecco afoso luglio,
brucian nei campi, che più nessun raccoglie
gialli fantasmi, son le sbiadite stoppie.

Taglia il legnaiuol alberi spogli
che nel camin sian crepitanti ceppi,
e dell' inverno le lunghe serate,
non già tediose, rendan rallegrate.

Garriscono le rondini nel cielo
cercano prede da catturare al volo,
che sotto i tetti e sotto gli abbaini,
faccian mangiare ai loro rondinini.

E sulle spiagge è vano desiderio
di ritrovar nell' acqua refrigerio,
sulla cocente sabbia, le bianche ondate
non placan più le genti, accalorate.

E sonnolento inizia il lavoro
che al cantiniere reca gran tesoro,
or rinnovar si deve botti e tini,
che a settembre vengan buoni vini.

La calda estate or è già cominciata
e la natura non è con noi ingrata,
ci dona tanti suoi buoni frutti,
perchè di lei possiam goderne tutti.

Questa fra le stagioni è la più bella,
e sempre lieta è la sua novella,
ci fa patire un po' coi suoi umori
ma ci riempie il cor coi suoi sapori.

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