giovedì 22 agosto 2013

COME TI CAMBIO LE FESTE

http://youtu.be/kwKA2t_xLwI


E' di ieri la notizia, apparsa sui quotidiani locali, che l' arcivescovo di Lecce mons, D' Ambrosio, ha comunicato che la festa in onore dei santi protettori della città di Lecce, Oronzo, Giusto e Fortunato, ha una connotazione troppo festaiola e che dovrebbe essere riportata in canoni di maggior riflessione, questo vuol dire che, secondo lui bisognerebbe ridurre le parature e le manifestazioni di supporto alla festa.
Va detto anzitutto che essendo ateo, non ho mai partecipato a queste esibizioni che non condivido, ma se voglio dire la mia in merito a ciò, lo faccio per altre ragioni puramente commerciali, turistiche e culturali.
Questa festa di fine estate rappresenta, per i leccesi, la chiusura della stagione estiva e si riallaccia alle feste pagane dell' ingresso dell' autunno che portava a nuove e pesanti fatiche quali la vendemmia, la vinificazione delle uve; se agosto aveva portato la raccolta dei pomodori e la conseguente produzione di salse, passate  di pomodoro, e di tutte quelle produzioni  come cocomeri, meloni, e tutti i prodotti estivi che la terra ci riserva, la festa dei 3 santi rappresentava un momento di riposo dai lavori della campagna.
Non a caso questo periodo, come vedremo, è stato sempre caratterizzato da grande allegria e fiducia nel prossimo futuro.
Mons. D' Ambrosio evidentemente di origini garganiche non conosce a fondo le tradizioni leccesi  e perciò cerca di dare alle stesse un carattere di espiazione, ma da che?
La religione cattolica è sempre stata una religione basata sul timore della vendetta divine e sull' ignoranza del popolo basate sempre sul controllo dei popoli e delle loro superstizioni.
Ripercorriamo ora, a grandi temi, ve ne parlerò in modo più approfondito molto presto, la storia dell' adorazione dei leccesi a questi 3 santi, storia che sicuramente il  D' Ambrosio conosce poco.
Il culto dei tre santi risale attorno al 1750 o giù di lì e comunque l' adorazione di sant' Oronzo è ancora più recente, anche se attorno al 1100 già sembra esistesse un culto di questo santo in una chiesa posta al di fuori di porta san Giusto (attualmente Porta Napoli), tale chiesa di campagna era all' epoca abbandonata e fatiscente, ubicata fra la città e l' attuale cimitero, era sede di una fiera che si svolgeva l' ultima domenica di agosto  e che serviva ai contadini per commercializzare i propri prodotti e comprare ciò che serviva per le coltivazioni a venire , era una festa di grande attesa e di buon augurio.
Oggi questa festa richiama un giro di affari notevole, luna park, commercianti e bancarelle che giungono qui da tutto il meridione, e turisti che restano qui a Lecce proprio per poter assistere a questa festa, c' è un clima di attesa e di speranza nella possibilità di fare buoni affari che in questo tempo di crisi non è poco, visto anche l' afflusso turistico che richiama nella città migliaia di gente.
La festa si svolge nei giorni 24- 25 e 26 agosto e quest' anno corrisponde giusto alla chiusura del FESTIVAL ITINERANTE DELLA TARANTA che vedrà il suo apice proprio il 24 agosto con La NOTTE DELLA TARANTA di Melpignano, quindi molti turisti potrebbero approfittare dell' occasione per restare qualche giorno in più nel Salento.
Però all' arcivescovo di Lecce ciò evidentemente non garba, lui si "cura di anime", le faccende economiche dei cittadini gli interessano poco, perciò ha deciso che bisogna soffrire  di più per meritarsi il " paradiso".

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