giovedì 1 agosto 2013

LA TARANTA DALLE ORIGINI AI NOSTRI GIORNI 1



Negli anni immediatamente precedenti il 1700, in Galatina, il santo protettore della città, era solo san Pietro ed a lui era intitolata la casetta del pozzo attinente dove, secondo la leggenda, aveva soggiornato prima del passaggio dell' apostolo Paolo.
Naturalmente, del passaggio di Pietro o di Paolo non esistono prove certe, una certa maggiore possibilità che effettivamente Pietro sia passato per queste terre nel suo viaggio verso Roma, ci viene fornita dall' esistenza, in questi territori di città che portano il suo nome, San Pietro in Lama, San pietro Vernotico, San Pietro in Bevagna ci forniscono un certo riscontro di ciò.
Non trova invece alcun riscontro il passaggio per queste zone dell' apostolo Paolo, che ritroviamo invece in un naufragio presso l' isola di Malta che nulla ha a che vedere con il Salento.
Secondo la leggenda, inoltre, fu proprio a Malta che Paolo scoprì di essere immune al veleno dei serpenti.
Mentre Pietro che verosimilmente avrebbe soggiornato in Galatina presso quella casa, per premiare la cortesia e la gentilezza dei suoi ospiti, diede alle donne di quella famiglia ed alle loro discendenti nel ramo matriarcale, la possibilità di curare attraverso la saliva, chiunque fosse stato morso da animali velenosi.
Pietro inoltre fornì la città di Galatina di una speciale immunità che rendeva tutti i ragni ed i serpenti di quelle terre, innocui per i suoi abitanti.
I sanpaolari erano guaritori che, immuni al veleno e dediti al culto di Paolo andavano in giro per le piazze e per le fiere così come i marsi (nativi della Marsica Abbruzzese) a guarire gente morsa da animali velenosi, naturalmente fra questi, erano di più i truffatori che i veri guaritori.
Non era infrequente vederseli portare appresso finti tarantati chiusi in gabbie od incatenati e con la bava alla bocca.
Il fenomeno del tarantismo, si perde nella notte dei tempi e, nel salento, vi sono testimonianze tramandate oralmente che ne fanno risalire la nascita ai tempi della Magna Grecia, se non addirittura ad Aristotele ( io purtroppo non conosco il greco classico, avendo solo frequentato il Magistrale, al massimo potrei capire un po' di latino, devo quindi fidarmi ciecamente di ciò che scrive Giancarlo Vallone che sicuramente ne sa più di me al riguardo) egli cita una frase di Aristotele ; le aree maggiormente interessate al fenomeno sono infatti quelle grecofone della grecìa salentina.
Come tutte le tradizioni precristiane che avessero un forte seguito popolare, anche il fenomeno del tarantismo fu inglobato nella religione cattolica, che nel corso dei secoli lo ha trasformato in una ricorrenza religiosa e sicuramente anche il passaggio dalla tradizione Pietrina a quella Paolina, avvenuta nel primo quarantennio del '700  faceva parte della strategia di ulteriore cristianizzazione del tarantismo, anche se Pietro è sempre rimasto quale principale protettore della città di Galatina.



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