lunedì 5 agosto 2013

SIT IN BERLUSCONIANO

A sentir chi ha organizzato,
per sostenere il condannato,
i bus erano cinquecento
ma la gente era per cento.
Eran tanti, tutti belli
nella viuzza, come fardelli,
pigia, ressa, stringi, stringi,
mi parevan tante sfingi.
Li arringava Berlusconi
qui sembriam tanti........amiconi.



Ed il sindaco romano,
interviene a tutto spiano,
abusivo era quel palco,
se ci son danni ti denuncio,
ma il "Fatto" ce lo dice
quel cartello non si tace
per il palco, lo han segato,
la segnaletica danneggiato.






Innocentissimo io sono,
fra la grazia ed il condono,
io ve lo dimostrerò,
neppure un giorno sconterò.









A guardare quelle scene,
ecco il Giusti mi sovviene
che nel suo "Sant' Ambrogio"
già prepara il necrologio:
" Mi tenni indietro, che piovuto nel mezzo di quella maramaglia,
Io non lo nego, d' aver provato un senso di ribrezzo
che lei non prova in grazia dell' impiego.
Sentia nell' aria un alito di lezzo...........".

A rivangar poetiche memorie
mi frullan nella testa le notorie,
che dal Trilussa, nella testa bussa,
quella de'  "L' Aquila" che sul finire impazza:
" E' un comizio lo so, ma da lontano
so quattro gatti attorno a un ciarlatano".



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