sabato 3 agosto 2013

LA TARANTA DALLE ORIGINI AI GIORNI NOSTRI 4

"La terra del Rimorso" che Ernesto De Martino
scrisse nel 1959, rappresenta una pietra miliare nel panorama della cultura popolare dell' Italia meridionale, a parte qualche sbavatura e qualche inesattezza, essa è un' opera scientifica molto importante ed obiettiva delle manifestazioni popolari Italiane.
La terra del rimorso, non significa che il "rimorso" sia rappresentato da un senso di colpa da espiare, ma la possibilità del reiterarsi, nei periodi estivi, dell' essere nuovamente morsi dal ragno che provoca la smania del ballo e la possibilità di guarire in esso, anche perchè, al di là della possibilità di essere morsi o "rimorsi" dalla taranta, se non si guarisce " per grazia ricevuta",  la necessità di ballare, si ripete sempre al ritorno della buona stagione, salvo che le giovinette colpite dal ragno, non abbiano, nel frattempo contratto matrimonio e magari essere incinte o madri, rendendo quindi molto più difficile che siano esse tentate dal ballo, come asseriva quel medico del Fusinate.
In quest' ultima parte di questa mia breve storia su ciò che è ed ha rappresentato la cultura del tarantismo nel Salento, cercherò ora di spiegare per grandi linee ciò che invece essa rappresenta nel meridione d' Italia.
La cultura del tarantismo è anche presente, oltre che nella mia terra, anche in tutto il meridione d' Italia, anche se nelle altre regioni non ha raggiunto quel livello culturale e popolare che ha rappresentato nel Salento.
La TARANTELLA è un ballo popolare che nasce nel '700, quando i giovani avevano poche occasioni di frequentarsi e si conoscevano solo tramite le famiglie, uno sguardo furtivo, un sorrisetto facevano capire ai parenti l' attrazione che c' era fra i due giovani, allora le famiglie organizzavano delle feste che culminavano con la Tarantella.
Era dunque solo una ballo di corteggiamento e l' unica occasione pubblica di fare conoscenza e di frequentarsi con lo scopo di conoscersi, ed a volte tutto ciò era pilotato, programmato col solo scopo di far conoscere i due fidanzati con accordi presi a loro insaputa dagli stessi familiari, intenzionati a matrimoni che poco avevano a che fare con l' amore.
Il primo ad aver aver musicato la prima Tarantella fu il maestro napoletano Raffaele Donnarumma;
generalmente la Tarantella si avvaleva di strumenti che facevano parte del folklore locale, come il mandolino a Napoli, il marranzano (scacciapensieri) in Sicilia, e gli immancabili tamburelli, fisarmoniche e chitarre.
Il collegamento fra la Taranta od il Falangio lo troviamo nel Salento ed in qualche canzone popolare Calabrese, delle quali, però non siamo in grado, al momento, di stabilire l' autenticità ne la datazione storica, non esiste ancora una vasta bibliografia che ci parli di queste ricorrenze come nel caso del tarantismo salentino, che dispone di oltre 1.000 titoli da poter analizzare e studiare, ce n'è per tutti i gusti,
Il ballo salvifico o guaritore che si rifaceva al morso della Taranta è presente solo nel Salento, mentre nella musica popolare Calabrese, esso è unicamente rivolto alle smanie delle giovinette che ardivano a trovare marito.
La manifestazione popolare che si svolge in questo mese nel Salento e della quale domani vi proporrò un dettagliato elenco delle manifestazioni e degli appuintamenti, e un ottimo programma di promozione culturale e turistica che partendo dalla tradizione, ha saputo fondere le peculiarità della nostra terra e con un' ottima ed attenta regia, grazie alla fondazione creata ad hoc cui va il nostro plauso, è riuscita a proporre un programma che ha coinvolto non solo il nostro territorio ma che ha attirato la curiosità ed il plauso delle genti di tutto il mondo che hanno apprezzato il ritmo trascinante e coinvolgente della nostra Pizzica, è difficile, quando lo senti rimanere lì fermo e non articolare con i piedi qualche passo di questa "Tanza" nella quale non è necessario che si conoscano i passi, ma che ognuno può ballare come vuole e come sa.
Dopo il trionfo della manifestazione salentina, altre località stanno cercando di copiare iniziative che possano, come la nostra, promuovere il loro territorio con manifestazioni che possano servire da richiamo per un grande flusso turistico.
La CALABRIASONA è un festival che, alla luce del successo salentino, parte quest' anno con un ambizioso programma di attrazione turistico culturale, riunendo anche alcune già collaudate manifestazioni locali, essa abbraccia un periodo di tempo che parte da giugno e si protrae fino a fine settembre, con vari festival, ricorrenze e sagre, tutte legate ad avvenimenti religiosi.
Anche nel Gargano si tengono attività promozionali del territorio basate sulla musica popolare e folkloristica, ma per ora sono solo delle manifestazioni isolate ed a se stanti.










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