mercoledì 1 luglio 2015

PROVERBI E DINTORNI - l' arti e li mestieri antichi

 Ho già narrato di mestieri antichi ambulanti,  che in realtà erano delle vere e proprie arti, in quanto richiedevano una preparazione tecnica ed una conoscenza di materiali che servivano all' occorrenza; lu cconza limbure, lu ramaru, lu mpajasegge facevano parte di queste attività.
Vi erano anche altre persone che per esercitare il proprio lavoro non necessitavano di particolari conoscenze come lu pezzaru o lu fierriecchi, questi andavano in giro a raccattare stracci oppure materiali vari come ferro, rame ed altro.
Il poeta dialettale  Enrico Bozzi, vissuto a cavallo fra il 1800 ed il '900, ci ha lasciato delle stupende poesie loro dedicate, quella che segue è appunto dedicata allu pezzaru :


" Tie rappresenti la cchiù niura sorte
  ccugghiendu 'ntra llu saccu ogne schifezza,
  te ddu ccumenza, eppuru è cosa forte!
  la putenza te l' omu e la ricchezza!

  sti zinzuli ci ccuegghi a mille stenti
  te 'gne manera, lurdi comu crita,
  pe mezzu te na machina a momenti,
  ddentanu fuegghi te carta pulita   ".

Tu rappresenti la più nera sorte
raccogliendo nel sacco qualunque porcheria,
eppur da dove inizia, è cosa forte !,
la potenza dell' uomo e la sua ricchezza !

Questi stracci che raccogli con mille stenti
d' ogni maniera sporchi, come creta,
per mezzo di una macchina, all' improvviso
diventano fogli di carta pulita.

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