martedì 19 gennaio 2016

L' EROTISMO FRA ARTE E POESIA

IL VINO REGALO DELLA NATURA
E NAUFRAGAR M' È  DOLCE IN QUESTO MAR
Il 23 aprile  del 1554, moriva a soli 31 anni a Venezia, forse per suicidio, la poetessa Gaspara Stampa, ammiratissima nella colta città lagunare del tempo sia per la sua bellezza che per le poesie che ci ha lasciato.
La sua vita, non fu certamente un esempio di moralità, le si attribuiscono infatti numerosi amanti, nondimeno il valore dei suoi versi ne venivano per ciò sminuiti.
Sicuramente però, le creò qualche avversario ( forse fra qualche donna gelosa ? ), il sonetto che segue, peraltro di autore anonimo, infatti ne è la dimostrazione, esso è scritto con la chiara intenzione di nuocere alla reputazione della poetessa

FERMATI VIATOR

Fermati viator,, se saper vuoi
l' esito de la mia vita meschina:
Gaspara Stampa fui, donna e reina
di quante unqua puttane fu tra voi.
M' ebbe vergine il Gritti, ed ho da poi
fatto di mille e più cazzi ruina;
vissi sempre di furto e di rapina;
m' uccise un cazzo con gl' impiti suoi,  [.....]
Va in pace, e, per temprare mia penuria,
annientami col membro tuo virile,
che sol quel, mentre vissi, mi piaceva.

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