domenica 11 agosto 2013

LA CALUNNIA E' UN VENTICELLO

Immaginava il primo agosto scorso, il giudice Esposito, presidente della sezione feriale della Cassazione, nel momento in cui leggeva la sentenza contro Berlusconi, nel processo Mediaset- diritti tv, quanto sarebbe successo in seguito a tanta condanna, oppure avrebbe preferito in quel momento essere altrove, magari a pescare?
Comunque fosse andata, la responsabilità di quella sentenza, rappresentava un grosso problema per lui o per altri giudici che avevano in precedenza condannato Berlusconi sia in primo che in secondo grado, se fosse stato assolto, i giudici "politicizzati" di Milano sarebbero stati esposti al pubblico ludibrio perchè rei di persecuzione nei confronti dell' agnello da sacrificare a tutti i costi dalle toghe "rosse" meneghine; se invece, come è stato, lo avesse condannato, il lupus in fabula sarebbe stato lui, facilmente prevedibile e previsto.
Dopo quella sentenza, il clima attorno a lui si è arroventato, invece di chiedere le immediate dimissioni da senatore , o la sua espulsione da palazzo Madama, i giornalisti al soldo, hanno aperto una caccia spietata alla notizia diffamante e dilatoria nei confronti del giudice, andando alla ricerca di notizie più o meno vere, senza dover scendere troppo nei particolari, ma creando tutti i presupposti della calunnia da dare in pasto all' opinione pubblica; poco importa se quelle notizie fossero poi, in realtà, vere o meno, l' importante era far funzionare al meglio la macchina del fango per creare il clima adatto e deviare l' attenzione di tutti dal reo, al suo aguzzino.
Non voglio, in questa sede stare a dire ciò che la sentenza avrebbe creato in altri Paesi, già a partire da quella di primo grado, mentre qui da noi abbiamo potuto constatare che la famosa "LA LEGGE E' UGUALE PER TUTTI" è solo una frase retorica scritta nelle aule dei tribunali della quale ognuno cerca di darne un' interpretazione molto personale.
La prima reazione del condannato fu infatti quella di fare un proclama a reti unificate con slogan ed offese contro la magistratura, ed anche la comprensione offerta da Napolitano al neo pregiudicato,
con promessa di modifica della legge sulla giustizia.
A volte chi ritieni amico, e che magari, in diverse occasioni hai aiutato e favorito, ti si rivolta contro e dimostra la sua vera indole, ecco che il Caino della situazione, si presenta sotto le vesti di un giornalista "amico" da circa trent' anni, quando eri Pretore a Sapri, tale Antonio Manzo al quale promettesti un' intervista e che non vuoi deludere.
Non conosco e non ritengo doveroso conoscere, al momento, la registrazione integrale dell' intervista, ne le ragioni che hanno portato il giudice ad esprimere un parere personale sulla sentenza, che peraltro era già stata emessa, quindi già irrevocabile, che poi queste frasi siano state dette prima della pubblicazione delle motivazioni della sentenza stessa, è ininfluente ai fini della sentenza stessa, è lapalissiano asserire che, se ti condanno è perchè ti ritengo colpevole, anche perchè la legge impone, in presenza di un se pur minimo dubbio, l' assoluzione dell' imputato, specialmente quando si tratta di sentenze inappellabili come quelle della Cassazione, che fra l' altro decide non in base alle prove della colpevolezza, quanto in base alla corretta applicazione del codice nei precedenti stadi di giudizio.
Ciò che invece mi preme sottolineare è quanto giornalisti o pseudo tali,stanno facendo per rendere ancora più incandescente l' atmosfera e sommergere di fango il giudice Esposito; lascio ai tecnici la spiegazione di quegli articoli di legge che assolvono il giudice stesso e mi fido di quanto mi riporta "Il Fatto Quotidiano" sempre molto sensibile a queste problematiche; mentre disapprovo il comportamento di questi pennaioli ai quali poco importa del rispetto del codice deontologico che la professione dovrebbe loro imporre; a costoro importa solo compiacere ed adulare un losco individuo che finora era riuscito, grazie a depenalizzazioni, leggi ad personam e scadenze di termini accorciate a suo piacimento, ad evitare condanne che sarebbero altrimenti arrivate molto tempo fa, grazie anche all' assenza di vere opposizioni in seno al parlamento grazie anche a vari inciuci ed a compravendite di onorevoli e senatori vari.
Mi auguro che per questi signori ci sia qualche altro giudice che li ritenga meritevoli di condanne per i loro comportamenti sicuramente dolosi  e spero anche che non ci sia un altro Napolitano pronto a commutare le loro pene come avvenuto in precedenza con il caso Sallusti: questa gente deve imparare a proprie spese che la calunnia e le diffamazioni portano conseguenze e gli autori ne paghino, in prima persona, le relative spese.

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