venerdì 16 agosto 2013

E C' ERA BISOGNO DI SPENDERE 90 ANNI PER APPURARLO?

Scriveva Gramsci:
" Lasciate che siano gli atei a dire cos' è l' ateismo e non preoccupatevi d' insegnarlo". 
Questo monito a coloro che cercano di spiegare l' ateismo a chi, cioè, non riuscirà mai a comprenderlo, è molto utile anche a coloro che cercano di spiegarne cause e ragioni, che, stando ad uno studio inglese, risultano essere molto più profonde di quanto possiamo immaginare.
Mercoledì 14 u.s., sul "Fatto Quotidiano", è apparso un articolo, una corrispondenza da Londra, a firma Caterina Soffici che ci spiegava come uno studio inglese del dipartimento d' analisi dell' Università di Rochester, condotto dal team diretto dal prof. Miron Zuckerman, dopo aver analizzato ben 63 studi sull' argomento, è giunto alle conclusioni che sono state pubblicate sulla " Peronality and social Psychology Review nell' edizione del 6 agosto e ripresa il 12 agosto dall' " Independent".
Cosa dice questo studio?  Secondo l' equipe del prof. Zuckermann, gli individui con quozienti di intelligenza superiore, tendono ad allontanarsi dalle religioni ed a divenire atei e questa tendenza si riscontra lungo tutto l' arco della vita.
Dei 63 studi comparati, che hanno seguito sin dalla prima infanzia e fino alla morte, soggetti presi in studio, solo 10 giungevano alla conclusione che i religiosi sono più intelligenti degli atei, mentre tutti gli altri giungevano a conclusioni opposte.
L' esordio di questi studi risale al 1921 ed ha interessato 1.500 persone che da bambini avevano un Q.I. superiore a 135, dimostrando che a quozienti intellettivi più alti, minore era la propensione alla credenza religiosa.
A seguito di questa notizia, sul sito dell' Independnt, se è abbattuta una valanga di commenti con conseguenti insulti fra atei e credenti.
Ciò a dimostrazione del fatto che, quando si hanno pochi validi argomenti da proporre, l' insulto diventa sempre arma di difesa, e questo anche nella "civilissima" Inghilterra, che però, a volte, presenta anch' essa i suoi limiti.
Tutto il mondo è paese.
 Per coloro che volessero maggiori informazioni sull' argomento, nelle pagine di Google ci sono diversi link che riportano questo argomento, basta cercare la voce Miron Zuckerman Rochestewr:   

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